Ciro Lomonte: non ci sono i soldi per i Comuni siciliani, non ci sono i soldi per il Ponte sullo Stretto di Messina, non ci sono i soldi per le nuove linee di Tram di Palermo, non ci sono soldi, non ci sono soldi…

di Ciro Lomonte

L’autore di questo articolo da poco più di due anni denucia la mancanza di fondi europei e nazionali. Dove sono finiti? Si stanno utilizzando per pagare i disastri economici provocati dalla guerra in Ucraina ma non si deve dire

Puntualmente, dopo quanto avvenuto per il Pnrr, i fatti della cronaca politica ed economica in tutta la Sicilia confermano ogni giorno la correttezza delle analisi condotte pubblicamente da Siciliani Liberi. Che da mesi ormai insiste come tutti i Comuni siciliani e la Regione siciliana siano in condizioni di sostanziale insolvenza. A nulla, senza soldi in cassa, serve approvare leggi finanziarie in Ars o delibere di spesa nei Comuni. “Il grande tema”, scrive una testata giornalistica online, “riguarda i provvedimenti già assunti, le scelte operate, le norme varate ma che restano lettera morta perché prive dei necessari decreti attuativi. Il tappo sembra essere stato messo dall’assessorato regionale all’Economia che già rappresenta spesso un argine alla spesa per effetto della lentezza del riaccertamento previsto dalla legge e che prende tempo e rallenta i pagamenti”. Il cronista continua spiegando cosa oggi bloccherebbe i pagamenti dopo la valanga di soldi pubblici dei “bonus” legati all’emergenza Covid : i funzionari regionali “precisano che in passato molti contributi sono stati rilasciati con fondi Covid che andavano con regole diverse. Adesso si tratta di fondi regionali e dunque la procedura va resa certa” (https://www.blogsicilia.it/…/cinquanta-milioni…/1135460/).

Una domanda: se non ci sono i soldi per mantenere il dissalatore di Lipari come farà la Regione a sostenere il funzionamento degli altri dissalatori che dovrebbero essere realizzati in Sicilia?

In altre parole, l’assessorato regionale all’Economoa conferma alla stampa quanto anticipato da mesi da Siciliani Liberi: le banche non anticipano più le spese ordinarie della Regione siciliana. Se ci sono i soldi sul c/c regionale presso l’ex Banco di Sicilia, bene. Altrimenti, non si effettuano pagamenti. La Regione non paga? Allora saltano gli stipendi. Ad esempio, quelli dei 7 dipendenti del dissalatore di Lipari: un moderno impianto di proprietà regionale affidato in gestione ad una società privata. La società non riceve idal Comune i pagamenti relativi al contratto di appalto del servizio di dissalazione, e non paga i dipendenti. Che dal 16 Maggio non effettueranno più gli straordinari (https://www.giornaledilipari.it/dissalatore-di-lipari…/). Il Comune non paga perché è insolvente, a causa dei tagli draconiani dei trasferimenti da Regione e Stato. Così, 3 anni fa, la Regione siciliana nominava commissario ad acta un suo funzionario con il compito di “definire la pratica per i 2 milioni di euro che il Comune deve alla società di gestione, corrispettivo (non pagato dal Comune) per la fornitura di acqua dissalata relativa al periodo 2018-2021” (https://messina.gazzettadelsud.it/…/a-lipari-acqua-non…/).

Dopo sei mesi da”approvazione, la legge finanziaria regionale è rimasta lettera morta. I soldi dove sono?

Il Comune non paga e l’azienda non paga i dipendenti. Siamo quasi alla fine di Maggio. La legge finanziaria regionale approvata di fatto all’unaniminità a fine Dicembre, cioè quasi 6 mesi fa, è rimasta lettera morta. Basta chiedere a qualsiasi amministrazione pubblica o associazione destinataria degli ingenti finanziamenti previsti dalla legge finanziaria regionale: oltre 1000 provvedimenti di spesa su cui si basa il residuo consenso elettorale dei deputati regionali e dei loro cartelli elettorali. Prendiamone uno solo: i soldi da dare ai Comuni. L’articolo 6 della legge definisce un “pacchetto da 27 misure che andranno a rimpinguare le risorse da destinare ai Comuni siciliani. Un fondo da 350 milioni di euro per il 2025 e di altri 350 milioni per il biennio 2026-27. Previste liquidità per quei Comuni che hanno dovuto fronteggiare il fenomeno migratorio, riportando una ricaduta negativa sul fronte turistico”, scriveva a Dicembre un’altra testata online (https://ilsicilia.it/approvata-allars-la-manovra…/).

I Comuni siciliani senza soldi ‘commissariati’ da chi non ha erogato i soldi agli stessi Comuni… E’ una commedia dell’assurdo? No, la realtà

Per capire se i soldi siano arrivati basta ascoltare cosa ha detto il 16 Maggio riunito a Palermo nell’assemblea di ANCI Sicilia (ANCI sta per Associazione Nazionale Comuni Italiani) il suo presidente, Paolo Amenta, Sindaco di Canicattini Bagni: “179 Comuni commissariati dalla Regione siciliana perché non hanno approvato il bilancio sono dati che fanno veramente paura. Ma come tutti sanno i Comuni sono l’ultimo anello di una macchina che non funziona e qualcuno fa confusione pensando di risolvere il problema con i commissariamenti”. Subito gli ha risposto l’assessore regionale agli Enti locali, ex Sindaco di un piccolo Comune del Catanese: “La Regione ha sempre raccolto le grida d’allarme provenienti dai Comuni. La nostra presenza testimonia la nostra vicinanza alle realtà del territorio, la volontà di mettere a disposizione le risorse necessarie e di farlo nel minor tempo possibile” (https://www.blogsicilia.it/…/spettro-default…/1137732/).

L’equilibrio finanziario di Regione siciliana e Comuni dell’Isola è chiaramente saltato. Ma non si deve dire per non disturbare i manovratori’ di Bruxelles e Roma

Il “minor tempo possibile” sarebbe quello impiegato dalla Regione siciliana per trasferire i soldi previsti dalla legge finanziaria regionale. Che, non essendoci sul c/c regionale, la banca cassiera della Regione non trasferirà fino a quando Roma non trasferirà alla Regione siciliana questi soldi. Cioè mai. L’equilibrio finanziario di Regione siciliana e Comuni è chiaramente saltato. Messi in ginocchio dalle scelte di politica economica ed energetica fatte a livello europeo in seguito allo scoppio delle ostilità nella ex URSS, sono saltate le finanze “comunitarie” gestite dalla Commissione europea. Che non trasferisce più nulla agli Stati membri: né i soldi straordinari, come quelli del Pnrr, né quelli ordinari come erano il Fondo di sviluppo e coesione (Fsc) o quello per lo Sviluppo regionale (Fesr).

Il valzer dei fondi Fesr, Fsc e Poc. Ma questi soldi dove sono?

I soldi non ci sono. Allora, si fa come per il Pnrr quando – in assenza dei soldi – si fecero le gare per affidare i lavori. Con migliaia di imprese non pagate che poi, in tutta Italia, abbandoneranno i canitieri. Dunque, con i presunti fondi comunitari si indicono “i bandi”, ovvero le procedure concorsuali di selezione dei “progetti” da finanziare affidate alle Regioni con cui Roma nel 1993 ha follemente sostiuito l’intervento pubblico nel Meridione affidato alla Cassa del Mezzogiorno prima e al Ministero del Mezzogiorno poi. Si spenderanno centinaia di miliardi di euro, con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti girando per il Mezzogiorno. Questa volta, però, i fondi non esistono: e il Governo regionale insediatosi a fine 2022 non li può spendere. “Gli uffici della Regione sono al lavoro per definire il tutto e i documenti potrebbero arrivare all’attenzione della Giunta guidata da Renato Schifani nei prossimi giorni. Almeno questa è l’ipotesi”, scrive il giornale degli industriali commentando l’annuncio dell’assessore regionale all’Industria (“Attività produttive”) per cui “sarà disponibile nei prossimi mesi una dote di un miliardo per bandi e non solo che verranno pubblicati nei prossimi mesi, risorse provenienti da fondi Fesr, Fsc e Poc” (https://www.ilsole24ore.com/…/in-sicilia-bandi-un…)

L’assessore Edy Tamajo è bravo: ma non è un mago e senza soldi non potrà fare alcunché

Spendendo fino all’ultimo euro di quelli non spesi trovati in cassa dopo il fallimentare Governo regionale di Nello Musumeci, l’assessore regionale Edy Tamajo è stato di gran lunga il più capace assessore del Governo regionale. Ma in quel caso si trovava in cassa soldi esistenti. Questa volta, si tratta solo di annunci perché i soldi cui fa riferimento l’assessore Tamajo – Fsc, Fsr e Poc – non esistono più. Esattamente come Roma non trasferirà un centesimo dei soldi richiesti dalla Regione a compensazione dei 500 milioni di mancati introiti Irpef (https://gazzettadelsud.it/…/la-regione-siciliana…/), la Commissione europea – non avendoli – non trasferirà i soldi relativi alla nuova “programmazione”, ovvero il programma settennale di finanziamento agli Stati membri fatto redistribuendo i soldi ricevuti dagli Stati membri.

La verità: l’Ue ha speso 800 miliardi di euro dei primi quattro anni del proprio Bilancio 2021-2027 per pagare la cassa integrazione a milioni di lavoratori europei che hanno perso il lavoro a cusa della guerra in Ucraina. Ma anche questo non bisogna dirlo per non darla vinta a Putin…

Assessore Tamajo: Siciliani Liberi offre a lei come a tutti i cittadini siciliani le sue analisi per il solo bene del futuro migliore della Sicilia. Bruxelles (la Commissione europea) a fine Febbraio 2025 aveva erogato solo il 7% della spesa prevista per i fondi coesione (il Fsc) per il 2021-2027 (https://www.milanofinanza.it/…/ue-la-spesa-e-un…). E il motivo per cui in 4 anni abbia erogato un importo irrisorio è semplice: perché Bruxelles non ha questi fondi. I fondi dei primi 4 anni del bilancio 2021-2027, circa 800 miliardi di euro, se ne sono andati pressoché tutti per pagare cassa integrazione alle decine di milioni di lavoratori messi in cassa integrazione dalle imprese europee per il crollo della produzione dopo l’inizio della guerra in Ucraina. Ecco perché i lavori del Ponte sullo Stretto o quelli delle nuove linee di Tram di Palermo non sono mai partiti né mai lo partiranno: i soldi europei che dovrebbero finanziarli, non esistono.

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