
di Giulio Ambrosetti
Inutile produrre nella nostra Isola grano, uva da vino, ortaggi e frutta. Molto meglio gli agricoltori-albergatori per portare in tavola frutta e ortaggi asiatici, africani e sudamericani
L’agricoltura in Sicilia? Una perdita di tempo. Meglio occuparsi di agriturismo (leggere ristoratori in campagna), agricoltura sociale (servizi socio-sanitari sempre in campagna), attività educative e didattica varia. Inutile produrre nella nostra Isola grano, uva da vino, ortaggi e frutta. A questo ci pensa l’Unione europea, che fa arrivare dalle nostre parti i prodotti agricoli dall’universo mondo per favorire le industrie europee e le aziende, sempre europee, che operano nel settore dei servizi. E pazienza se i prodotti agricoli che arrivano a prezzi stracciati dall’Asia, dall’Africa e ora, con il Mercosur, anche dal Sudamerica sono pieni di pesticidi e di ormoni. Del resto, l’Unione europea produce ed esporta in mezzo mondo pesticidi la cui utilizzazione in Europa è vietata dalla stessa Unione europea (qui un articolo). Pensate un po’ che genialata: la Ue impedisce – giustamente – agli agricoltori europei di utilizzare pesticidi dannosi per la salute umana, in alcuni casi con il dubbio che siano prodotti cancerogeni; e poi, la stessa Unione europea, importa, nel nome della globalizzazione, prodotti agricoli da vari Paesi del mondo dove si utilizzano a piene mani i pesticidi che in Europa sono vietati!
Lo sapevate che importiamo prodotti agricoli da Paesi che usano pesticidi proibiti in Europa perché dannosi per la salute? Però questi pesticidi dannosi per la salute li producono e li esportano i Paesi europei. Non è geniale? Tanto c’è chi ci cura…
Ci dobbiamo preoccupare? Assolutamente no, perché a ‘curarci’ pensano le multinazionali farmaceutiche, quelle ‘entità’ che hanno inventato la pandemia per poi imporci la ‘cura’ con i ‘presunti vaccini’ imposti con Green pass e sospensioni dal lavoro e dallo stipendio. Tutto si tiene in un Occidente sempre più demenziale, dove a trionfare è la stupidità al cubo. Del resto, vi è chiaro o no che oggi, in quello che resta del cosiddetto Occidente industrializzato, tampinano senza tregua dai Paesi del BRICS, Cina in testa, a comandare sono i ‘Padroni del mondo’, ovvero i grandi fondi finanziari e le multinazionali farmaceutiche che finanziano l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), braccio operativo in materia sanitaria dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU), oggi a corto di soldi? Cosa vi raccontano? Che l’OMS si finanzia da sola con la bacchetta magica? Che Donald Trump è ‘cattivo’ perché ha portato gli Stati Uniti fuori dall’OMS delle multinazionali farmaceutiche?
L’Italia – che è stata la più importante ‘cavia’ occidentale nell’operazione pandemia – sta facendo da battistrada anche nel fotovoltaico al posto del grano
Per chi non l’avesse ancora capito, l’agricoltura, nell’Unione europea mediterranea, non serve più. La Commissione europea non solo sta tagliando il 20% dei fondi PAC (Politica Agricola Comune), ma con una parte dei fondi PAC vuole foraggiare l’Ucraina. Il progetto degli ‘eurocrati’ punta a salvaguardare l’agricoltura e la zootecnia del Centro Nord Europa, cominciando a sbaraccare i seminativi dell’Europa mediterranea che dovrebbero essere trasformati in immense distese di pannelli fotovoltaici. L’Italia – che è stata la più importante ‘cavia’ occidentale nell’operazione pandemia – sta facendo da battistrada anche nel fotovoltaico al posto del grano. E’ in questo scenario orwelliano che si inserisce la crisi della cerealicoltura siciliana e, in generale, del Sud Italia. Ecco un provvedimento varato dal Governo regionale siciliano che prevede, di fatto, la sostituzione dell’agricoltura con attività che con la stessa agricoltura hanno poco o nulla in comune. “Quaranta milioni di euro per incentivare la diversificazione delle attività delle aziende agricole e per favorire la crescita economica e lo sviluppo sostenibile nelle zone rurali, contrastando lo spopolamento di queste aree – ‘strilla’ un comunicato della Regione siciliana -. A tanto ammontano le risorse del bando relativo alla misura Srd03 del Psp 2023/27 pubblicato dall’assessorato regionale dell’Agricoltura. Si tratta di interventi volti alla creazione e alla valorizzazione di agriturismi, agricoltura sociale, attività educative e didattiche. Il bando prevede aiuti pari al 60% per le piccole, al 50% per le medie e al 40% per le grandi aziende”.
Sulla plancia di comando dell’assessorato regionale all’Agricoltura, dopo un periodo di ‘full immersion’ nei grandi temi della filosofia teoretica, è tornato Luca Sammartino: e si nota subito. Come si usa dire a Sciacca, “a prima vite ‘nzolia…”
Assente dal Governo della Regione siciliana dopo due anni passati ad approfondire le grandi questioni della filosofia teoretica del nuovo Millennio, Luca Sammartino, tornato sulla plancia di comando dell’assessorato regionale al nulla mescolato col niente ancora oggi pleonasticamente definito assessorato all’Agricoltura si ripresenta con un progetto ‘innovativo’ che sa di 1984: “Il Governo Schifani (Renato Schifani, presidente della Regione siciliana ndr) – dice – è al fianco degli imprenditori. Un aiuto concreto per incentivare la diversificazione aziendale e favorire la creazione di agriturismi e attività sociali e didattiche nelle zone rurali”. Notare la sottigliezza: il Governo regionale è al fianco degli “imprenditori” non degli agricoltori siciliani. “I contributi – recita sempre il comunicato – sono concessi per investimenti destinati alla creazione di una nuova azienda agrituristica, all’ampliamento di un’attività esistente o alla diversificazione dell’offerta. I beneficiari del provvedimento sono imprenditori agricoli singoli o associati con l’esclusione di coloro i quali svolgono esclusivamente attività di selvicoltura e acquacoltura. Le domande si potranno inviare, esclusivamente attraverso il portale Sian, dal 5 novembre al 5 febbraio”. Se non credete a quello che avete letto, se vi sembra che ci stiamo inventando tutto potete consultare il bando in questo link.







