La Russia di Putin (con Trump dietro?) detta le durissime condizioni per la pace in Ucraina. Lo può fare? Sì, perché ha vinto la guerra. E perché l’Ue non ha militari da inviare contro i russi

In battaglia le condizioni le detta chi vince non chi produce chiacchiere vacue e fatue

Bloomberg, la multinazionale operativa nel settore dei mass media con sede a New York e filiali in tutto il mondo, pubblica le richieste che la delegazione della Russia avrebbe presentato durante i colloqui con la delegazione dell’Ucraina durante il vertice che si è svolto nei giorni scorsi a Istanbul, in Turchia. Le cinque durissime richeste della Russia per fermare la guerra in Ucraina sono state riprese da un canale Telegram che noi citiamo:

1 “L’Ucraina deve adottare uno status neutrale, senza la presenza di truppe straniere o armi di distruzione di massa sul suo territorio”. Di conseguenza i Paesi che intendono inviare militari in Ucraina dopo una pace, almeno fino ad ora improbabile, non lo potranno fare, perché verrebbero attaccati dai militari russi.

2 “Kiev deve abbandonare le richieste di risarcimento a Mosca”.

3 “L’Ucraina deve accettare la perdita della Crimea e di altre quattro Regioni”.

4 “Un cessate il fuoco sarà raggiunto solo dopo che l’Ucraina avrà ritirato le sue truppe da queste Regioni”.

5 “Tutte e cinque le Regioni devono essere riconosciute come russe a livello internazionale”.

Gli ‘europeisti’? Potrebbero decidere di bombardare la Russia. Ma la Russia bombarderebbe le città europee, a cominciare dalle Capitali

Sono richieste dure ma hanno almeno due giustificazioni. Prima giustificazione: la guerra in Ucraina è iniziata nel 2014 con il colpo di Stato americano. Negli anni successivi c’è stato un attacco alle popolazioni delle Regioni russofone da parte dell’Ucraina; la Russia ha provato a mediare ma la risposta del Governo ucraino, in combutta con gli Stati Uniti d’America, presidente USA il Democratico Joe Biden, è stata la richiesta di adesione alla NATO, ben sapendo che i russi avrebbero reagito: da qui la guerra in Ucraina, che è stata voluta dai Democratici americani e dall’Ucraina di Volodymyr Zelen’skyj. Oggi la Russia ha vinto la guerra non contro l’Ucraina ma contro tutto l’Occidente. L’unica realtà di un Occidente che si è chiamata fuori dalla guerra contro la Russia è stata l’America dopo l’elezione di Donald Trump alla Casa Bianca. Oggi il presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin, da vincitore, detta le condizioni. L’Ucraina e i suoi alleati – i cosiddetti Paesi ‘volenterosi’ dell’Unione euroea – possono opporsi? Certo. Ma dovranno proseguire la guerra. E perderanno, sia perché non sono in grado di tenere testa alla Russia, sia perché non hanno militari da inviare al fronte. Potrebbero decidere di bombardare il Paesi di Putin, le armi ci sono. Ma la Russia bombarderebbe le città europee.

E l’Italia? Rimane saggiamente legata all’America di Trump

Seconda giustificazione del perché la Russia di Putin sta imponendo condizioni di pace durissime. Se si mettono insieme Ucraina, NATO, ‘volenterosi’ dell’Unione europea e altri Paesi occidentali si scopre che, in termini militari, contano poco o nulla. Ribadiamo: hanno soldi e armi ma non hanno militari. L’Ucraina ha a disposizione pochi militari e sono diventati pochi anche i mercenari. L’Unione europea e gli altri Paesi dell’Occidente – ad eccezione degli Stati Uniti d’America di Trump, oggi, di fatto, Paese alleato della Russia di Putin – organizzano vertici, come quello in Albania di queste ore, che non servono assolutamente a nulla. Perché se i governanti dei Paesi dell’Unione europea che vorrebbero entrare in guerra – a cominciare da Francia, Regno Unito e Germania – dovessero decidere di inviare militari in Ucraina per combattere contro la Russia, dovrebbero fronteggiare rivolte popolari nei rispettivi Paesi. Quando il capo del Governo italiano, Giorgia Meloni, dice che non ha motivo di partecipare a vertici con alcuni capi di Governo di Paesi Ue che vogliono inviare militari in Ucraina, beh, ha ragione da vendere. Soprattutto i governanti di Francia, Regno Unito e Francia vorrebbero entrare in guerra contro la Russia ma non lo possono fare perché, come già accennato, sanno che i loro cittadini li prenderebbero a fischi & piriti, come si usa dire a Sciacca. Il capo del Governo italiano, intelligentemente, si chiama fuori da queste sceneggiate e rimane saldamente legata a Trump. Di conseguenza, non ha motivo di seguire gli ‘europeisti’ gerrafondai e politicamente falliti.

I quattro falliti della politica che stanno facendo affondare l’Unione europea

Peraltro, la Meloni presiede un Governo forte e ha come avversario un’opposizione divisa su tutto, persino sugli inutili referendum che le stesse opposizioni hanno proposto. Ciò significa che non il capo del Governo del nostro Paese ha motivo di andarsi ad ‘addizionare’ ai quattro falliti della politica europea. Esageriamo? Non proprio. Il premier del Regno Unito, Keir Starmer, è riuscito a tenersi la poltrona a Downing Street solo perché ha firmato di corsa un accordo commerciale “fantastico” con gli USA (la parola “fantastico” è di Trump) che ‘incapretta’ gli agricoltori del Regno Unito, i quali dovranno ‘sciropparsi’ un diluvio di prodotti agricoli americani. Il presidente della Francia, Emmanuel Macron, ormai, come si direbbe in Sicilia, è “un pupo senza puparo”, perché persino i banchieri che l’hanno piazzato all’Eliseo non sanno che farsene di un presidente che rimane in carica solo in forza di una legge elettorale folle, che assegna al presidente francese la possibilità di nominare Governi che non hanno la maggioranza in Parlamento. Macron, ormai, si avvita su se stesso in attesa di scomparire, trascinando la Francia nel caos istituzionale, politico e sociale. E che dire di mister Blackrok in salsa teutonica, al secolo Friedrich Merz, il nuovo Cancelliere dimezzato della Germania, addirittura ‘bocciato’ alla prima votazione e poi eletto con i voti raccatati qua e là? Presiede un Governo debole che, prima o poi, avrà bisogno in Parlamento dei voti dei Verdi (forse alcuni esponenti dei Verdi, sottobanco, gli hanno fornito i voti per diventare Cancelliere). Infine c’è la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ‘bastonata’ dalla Magistratura europea per aver negato a una giornalista americana i messaggi di testo scambiati con il numero uno della Pfizer, Albert Bourla. Una storia vergognosa, considerato che di mezzo ci sono miliardi di euro per l’acquisto dei ‘presunti’ vaccini anti-Covid. La storia è brutta in sé ma annuncia la tempesta sull’affare pandemia che sta per arrivare dall’America, dove sembra che Robert Kennedy junior, Segretario della Salute e dei Servizi Umani (in pratica l’equivalente del Ministro della Sanità di un Paese europeo) ha già raccolto una mole impressionante di documenti, persone e cose, compreso, a quanto si sussurra, l’elenco di chi, tra America ed Europa, è stato ‘foraggiato’ dalle multinazionali farmaceutiche per convincere i cittadini americani ed europei ad “avere fiducia nella scienza”… Ne vedremo delle belle.

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