Ma quale siccità in Sicilia: Giugno è stato il mese più piovoso rispetto alla media degli ultimi vent’anni. Invasi artificiali pieni di acqua. In arrivo un’ondata di aria fresca da Est: parla Mario Pagliaro

Solito appuntamento di inizio mese con il chimico e ricercatore del CNR, esperto in climatologia a conoscitore dell’agricoltura della nostra Isola

E’ iniziato il mese di Luglio. Siamo dunque tornati a sentire Mario Pagliaro per il nostro dialogo mensile su molte delle questioni di interesse della Sicilia. Dall’agricoltura al meteo alla situazione degli invasi artificiali, ogni mese il nostro dialogo con il ricercatore del CNR risulta è atteso da molti, tanto in Sicilia che al di fuori della Sicilia da parte di tanti cittadini che amano la nostra regione. 

Oggi è il 5 Luglio. C’è chi è tornato a cimentarsi con la solita musica della questione “siccità”, che ormai fa solo sorridere. Andiamo invece subito al punto: come va in Sicilia con le piogge?

“Molto bene. Il mese di Giugno è stato eccezionalmente piovoso. Per ben 3 giorni, da al 17 al 20 Giugno si sono registrati allagamenti dal tenore invernale persino in città come Palermo, dove la piovosità nel mese di Giugno normalmente è quasi nulla. La rete pluviometrica del Servizio agrometeorologico della Regione siciliana ha misurato una piovosità quasi doppia rispetto alla media: 25,3 mm invece dei 14 mm registrati in media nel ventennio 2003-2022. Inoltre, le piogge a Giugno sono state particolarmente abbondanti nelle aree centrali della Sicilia dove insistono alcuni degli invasi più grandi, e che più avevano sofferto la carenza di piogge durante i primi 7 mesi del 2024. Ad esempio, a Leonforte solo il 20 Giugno, l’accumulo ha superato i 123 mm. Si tratta di 123 litri di acqua per metro quadrato: una quantità enorme. Ma abbondanti sono state le piogge anche lungo le coste tirreniche e sulla vasta area pedemontana dell’Etna. Il mese di Luglio, poi, si è aperto con grandi piogge pomeridiane. Queste sono ad esempio le piogge abbondanti del 4 Luglio su Partanna, nella Valle del Belìce, o a Bisacquino, nel Corleonese. I temporali in questo caso si formano per la convezione termica che porta nel primo pomeriggio alla formazione di grandi cumuli sulle aree interne dell’Isola da dove spesso finiscono per sconfinare fin lungo le coste. Le piogge pomeridiane continueranno, mentre il quadro meteorologico si avvia ad un deciso cambiamento già nei prossimi giorni, tanto in Sicilia che in Italia e nel resto della piccola Europa occidentale”.

I milioni di metri cubi di acqua presenti in questo momento nei più importanti invasi artificiali della nostra Isola

Bene facciamo noi a non andare dietro a questi signori della “siccità”: piove a Giugno e piove persino ad inizio Luglio. Veniamo dunque alla situazione degli invasi artificiali. Anche in questo caso leggiamo e ascoltiamo racconti ‘fantastici’ dove di discatta di una situazione drammatica che, nei fatti, è inesistente. Lei ogni mese cita i dati di riempimento che li smentiscono. Quale la situazione ad inizio Luglio?

“E’ buona, e non fa che migliorare, nonostante ci si trovi in piena estate mediterranea, che, normalmente è un periodo di 3 mesi (giugno-luglio-agosto) in cui nelle regioni mediterranee costiere piove pochissimo, e in piena stagione irrigua con gli agricoltori che consumano enormi quantità di acqua. Ricordo che la Sicilia è una regione agricola, e che i consumi idrici per l’agricoltura sovrastano tanto quelli civili che industriali. Bene ha fatto l’assessore all’agricoltura il 10 giugno a presentare pubblicamente gli ottimi dati degli invasi. Basta riascoltarlo per capire come i lavori fatti sulle ‘traverse’ dei fiumi che portano l’acqua agli invasi, specie quelli occidentali, abbiano contribuito a farne aumentare rapidamente i volumi invasati. Facciamo parlare i numeri forniti ogni giorno dalla Regione siciliana, per capire come la situazione sia buona e in fase di continuo miglioramento. La mattina del 4 luglio la diga Ancipa conteneva 24 milioni di metri cubi, praticamente piena a fronte dei 30 milioni di volume massimo autorizzato. La diga Garcia quasi 19 milioni. Quella di Piana degli Albanesi, quasi 11  milioni. La diga Poma, quasi 26 milioni di metri cubi. La Rosamarina quasi 23 milioni. Potrei continuare, ma i dati sono pubblici e chiunque può visualizzarli da sé. Mi lasci invece sottolineare come grazie alle grandi piogge dei primi 6 mesi dell’anno, l’acqua continua appunto a fluire abbondante negli invasi. Così che le variazioni di volume siano minime nonostante si sia in piena stagione irrigua. Ad esempio, il volume di acqua invasata dal Poma fra il 3 e il 4 luglio è diminuito soltanto dello 0.2%, nonostante la diga serva un enorme area dove gli agricoltori irrigano i campi in abbondanza non certo con le tecniche di efficienza idrica ed energetica dell’irrigazione a goccia. Notevoli invece le variazioni sia in Ancipa, -2.6 per cento in un giorno, che a Piana degli Albanesi, -1.8 per cento. Su entrambe queste dighe sono installati gruppi di generazione idroelettrici.

Sta per arrivare un flusso di aria fredda da Est che provocherà un abbassamento della temperatura: così finirà pure l’altra bugia in salsa sicula del “grande caldo” che in Sicilia quest’anno, almeno fino ad oggi, non c’è stato

Veniamo dunque al quadro meteorologico cui accennava. Che tempo farà in Sicilia nei prossimi giorni?

“Da Domenica 6 Luglio un grande e prolungato afflusso di aria fredda da Est porterà ad un completo cambiamento del quadro meteo in tutta Europa, incluse Italia e Sicilia. L’aria fredda, in ingresso dalla penisola scandinava su tutta l’Europa centrale e poi sull’Italia sia da Est che da Ovest, determinerà oltre che ad un sensibile calo delle temperature, grandi e diffuse precipitazioni, oltre che inevitabili grandinate al contatto dell’aria inusualmente fredda con quella calda e umida sia nella Pianura padana, sia molte altre aree interne. I modelli meteorologici indicano come il quadro meteo resterà dominato dalle correnti fresche per l’intera settimana successiva al 6 luglio. Le previsioni per le piogge accumulate fino a Venerdì scorso attualmente riportano enormi piogge su tutti i rilievi alpini e su buona parte del Nord Italia. Pioverà, molto meno, anche in Sicilia. Dove le temperature però si porteranno su valori nuovamente freschi e gradevoli come erano state fino al 20 Giugno”. 

Il vero olio d’oliva extra vergine della Sicilia e, in generale, del Sud Italia sarà sempre più remunerativo per gli agricoltori. Diverso il discorso per le bottiglie di olio extra vergine d’oliva che si vendono a 5 euro…

A parte i dati aggiornati, uno dei motivi per cui i nostri dialoghi mensili sono molto letti secondo noi ha a che fare con la loro positività. Parliamo di agricoltura, e di vero olio di oliva extra vergine italiano, il cui prezzo è più che triplicato. Da non confondere, ovviamente, cn le bottiglie di olio extra vergine che si vendono a 6 e anche a 5 euro. Fra 3 mesi scarsi avrà inizio la nuova campagna olearia. Lei lo scorso Febbraio ci disse che i prezzi del vero olio d’oliva extra vergine non sarebbero scesi (https://www.thehour.info/la-siccita-in-sicilia-e-stata-solo-una-sceneggiata-prezzi-in-salita-per-il-vero-olio-doliva-extra-vergine-siciliano-e-per-le-arance-prodotte-nella-nostra-isola-parla-mario-pagliaro/), e così è stato. Cosa accadrà con la nuova produzione?

“I prezzi resteranno altissimi. Il mercato ha ormai imparato a distinguere gli eccezionali oli di oliva extravergine di Grecia e Italia meridionale da tutti gli altri. Gli acquirenti – siano essi le famiglie dell’alta borghesia europea, i grandi ristoranti, o le società di importazione di Nordamerica, Cina e Giappone – non si fanno alcun problema a spendere 15 euro al litro per gli oli extra vergini squisiti, ricchissimi di polifenoli, e dal colore e dal sapore tanto intensi quanto benefici per la salute. I produttori siciliani di olio extra vergine di oliva continueranno a vedersi riconosciuti prezzi altissimi e finalmente remunerativi. Infatti, ovunque nelle aree più vocate è possibile vedere nuovi uliveti piantati negli ultimi due anni. È aumentato anche drasticamente il valore dei terreni già coltivati ad ulivo, specie nele aree della Sicilia più vocate”.

Le famiglie comincino a produrre olio d’oliva extra vergine nei piccoli appezzamenti

E le famiglie meno abbienti? Come potranno fare a consumare un buon olio oggi che un litro di olio i oliva extra vergine buono non costa meno di 10 euro al litro al frantoio?

“C’è una sola soluzione: iniziare ad autoprodurselo. Moltissime famiglie siciliane posseggono piccoli appezzamenti di terreno, persino intorno alle loro abitazioni, che per decenni hanno lasciato inutilizzati a causa dei bassi prezzi delle derrate agricole. Possono darli in gestione ad amici o parenti per farvi coltivare l’ulivo, chiedendo in cambio non denaro: ma il 15 o il 20 per cento della produzione olearia. È una ricchezza da condividere, in una logica di solidarietà che è – come si vede ancora oggi – un tratto essenziale del carattere sei siciliani”.

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