Mentre i tedeschi impongono il riarmo all’Unione europea contro la Russia la stessa Germania ha aumentato le esportazioni verso il Paese di Putin. Storia di una vergognosa presa in giro

di Giulio Ambrosetti

La cosa incredibile è che mentre i governanti Ue si stracciano le vesti per i continui bombardamenti russi in Ucraina scopriamo che la Germania fornisce al Paese di Putin materiali per potenziare l’industria bellica russa

Nell’apprendere certe notizie non si sa se piangere o ridere. Pensate un po’: mentre l’Unione europea a ‘trazione’ tedesca ha deciso di riarmarsi per prepararci alla possibile invasione russa, ebbene, si scopre che la Germania ha aumentato le proprie esportazioni indovinate verso quale Paese? Verso la Russia! Parlano i dati ufficiali che si leggono nei report dell’Ufficio di statistica tedesco Destatis. ‘Numeri’ ripresi da un articolo del quotidiano La Verità. Tra Luglio e Agosto di quest’anno le esportazioni della Germania verso il Paese di Putin sono aumentate del 53,5%, mentre su base annua sono aumentate del 31,8%. La parte più interessante di questa storia sta nella tipologia di prodotti tedeschi esportati in Russia: ci sono farmaci, macchinari industriali e reattori nucleari. A questi si aggiungono apparecchiature ottiche e prodotti chimici. Di fatto, la Germania consegna alla Russia produzioni essenziali per l’industria bellica. Così mentre un giorno sì e l’altro pure l’informazione ‘europeista’ si straccia le vesti per i continui bombardamenti russi in Ucraina, si scopre che la Germania fornisce al Paese di Putin materiali per potenziare la propria industria bellica: armi con le quali il Paesi di Putin bombarda l’Ucraina. Chissà se a Volodymyr Zelenskyj gli fischiano le orecchie.

Tutto questo mentre l’Italia si accinge a varare una manovra economica e finaziaria 2026 da morti di fame: appena 16 miliardi di euro non di nuovi soldi ma di soldi risparmiati quest’anno e da nuove tasse

Eh sì, nell’Unione europea fa tutto la Germania. Appioppa ai Paesi Ue il rigore economico, imponendo tagli alla sanità, alla scuola e ai servizi sociali. Poi, improvvisamente, quando arrivano i dazi doganali dell’America di Donald Trump e non riesce più a esportare negli USA merci a tignitè, a cominciare dalle auto, cambia linea, aggiorna la propria Costituzione e contrae un prestito di mille miliardi di euro. Della serie, noi ci facciamo i cazzi nostri! Fermo restando, ovviamente, che gli altri Paesi Ue debbono continuare a ‘leccare la sarda’, come sta facendo l’Italia, che per il 2026 ha messo a punto una manovra economica e finanziaria da morti di fame: appena 16 miliardi di euro non di nuvi soldi ma di soldi che entrano dalla revisione della spesa e da maggiori entrate. Che tradotto significa utilizzare in parte i soldi che non sono stati spesi in questo 2025 (è più corretto parlare dei fondi 2025 che il Governo di Giorgia Meloni ha risparmiato sulla pelle degli ignari cittadini italiani) e, in parte, introdurre nuove tasse, a cominciare dallo scippo abusivo alle banche (nella speranza che i banchieri non si incazzino e comincino a imporre il rientro dei debiti alle pubbliche amministrazioni, Comuni in testa).

Questa storia, con molta probabilità, spiega perché le sanzioni Ue contro la Russia, di fatto, abbiano aiutato il Paese di Putin e affossato l’economia dell’Unione europea. Concordate?

Ma la cosa che fa restare basiti è l’aumento delle esportazioni tedesche verso la Russia. Mentre i tedeschi e i balordi ‘europeisti’ continuano ad agitare la macroscopica minchiata dell’imminente invasione russa, mentre la televisione ci frantuma i cabbasisi con il “sospetto” che la Russia passi il tempo a inviare droni nei cieli di mezza Europa, mentre l’Italia, sempre geniale, ha interrotto i rapporti con i russi, bloccando le manifestazioni culturali anche lontanamente legate alla Russia, censurando critici letterari, scrittori e musicisti russi, impedendo ai miliardari russi di venire nel nostro Paese, addirittura anche riscrivendo la storia della Seconda Guerra Mondiale, assimilando incredibilmente i russi ai nazisti, insomma mentre avviene tutto questo, i tedeschi, ribadiamo, si fanno i cazzi propri, facendo grandi affari con la Russia. Questo, con molta probabilità, spiega perché le celeberrime sanzioni economiche contro la Russia non hanno creato problemi al Paese di Putin. Il dubbio che si sostanzia in una domanda: sono state concordate per favorire Russia e Germania? Come si usa dire a Sciacca, cu è minchia si sta a casa: e tutto si può dire dei tedeschi, tranne che ssiano dei minchioni. Sapete qual è la cosa incredibile? Che nell’Unione europea c’è ancora chi va dietro alla Germania, a cominciare dall’attuale Governo Meloni che, per l’occasione, da euroscettico è diventato europeista. Dobbiamo piangere o ridere?

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