Nel silenzio dei media occidentali la guerra in Ucraina si sposta nel Mar Baltico: in risposta a un fallito tentativo di sequestro di una nave russa il Paese di Putin ha sequestrato una petroliera greca

La differenza tra i due casi è che il tentativo di sequestro da parte di NATO ed Estonia (quindi degli ‘europeisti’) è stato un atto di pirateria, mentre il sequestro di oggi è legittimo, perché una nave petroliera non russa ha invaso le acque della Russia

Chi di sequestro di navi petroliere ferisce di sequestro di navi petroliere perisce. Così, parafrasando un vecchio adagio, proviamo a descrivere quello che sta succedendo nel Mar Baltico. Qualche giorno fa i militari della NATO e della Marina militare dell’Estonia hanno provato, senza riuscirci, a sequestrare una nave potroliera russa con bandiera ‘ombra’ (qui un nostro articolo). Per la cronaca, le leggi e i regolamenti internazionali sulla navigazione prevedono il ricorso alle navi che battono bandiere ‘ombra’. Ciò posto, vuoi perché chi guidava la nave russa è stato bravo, vuoi perché è bastato un solo caccia russo Su-35 per mettere in fuga barche, elicotteri e altri mezzi aerei NATO ed Estoni, il tentativo di sequestro della nave petroliera russa è fallito. Oggi è arrivata la risposta del Paese di Putin: “La Russia – leggiamo nel post di un canale Telegram che riprende un articolo di Bloomberg – ha sequestrato la petroliera Green Admire, che stava navigando dal porto estone di Sillamae attraverso le acque russe. L’incidente è avvenuto tre giorni dopo che l’Estonia ha tentato di fermare una petroliera ‘ombra’ russa in acque neutrali”.

D’ora in poi le navi riconducibili all’Unione europea non potranno più navigare nelle acque russe del Mar Baltico. Chissà cosa diranno i ‘Volenterosi’ Ue…

Morale: il sequestro di una nave petroliera russa da parte di NATO ed Estonia, che era un atto di pirateria, non è riuscito; invece il sequestro regolare di una nave, da parte delle autorità della Russia, che appartiene alla compagnia greca Aegean Shipping e che navigava in acque russe è perfettamente riuscito. La nave sequestrata trasporta, ani trasportava petrolio di scisto che adesso è bloccato. La destinazione finale era il porto di Rotterdam. “Le navi che lasciano il porto di Sillamäe solitamente – leggiamo sempre nel post di Telegram – attraversano le acque russe, poiché questa rotta è più sicura per le navi di grandi dimensioni rispetto al passaggio tra le secche delle acque estoni. Il Dipartimento dei trasporti estone ha dichiarato che d’ora in poi dirigerà le navi attraverso le sue acque territoriali”. Di fatto, è una bella ‘botta’ per i Paesi dell’Unione europea che si affacciano nel Mar Baltico e, in particolare, per l’Estonia che, lo ricordiamo, in questo momento storico esprime la responsabile della politica estere dell’Unione europea con Kaja Kallas. Quest’ultima è nota per essere anti-russa: e con molta probabilità è proprio per questo che è stata nominata nella fallimentare Commissione europrea di Ursula von der Leyen. Quanto avvenuto è il segnale, preciso, che la guerra in Ucraina si sta trasferendo piano piano nel Mar Baltico. Si è aperto un altro fronte di guerra: e l’ha aperto l’Unione europea con il mancato sequestro di una nave petroliera russa. Per gli ‘europeisti’ del Baltico si profilano ‘augelli senza zucchero’…

Foto tratta da Wikipedia

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *