Prevenzione degli incendi boschivi: botta e risposta tra Governo siciliano e il sindacato Sifus Confali del comparto operai forestali. Lo scontro provoca una certa preoccupazione

Il presidente della Regione Renato Schifani e l’assessore regionale al Territorio e Ambiente Giusy Savarino dicono alcune cose ma il segretario regionale di un’organizzazione sindacale molto attenta in materia di tutela dei boschi contesta le affermazioni dei governanti

Botta e risposta sull’Antincendio boschivo della nostra Isola tra il Governo regionale siciliano e il sindacato Sifus Confali. Leggiamo in un comunicato del Governo siciliano: “Rafforzamento delle squadre e degli strumenti per la lotta ai roghi boschivi: con questi presupposti parte Giovedì 15 Maggio (cioè oggi ndr) la campagna antincendio della Regione siciliana, come prevede il decreto dell’assessore al Territorio e ambiente, Giusi Savarino”. Dice il presidente della Regione, Renato Schifani: “La salvaguardia del nostro patrimonio ambientale è una priorità assoluta per il mio Governo. Quest’anno abbiamo investito risorse e competenze per garantire una risposta ancora più tempestiva ed efficace agli incendi. La prevenzione e il contrasto ai roghi richiedono uno sforzo corale, per questo abbiamo rafforzato la collaborazione con tutte le forze in campo e predisposto una sala operativa unificata che coordinerà ogni intervento sul territorio” (sopra, foto tratta da Wikipedia).

Forse le parole dell’assessore regionale Savarino sono un po’ troppo ottimistiche

Il presidente della Regione Renato Schifani e l’assessore Giusy Savarino: foto tratta da il Sicilia.it

Dice l’assessore al Territorio e Ambiente, Giusy Savarino: “Ci sarà un controllo più capillare del territorio. Per questo abbiamo ampliato la convenzione con i Vigili del fuoco e quella con i Carabinieri. In particolare, i militari dell’Arma potranno usare potenti droni in grado di operare anche in condizioni di forte scirocco per attività di monitoraggio e per individuare eventuali piromani e, in questa direzione, sarà fatto anche un ampio uso di telecamere e termocamere. Sono state aumentate le squadre antincendio a Pantelleria, a protezione del Parco, e ad Agrigento, in considerazione del maggiore afflusso di turisti per l’anno della Capitale della cultura italiana”. Nel comunicato si legge anche di una “nuova organizzazione dei direttori delle operazioni di spegnimento (Dos), con turnazioni su base regionale e comprensoriale”, una scelta oèerativa che “permetterà di garantire una copertura totale e continua del territorio”. “Inoltre – aggiunge l’assessore Savarino – stiamo sollecitando gli organi preposti come Comuni, Province e Anas a rispettare e far rispettare le ordinanze per la pulizia delle sterpaglie ai privati proprietari dei terreni. Infine, lanciamo un appello ai cittadini affinché segnalino al 1515 ogni principio di incendio e chi appicca il fuoco: il 98 per cento dei roghi, infatti, è dovuto alla mano dell’uomo ma per fortuna oggi sempre più spesso questi delinquenti vengono individuati e arrestati”. Non c’è un po’ troppo ottimismo in queste parole?

La realtà delle aree verdi siciliane descritta impietosamente dal sindacato Sifus Confali

A stretto giro di posta la replica di Franco Cupane, segretario regionale del Sifus Confali del comparto forestale (foto sopra tratta di Adriano Profeta)): “Ma cosa dice, assessore! Più squadre operative? Più droni per difendere il territorio siciliano? Caro assessore, caro presidente della Regione siciliana, forse sconoscete la parola prevenzione. Forse non sapete che, fino al 15 Giugno, sono assunti solo 2 mila e 400 su 5 mila e 600 lavoratori del servizio antincendio boschivo gestito dall’assessorato al Territorio e Ambiente. Forse non sanno che ad oggi solo il 5% dei viali parafuoco è stato ultimato. Forse gli attuali governanti della Sicilia non sanno che le squadre di Antincendio boschivo sono state ridotte per mancanza di personale. Le vedette di avvistamento di eventuali incendi boschivi non sono tutte operative. I governanti della Regione lo sanno che il personale specializzato è stato ridotto perché non ci sono più autisti Aib e operatori per lo spegnimento degli incendi? Lo sanno che manca il personale addetto all’avvistamento di eventuali incendi boschivi? Tutto questo deve fare riflettere. Gli incendi boschivi di combattono con la prevenzione e con tutto il personale operativo in campo, non con i proclami”.

Lo scorso anno gli incendi boschivi in Sicilia sono diminuiti grazie alla siccità

Non per andare contro il Governo per principio preso, ma non possiamo che credere a quanto afferma Cupane, un tecnico forestale di grande valore che conosciamo da anni. Cupane conosce molto bene la realtà dei boschi della Sicilia, mentre il presidente Schifani e l’assessore Savarino sono due bravissimi avvocati che, per forza di cose, si debbono fidare di dirigenti e funzionari della Regione. Peraltro, in forza di una riforma sbagliatissima dell’amministrazione regionale di alcuni anni addietro, le competenze, in materia di tutela dei boschi siciliani sono state smembrate: in parte sono rimaste all’assessorato all’Agricoltura e, in parte, sono finite, non abbiamp mai capito bene a che titolo, agli uffici dell’assessorato al Territorio e Ambiente. Questa discutibilissima scelta legislativa ha creato solo una grande confusione i cui effetti nefasti si sono manifestati soprattutto nel 2021, nel 2022 e nel 2023. Speriamo che non si manifestino quest’anno. Lo scorso anno gli incendi boschivi hanno prodotto meno danni in Sicilia non perché c’è stata un’attenta azione di prevenzione ma perché la siccità ha ridotto dell’80% circa la presenza di erbe e arbusti nelle aree boscate. Senza la presenza di erbe e arbusti secchi abbandonati nel sottobosco i delinquenti che appiccano il fuoco incontrano difficoltà.

L’unico modo per prevenire gli incendi boschivi è la presenza di personale forestale H 24 nelle aree verdi

Quest’anno la situazione, invece, è molto rischiosa, perché dal Settembre dello scorso anno ad oggi non sono certo mancate le piogge. La fortuna, fino ad oggi, è che non è ancora arrivato il caldo, a parte qualche giornata e qualche sciroccata. La dichiarazione di Cupane, secondo il quale, ad oggi, solo il 5% dei viali parafuoco è stato realizzato lascia di stucco. Ribadiamo: per fortuna che, fino ad oggi, non abbiamo avuto temperature proibitive. Ma non sappiamo quanto potrà durare questa fortuna. Ci chiediamo e chiediamo: è prevista l’eliminazione di erbe e arbusti dal sottobosco? Quando si parla di fatti tecnici – e segnatamente di prevenzione degli incendi boschivi – le orazioni alla Demostene, per carità bellissime, servono però a poco, perché alla fine contano i fatti concreti e non le parole. Come diciamo noi in Sicilia, “i cristiani vonnu viriri ‘a spisa…“. Signor presidente della Regione ed egregio assessore al Territorio e Ambiente: è vero, come scrive Cupane, che manca il personale? Se è così è un fatto grave. Quanto alla prevenzione, egregio assessore Savarino, i droni servono a poco, perché non sappiamo nemmeno che tecniche utilizzino i delinquenti per appiccare il fuoco nelle aree verdi. Sappiamo che sanno quando debbono agire: presenza nel sottobosco e nelle aree comunali e private abbandonate di erbe e arbusti secchi non rimossi, alte temperature e, possibilmente, vento di Scirocco. Per il grande incendio che lo scorso anno ha colpito la California qualcuno ha ipotizzato l’uso di specchi concavi da parte dei piromani-delinquenti. Una teoria, certo. Ma questo ci dice che non è detto che i droni risolvano il problema. L’unico modo per prevenire gli incendi boschivi è la presenzza del personale forestale H 24 nelle aree verdi demaniali e anche nelle aree verdi comunali e private. Il resto sono chiacchiere che lasciano il tempo che trovano.

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