di Frate Domenico Spatola
7 Gennaio 2025, Martedì dopo l’Epifania: Matteo 4, 12-17.23-25

Spenta la voce del Battista fatto fuori, cominciò a risuonare quella di Gesù in Galilea. Cafarnao fu città da lui prescelta perché di frontiera con i popoli pagani. Vi passava la strada carovaniera, la “via maris” che collegava l’Egitto con la Siria. Era un coecervo di culture e di commercio. L’ambiente era dunque adatto per l’annuncio della “buona notizia”. Per l’insegnamento delle Scritture, Gesù sceglieva le Sinagoghe per soli Ebrei. L’intera regione, nell’antichità era denominata “di Zabulon e di Neftali”. Isaia profetizzò per questa terra, che vedeva immersa nelle tenebre e nelle ombre di morte, una grande luce. L’evangelista Matteo ne vide la realizzazione con la presenza di Gesù. Frattanto la di lui fama attirava gente da ogni dove, anche dalla lontana Siria e dalla Decapoli. Gli portavano anche gli ammalati, perché li guarisse.







