Veramente tutta Forza Italia in Sicilia la pensa come il parlamentare nazionale Giuseppe Castiglione su Statuto siciliano, Alta Corte e deputato supplente all’ARS?

di Andrea Piazza

La domanda è legittima, perché bisogna illustrare ai cittadini siciliani se questo partito difende l’Autonomia siciliana già abbondantemente oltraggiata o la vuole finire di distruggere

Ho letto sul quotiamo la Repubblica, edizione Palermo, nella giornata odierna 9 Ottobre 2025 l’intervista di Gioacchino Amato al deputato nazionale di Forza Italia, Giuseppe Castiglione. Il parlamentare catanese ha espresso dissenso in merito alla mini riforma per l’introduzione “del deputato all’ARS supplente”. Limitatamente a tale profilo, la dichiarazione che ha incassato il parere favorevole al disegno di legge nazionale dall’ARS è condivisibile dal momento che la proposta sembrerebbe ispirarsi esclusivamente ad un vantaggio in favore della improduttiva casta politica. Diversamente, è da considerare irricevibile, inammissibile (inascoltabile) il proposito politico di Castiglione per avviare con disegno di legge una riforma, a dire dello stesso parlamentare nazionale, organica, al fine di demolire taluni profili identitari del nostro martoriato Statuto autonomistico siciliano.

Già è vergognoso che l’Alta Corte non sia stata ripristinata

Rammento ai più che lo Statuto della Regione siciliana fu approvato con Regio Decreto Legislativo datato 15 maggio 1946 n.455, ancor prima della Costituzione Italiana promulgata in data 27 Dicembre 1947 ed entrata in vigore l’1 Gennaio 1948. È noto che il riconoscimento dell’Autonomia statutaria fu un compromesso al ribasso, dal momento che sarebbe stato possibile (con il supporto delle forze alleate americane) arrivare al riconoscimento dell’indipendenza della Sicilia. Il riconoscimento da parte dello Stato centrale determinò tra l’altro l’istituzione dell’Alta Corte “in composizione paritetica” per le controversie tra Regione/Stato e l’attribuzione della funzione di Capo della Polizia in Sicilia al Presidente della Regione siciliana, la partecipazione dello stesso presidente della Regione siciliana al Consiglio dei Ministri con il rango di Ministro e il diritto di voto per gli atti concernenti la Regione. Sappiamo quale sorte è stata destinata all’Alta Corte, nonostante fosse un organo di natura costituzionale (istituita con R.D. n. 455/1946 successivamente convertito nella Legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 2.). Con un artifizio giuridico risalente all’anno 1957 è stata deposta nel limbo, assorbendo le relative competenze la Corte Costituzionale.

‘Complimeti vivissimi’ agli elettori siciliani di Forza Italia che hanno eletto questo personaggio

Leggere nell’articolo che riassume il Castiglione-pensiero la necessità di eliminare riferimenti superati come l’Alta Corte e la rappresentanza allargata del Presidente della Regione siciliana come Capo della Polizia, in tutta sincerità la percepisco come una dichiarazione sovversiva, ovvero alto tradimento contro il rappresentato popolo siciliano. Penso che il deputato nazionale Giuseppe Castiglione dovrebbe, semplicemente provare vergogna, ancora prima di averlo esplicitato, per averlo soltanto pensato. La nostra classe politica tutta, invece, dovrebbe rilanciare la battaglia non per il REQUIEM ma per RIAFFERMARE il ripristino dell’Alta Corte la cui composizione era collegiale e PARITETICA. I nostri deputati all’ARS dovrebbero deliberare con la legge del Parlamento di Sala d’Ercole, per poi affrontare l’impugnativa tutta la trafila giurisdizionale, Corte Costituzionale (non super partes) e, in prosieguo, le giurisdizioni internazionali. Se finisse secondo i desiderata del deputato Giuseppe Castiglione, il danno per la nostra amata Sicilia sarebbe irreversibile, perché la sua idea di Statuto 2.0 rientrerebbe nel disegno egemonico di matrice sovranazionalista di spersonalizzazione identitaria… sopprimendo l’anima che lo alimenta. Sarebbe come assestare un paletto al cuore siculo bagnato dal mare Mediterraneo, prossimo al Continente africano perché ai margini del Continente europeo.

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