Gli affari del mare in Sicilia. I sogni spezzati del Governo di Rosario Crocetta. Le azioni del Governo di Totò Cuffaro e del Governo di Raffaele Lombardo. La storia finita male di T-Link

Prosegue la pubblicazione di un’inchiesta a puntate pubblicata nel 2017 da I Nuovi Vespri a cura di Antonella Sferrazza e Giulio Ambrosetti

Se il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, aveva accarezzato l’idea di mettere le ali alla Regione (ricordate le chiacchiere a proposito di fare gestire all’Ast- Azienda siciliana trasporti – una serie di voli charter?), i sogni di chi lo ha preceduto hanno sempre guardato al mare. Un business di sicura resa, con riferimento al settore dei trasporti marittimi, che, come sappiamo, sono finiti nel mirino dei magistrati con l’inchiesta ‘mare Mostrum’ che ha riguardato il gruppo Morace e il gruppo Franza e che coinvolge, in maniera diretta o indiretta, politici di vari schieramenti e pure qualche giudice del Cga. Vi abbiamo raccontato qua tutti i retroscena di questi affari milionari che, nelle parole degli inquirenti, fanno da sfondo ad un “romanzo della corruzione”.

Storia di una gara mai celebrata

Il sogno di Crocetta è rimasto tale. Anche se non si può dire che il suo Governo sia rimasto fuori dall’inchiesta attuale sugli affari del mare. Lo stesso governatore è indagato per concorso in corruzione. Ancora più delicata  la posizione di Giovanni Montalto, indagato per corruzione, il segretario particolare dell’assessore alle infrastrutture ai trasporti, Giovanni Pistorio. I sogni di una Regione che gestisce in prima persona i trasporti del mare si sono, invece, tradotti in realtà con il Governo regionale di Raffaele Lombardo e, prima, con il Governo regionale di Totò Cuffaro. Anche se, come vedremo, la realtà ha riservato loro bruttissime sorprese. Dell’iniziativa del primo, si è parlato tanto in questo periodo: era stata la Mediterranea holding, società partecipata dalla Regione siciliana dell’era Lombardo, attraverso la Compagnia delle Isole (di cui faceva parte anche l’armatore napoletano Salvatore Lauro), a  tentare di sfilare l’affare della Siremar dalle mani del gruppo Morace-Franza. Tentativo prima riuscito- la Compagnia delle Isole, nel 2012, si era aggiudicata la gara- e poi abortito grazie ad una sentenza del Consiglio di Stato per il quale la fideiussione che la Regione aveva posto a garanzia dell’operazione, era da considerarsi “aiuto di stato”. Un passaggio di questa tormentata vicenda che rimane alquanto oscuro, come osserviamo nell’articolo in cui delineiamo il contesto milionario della vicenda. E, ancora, più strano il fatto che, una volta fatta fuori la Compagnia delle Isole, non viene celebrata una nuova gara: la Siremar passa direttamente nella mani dei ricorrenti, ovvero la SNS, Società di Navigazione Siciliana Spa, di cui fanno parte paritariamente l’Ustica Lines che fa capo a Ettore Morace e Caronte&Tourist che fa capo alle famiglie Franza-Matacena.

L’interrogazione dell’allora parlamentare regionale Pietro Alongi

Sulla mancata celebrazione di nuova gara, il deputato dell’ex NCD, Pietro Alongi, aveva presentato una interrogazione parlamentare. Era il 31 Marzo del 2016. Alongi, per la cronaca, è collega di partito di Simona Vicari, che, come sappiamo, è coinvolta nell’inchiesta per il caso del Rolex ragalatole da Morace. Ma, evidentemente, con l’ormai ex sottosegretaria alle infrastrutture, non aveva in comune l’amicizia con il potente armatore. Alongi va avanti per la sua strada, chiede anche un’audizione in Commissione Trasporti dell’Ars. Ma gli altri deputati e il governo Crocetta, evidentemente, non condividono le sue osservazioni. E, così, la Siremar, nell’Aprile del 2016, passa ufficialmente nella mani della SNS. Con ogni probabilità, sarà la magistratura a fare luce anche su questo aspetto della vicenda.

T-Link e Fondo di private equity Cape-Regione siciliana

Veniamo adesso alle ambizioni marine del Governo Cuffaro. E, diciamo subito, che non è solo un esercizio di memoria, in quanto alcuni personaggi di quell’epoca si ritrovano ancora oggi con i piedi ammollo. E non sono personaggi di secondo piano. Chi è, infatti, l’amministrare delegato della Caronte & Tourist? Le agenzia di stampa, il 5 Maggio scorso, battono la notizia: il nuovo a.d. è  Edoardo Bonanno (qui il lancio dell’AdnKronos). E chi è Edoardo Bonanno? Un nome molto in auge durante il Governo Cuffaro: Bonnano è il braccio destro di Simone Cimino, il finanziere agrigentino che, insieme con la Regione siciliana, dà vita al Fondo di private equity Cape-Regione siciliana. Ed è proprio attraverso questo fondo che il Governo di allora prova ad imbarcarsi nell’avventura del trasporto marittimo. Lo fa, siamo nel 2009, dando vita alla T-LINK, socio di maggioranza è il fondo di Cimino e della Regione. E chi diventa amministratore delegato della T-Link? Sempre lui, Eduardo Bonanno che, in quell’epoca, è il direttore finanziario del fondo Cape. Sempre nel 2009, l’attuale sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, allora deputato nazionale, presenta una interrogazione sul caso (indicando come a.d. Salvatore Errante Parrino che da lì a poco verrà sostituito da Bonanno). Esprime forti dubbi sia sull’operazione T-Link che sul fondo Cape. Il tempo gli darà ragione. La T-Link doveva collegare Termini Imerese con Genova. Ma si collegherà solo con la magistratura. Finisce malissimo, infatti, per entrambe le società (qui per esteso l’articolo de I Nuovi Vespri del Maggio 2017).

Qui la prima puntata dell’inchiesta de I Nuovi Vespri nel 2017

Il sequestro della Liberty Lines: rilanciamo un articolo che abbiamo scritto nel Maggio del 2017 sul ‘complicato’ mondo dei trasporti marittimi tra la Sicilia e suoi arcipelaghi

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