
di Giulio Ambrosetti
Bisogna dare atto al quotidiano La Verità di aver rivelato, con un articolo dell’economista Giuseppe Liturri, una verità scottante e vergognosa che i tanti paraculo ‘europeisti’ tengono nascosta
Venerì 17 Ottobre il quotidiano La Verità ha pubblicato un articolo con una notizia bomba che ci aspettavamo di leggere su altri giornali e, magari, di ascoltarla nei notiziari televisivi. Invece, con sommo stupore, a parte un articolo di Byoblu, la notizia è stata e continua ad essere oscurata. E dire che non si tratta di una cosa di poco conto, perché se un economista – Giuseppe Liturri – documenti alla mano, scrive che la Banca Centrale Europea (BCE), presieduta dalla francese Christine Lagarde, sta aiutando la Francia acquistando i titoli di Stato del suo Paese, sostenendo le quotazioni del titoli francesi, ed evitando, di fatto, alla stessa Francia la bancarotta, beh, non ci sembra proprio una notizia da nascondere: anzi! Ma, si sa, nell’Unione europea “l’informazione libera” è sacra, soprattutto in economia… Per non parlare dell’Italia, che vanta economisti-europeisti del calibro di Romano Prodi e Mario Draghi…
La Francia è fuori da tutti i parametri economici Ue ma viene tenuta a galla: nell’Unione europea i Paesi non sono tutti uguali: ce ne sono alcuni ‘più uguali’ degli altri…
Eh sì, la BCE che aiuta la Francia non ha suscitato l’interesse dei grandi nomi dell’economia europea. Eppure il debito pubblico francese è di poco sotto ai 3 mila e 400 miliardi di euro, poco meno di 400 miliardi di euro in più del debito pubblico italiano che si attesta intorno ai 3 mila miliardi di euro. Eppure il rapporto tra Debito pubblico e PIL (prodotto Interno Lordo), in Francia, alla fine di quest’anno, dovrebbe attestarsi intorno al 116%. Chi scrive, da ‘ignorante non-bocconiano’, considera una somma minchiata che, nel momento storico attuale, un Paese Ue possa ridurre il proprio debito pubblico aumentando la produttività. Ma siccome per gli ‘europeisti’ l’aumento della produttività è la ricetta migliore per eliminare o, quanto meno, per ridurre il debito pubblico, ebbene, non possiamo che prenderne atto. Anche da questo punto di vista la Francia è messa maluccio, visto che la crescita non va oltre un + 0,8% quando va bene. Mettendo insieme esplosione del debito pubblico, rapporto Debito/PIL a quasi il 116% e una crescita da 0, beh, i mercati dovrebbero essere in allarme, lo spread dovrebbe essere alle stelle e invece… E invece non succede nulla di tutto questo., a parte un piccolo abbassamento del rating ad opera dell’agenzia Fitch, che ha declassato il rating da AA- ad A+ (con outlook stabile), mentre Standard & Poor’s (S&P) ha abbassato il rating da AA- ad A+ (con outlook stabile). Piccoli aggiustamenti che, come diciamo in Sicilia, non hanno fatto scruscio (leggere rumore).
La Grecia, per un debito di circa 300 miliardi di euro, è stata massacrata e derubata. La Francia, con un debito di oltre mille e 300 miliardi viene salvata. Due pesi e due misure
Ma cosa stanno combinando gli amici della BCE della francese Lagarde? Da Giugno a Settembre di quest’anno i titoli di Stato francesi acquistati dalla Banca Centrale Europea sono giunti in scadenza e sono stati rimborsati. E che ha fatto la BCE con i soldi incassati? Ha acquistato altri titoli di Stato francesi! Pensate un po’: dieci anni fa, per un debito di circa 300 miliardi di euro, la Grecia è stata letteralmente massacrata dall’Unione europea, banche tedesche in testa (qui un vdeo che racconta quello che è successo). Alla Grecia l’Ue ha imposto una folle manovra di austerità, perché – così si motivò tale opzione – sono queste le regole dell’Unione europea: chi sbaglia paga. In Grecia ci sono stati migliaia e migliaia di licenziamenti di dipendenti pubblici. Sulla base del cosiddetto Terzo Memorandum la gestione di alcune infrastrutture è stata ceduta a società straniere, con in testa l’impresa tedesca Frapor per gli aeroporti. La Germania, con le proprie banche, non solo ha incassato una lauta parte degli aiuti erogati dall’Unione europea alla Grecia, ma si è presa anche la gestione di alcune infrastrutture. Così, tanto per non dimenticare, anche un Paese comunista come la Cina ha partecipato al grande banchetto a spese dei greci, acciuffando la gestione del Porto del Pireo. Questo era il ‘comunismo’ cinese nel 2015…
I bambini greci morti a causa delle imposizioni economiche della Troika: notizia nascosta dagli ‘europeisti’
Su 250 miliardi di euro di aiuti, come ha sottolineato nel video che abbiamo allegato Massimo D’Alema, ben 230 miliardi di euro se li sono divisi le banche tedesche (che hanno fatto la parte da leone) e le banche francesi. Sempre seguendo la logica del chi sbaglia paga, in Grecia, durante la manovra di austerità imposta dalla cosiddetta Troika (Unione europea, BCE e Fondo Monetario Internazionale), sono morte tantissime persone e anche circa 700 di bambini. Per tutta risposta, l’informazione ‘democratica’ dei Paesi Ue ha nascosto la morte dei bambini in Grecia a causa dell’austerità ‘europeista’. Ecco cosa scriveva Il Fatto Quotidiano il 3 Maggio del 2019, citando le parole del vicedirettore del Corriere della Sera, Federico Fubini, in occasione della presentazione di un suo libro: “Faccio una confessione, c’è un articolo che non ho voluto scrivere. Guardando i dati della mortalità infantile in Grecia mi sono accorto che facendo tutti i calcoli con la crisi sono morti 700 bambini in più di quanti ne sarebbero morti se la mortalità fosse rimasta quella di prima della crisi. La crisi e il modo in cui è stata gestita ha avuto questo effetto drammatico e ci sono altri dati che confortano questa mia conclusione, come i bambini nati sottopeso… Adesso nel libro lo scrivo e lo racconto in dettaglio” (qui per esteso l’articolo de Il Fatto Quotidiano). In realtà, sembra che in Grecia i morti siano stati molti di più, ma è stato nascosto tutto. Per la cronaca, quando nel Paese culla della cultura occidentale morivano i bambini a causa dell’austerità economica ‘europeista’ non abbiamo visto imbarcazioni che veleggiavano verso la Gecia per protestare, né sindacati e partiti di ‘sinistra’ organizzare scioperi generali. I morti non sono tutti uguali.
L’attuale Governo italiano? Al servizio dell’Unione europea. E meno male che alle elezioni politiche del 2022 la Meloni e il suo degno partito, Fratelli d’Italia, si presentavano come euroscettici…
Oggi la Francia ha un debito di circa 3 mila miliardi e 100 miloni di euro in più del debito che dieci anni fa aveva accumulato la Grecia ma, come già ricordato, non sta succedendo nulla di quanto avvenuto nel Paese di Aristotele. Leggiamo su, Byoblu: “Da Giugno a Settembre… la BCE avrebbe dismesso una grande quantità di titoli tedeschi e italiani: rispettivamente 31 e 28 miliardi di euro. E i titoli francesi? Tra Giugno e Settembre la BCE ne avrebbe venduti appena 498 milioni. E nel mese di Settembre l’anomalia è rimasta invariata: 5 e 4 miliardi di titoli tedeschi e italiani venduti e appena 186 milioni di titoli francesi dismessi. E infatti nonostante la crisi politica interna, nonostante la disastrosa situazione dei conti, lo spread francese continua a viaggiare su binari tranquilli, al di sotto dei 100 punti. In Italia nel 2011, con una situazione economica più tranquilla di quella francese, lo spread salì a 500 punti. Stesso discorso nel 2018: per qualche decimale in più nel rapporto deficit PIL proposto dal Governo gialloverde, lo spread salì da 200 a oltre 300 punti“. Correttamente Byoblu ricorda quanto avvenne in Italia alla fine del 2011, quando il Governo Berlusconi si rifiutò di massacrare i cittadini italiani seguendo le direttive della Troika. E dire che nel 2008 l’Italia, su richiesta della Ue, aveva bloccato i rinnovi contrattuali nel pubblico impiego, comprese le retribuzioni dei medici che operano nel servizio pubblico (dieci anni dopo, quando i rinnovi contrattuali sono stati sbloccati, non sono stati restituiti gli arretrati: un ‘bel regalo’ dei dipendenti pubblici e dei medici pubblici italiani all’Unione europea). Ma alla Troika questo non bastava: così hanno mandato a casa il Governo Berlusconi e hanno piazzato a Palazzo Chigi il citato Mario Monti: e sono arrivati IMU, legge Fornero e tagli al sistema sanitario pubblico. In Francia, ribadiamo, con una situazione molto più grave di quella italiana del 2011, non sta succedendo nulla di tutto questo. Anzi, il nuovo Governo francese ha ‘congelato’ la riforma delle pensioni nel silenzio assordante di Unione eropea, BCE e Fondo Monetario Internazionale. Così va il mondo e così vanno le cose della ‘Grande’ Unione europea. In Francia, con tutta la crisi, si continua a fare debito e si va in pensione a 62 anni, mentre in Italia il Governo di Giorgia Meloni, invece di abolire la legge Fornero, come aveva promesso in campagna elettorale, sta aumentando l’età pensionabile e sta abolendo ‘Opzione donna’, sempre su richesta dell’Unione europea. E meno male che alle elezioni politiche del 2022 la Meloni e il suo degno partito, Fratelli d’Italia, si presentavano come euroscettici…
Avete notizie del partito di Salvini e Vannacci? Se sì chiamateci, perché ci piacerebbe sapere che fine ha fatto l’abolizione della legge Fornero promessa dalla Lega alle elezioni del 2022
L’attuale Governo Meloni, mentre la Francia viene salvata dalla bancarotta, non solo tace su BCE e Unione europea che usano due pesi e due misure, ma continua imperterrito a penalizzare gli italiani. Come abbiamo già accennato, oltre ad aumentare l’età pensionabile, l’attuale esecutivo si accinge ad abolire ‘Opzione donna’, provvedimento che consentiva alle donne di andare in pensione con qualche anno di anticipo. Attenzione: ‘Opzione donna’ non è, anzi, non era una panacea. Per accedervi bisognava avere 35 anni di contributi entro il 31 Dicembre 2024 e 61 anni di età (60 con un figlio e 59 anni con due figli). Inoltre bisognava far parte di una categoria tutelata: caregiver, o avere almeno il 74% di invalidità civile, o essere stata licenzata, o essere dipendente di un’azienda in crisi. Non era una grande legge ma appena qualcosa. Eppure il Governo Meloni sta togliendo pure questo provvedimento perché “glielo chiede l’Europa”. Nel silenzio assordante della Lega di Matteo Salvini che ha fatto campagna elettorale promettendo l’abolizione della legge Fornero: non a caso, in termini elettorali, la Lega è in caduta libera. Il generale Roberto Vannacci, oggi eurodeputato leghista, di solito loquace, su tali argomenti tace. Non ha nulla da dire? E’ d’accordo? Come abbiamo già raccontato in un approfondimento, il Governo Meloni ha messo a punto una manovra economica e finanziaria 2026 da morti di fame: appena 16 miliardi, diventati ora poco più di 18 miliardi di euro e rotti di soli tagli e nuove tasse, senza un euro in più (qui il nostro articolo). Tutto questo a voce, perché il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, non ha ancora inviato in Parlamento il testo originale della manovra. Stiamo discutendo di un testo finora sconosciuto e di una manovra che gli attuali governanti illustrano oralmente a spizzichi e bocconi. Nemmeno nella Russia comunista succedeva una cosa del genere. Il Governo Meloni e il Parlamento che gli regge il gioco stanno ‘novellando’ il Diritto parlamentare e la cronaca politica: si discetta di una manovra economica e finanziaria senza avere le ‘carte’. Come possiamo notare, siamo oltre 1984 di George Orwell…
La linea della politica italiana: salvare la Francia e l’Unione europea per salvare i vitalizi dei parlamentari. Ma la variabile Trump potrebbe far saltare tutto
Siamo arrivati alle conclusioni di questo nostro ‘viaggio’ nel meraviglioso mondo dell’Unione europea di Ursula von der Leyen e della BCE di Lagarde. Resta una domanda: perché la politica italiana con annessi & connessi (televisione, eccetera) sta avallando questa porcata francese? Ve lo diciamo noi perché: perché gli ‘eurocrati’ hanno la paura matta che, con il crollo della Francia – che piaccia è ormai inevitabile – frani anche l’Unione europea dell’euro. E qui arriviamo ai nostri cari parlamentari che, con il crollo della Francia, temono di perdere le uniche due cose che gli interessano veramente: la ricca diaria parlamentare e, soprattutto, i vitalizi di ex parlamentari. Per la cronaca, se dovesse franare la Francia e, di conseguenza, l’Unione europea dell’euro, ebbene, succederà un gran casino. Salterebbero i conti dei Paesi Ue. E si rifarebbero i conti. Ogni Stato tornerebbe alla propria moneta. L’unico modo per evitare il disastro è salvare la Francia. Che non pagherebbe mai il proprio debito pubblico di quasi 3 mila miliardi e 400 milioni di euro, alla faccia dei cittadini della Grecia e dell’Italia che sono stati massacrati. In cambio del silenzio – che infatti sta già osservando – la politica italiana salverebbe i vitalizi dei parlamentari (e degli ex parlamentari). Potrebbe andare così ma… ma c’è la variabile Donald Trump, che potrebbe far saltare tutto: Unione europea, euro e vitalizi parlamentari. Alessandro Manzoni non amava gl’italiani che affidavano le sorti del proprio Paese ad altri, magari a un Paese straniero. Però questa volta si potrebbe fare un’eccezione all’Adelchi…
P.s.
Il Governo Meloni aumenta le pensioni minime di 20 euro: e hanno pure il coraggio di dirlo!
“… Meloni, Salvini e Tajani sono scappati dopo due domande in conferenza stampa sulla legge di bilancio. E forse avevano un buon motivo per farlo. Perché subito dopo, il ministro Giorgetti è passato alla parte comica: 20 euro in più al mese per le pensioni minime. Venti. E lo ha pure rivendicato con orgoglio: ‘Ricorderete le polemiche rispetto ai 6 euro dell’anno scorso…’. Come se l’Italia vivesse in un episodio di Scherzi a parte. Parliamo di un Governo che aveva promesso pensioni minime a 1000 euro. Due anni dopo, non solo non ci è arrivato minimamente, ma si vanta di averne aggiunti venti rispetto ai 6 dell’anno precedente (che non erano 6, ma 1,80). Intanto, i prezzi salgono, le bollette pure, le pensioni vengono divorate dall’inflazione e la sanità pubblica crolla. A questo punto, se nel 2026 ci aggiungono altri 20 euro, nel 2045 forse arriviamo a mille. Basta solo avere un po’ di pazienza…”.
Tratto da un canale Telegram







