Con il nuovo Patto di stabilità imposto dalla Ue in arrivo tagli per 900 milioni di euro alla scuola. Una follia per un settore in affanno. Altri tagli alla sanità? Meglio uscire subito dall’Unione europea

Il nuovo Patto di stabilità in un momento di crisi provocato dalla guerra è follia. A rischio scuola e sanità

Come abbiamo anticipato la scorsa settimana, con il Nuovo Patto di stabilità voluto dall’Unione europea che piace tanto ai partiti politici ‘europeisti’, l’Italia dovrà effettuare circa 18 miliardi di euro di tagli (qui un nostro articolo). Com’è avvenuto dal Governo di Mario Monti ad oggi, i primi settori ad essere copito dai tagli sono la sanità pubblica e la scuola pubblica. Siccome gli ospedali pubblici italiani, in questo momento, sono ridotti ai minimi termini per mancanza di medici, di infermieri, di posti letto e di attrezzature (in alcuni casi mancano anche gli elettrocardiografi!) al Governo di turno – in questo caso al Governo di Giorgia Meloni – non resta che tagliare fondi alla scuola. “Spending review governo, nella scuola si stringe la cinghia: nuovi tagli in arrivo. Oltre 90 milioni in meno per asili nido e formazione insegnanti”: così si legge nel titolo di un articolo di Orizzontescuola.it. Pensate un po’: alla scuola italiana, che è già in grande affanno, dovrebbero togliere poco più di 45 milioni di euro quest’anno e poco meno di 50 milioni di euro il prossimo anno. Il fatto che i partiti politici italiani non abbiano votato sì al nuovo Patto di stabilità non significa nulla, perché verrà applicato lo stesso. I partiti politici che vogliono salvare i cittadini italiani da questo nuovo prelievo forzoso disposto dalla Ue debbono fare uscire subito l’Italia dall’Unione europea. Tutto il resto sono chiacchiere allo stato puro. (Foto tratta da Orizzontescuola.it)

L’Italia non può pagare ogni anno 90 miliardi di euro di interessi sul debito e altri 18 miliardi di euro all’anno di Patto di stabilità. A rischio è la tenuta del nostro Paese

L’Italia paga già ogni anno circa 90 miliardi di euro di interessi sul debito pubblico. Adesso è arrivata la mazzata del citato nuovo Patto di Stabilità con un ulteriore esborso di 18 miliardi di euro all’anno. Per arrivare a questa cifra, oltre ai tagli alla scuola pubblica, bisognerà tagliare altri fondi alla sanità pubblica e a quasi tutti gli altri settori dell’amministrazione pubblica italiana. Accettare di pagare altri 18 miliardi di euro all’anno all’Unione europea è una grandissima castroneria, perché non si possono togliere ogni anno fondi alle scuole pubbliche, alla sanità pubblica e agli altri settori della vita pubblica italiana. L’attuale Governo italiano si deve opporre a questa nuova follia e mettere con le spalle al muro i partiti politici che difenderanno la Ue invece che l’Italia. In questo momento l’informazione tiene ‘bassa’ la notizia perché la politica deve carpire il voto degli italiani alle elezioni europee di Giugno (ammesso che si vada a votare, cosa di cui dubitiamo, perché entro i primi di Giugno russi e cinesi, alleati di ferro nella guerra in Ucraina nella guerra contro l’Occidente, potrebbero combinare qualche scherzetto…).

Prossimi obiettivi tagli di stipendi pubblici e pensioni? Che succederà al risparmio provato italiano?

Quello che sta succedendo è gravissimo e dovrebbe essere oggetto di attenzione mediatica gionaliera. Tagliare altri soldi alla scuola pubblica italiana, che è già in affanno, è un’assurdità: così com’è assurdo tagliare altri fondi alla sanità pubblica italiana già in grandissimo affanno: così com’è assurdo tagliare altri fondi dalla spesa sociale: così com’è assurdo tagliare altri fondi a destra e a manca. Si va verso probabile riduzione degli stipendi dei dipendenti pubblici e dei pensionati? Non può esere escluso, perché non potendo indebitarsi per oltre l’1% all’anno da qualche parte i soldi debbono arrivare o, appunto, con nuovi tagli, o andando a inteccare il risparmio privato degli italiani che ammonta a poco più di 5 mila miliardi di euro, magari promettendo agli italiani che investiranno nei soliti Btp interessi elevati a cinque sei anni, nella speranza che il gioco funzioni ancora.

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