Gli incendi nei boschi siciliani e l’attacco agli operai forestali. Ai nostri amici del Sifus diciamo: ignorate Striscia la notizia e usate la televisione solo per i film

Riprendiamo un post del segretario generale del Sifus Confali, Maurizio Grosso

Su Facebook leggiamo un post del segretario generale del Sifus Confali, Maurizio Grosso. Si tratta dell’unico sindacato in Sicilia che, da sempre, si batte per la stabilizzazione degli operai forestali (in verità negli ultimi tempi abbiamo letto che anche l’UGL è favorevole ala stabilizzazione degli operai forestali). Tema del post di Grosso: le responsabilità degli incendi boschivi e non soltanto boschivi che stanno devastando la Sicilia. Scriviamo “stanno devastando” e non “hanno devastato”, perché ancora oggi, ad Ottobre, si registrano incendi in varie parti della nostra Isola. Ma andiamo al post del segretario generale del Sifus Confali:

Striscia la notizia e il pasticcio sulle competenze in materia di manutenzione delle strade siciliane

“Ai tempi del Governo di Rosario Crocetta (Governo regionale siciliano Novembre 2012-Novembre 2017 ndr) – scrive Grosso – sollevammo la questione in Giudizio presso il Tribunale di Milano contro Striscia la Notizia per un servizio in cui la signora Stefania Petix sosteneva che per pagare gli stipendi agli operai forestali erano state sottratte le risorse economiche destinate alla sistemazione di un acquedotto sulla strada a scorrimento veloce Palermo-Sciacca, all’altezza di San Giuseppe Jato. Allora come ora, la signora Stefania Petix mentiva sapendo di mentire, poiché la super strada Palermo-Sciacca non è di competenza della Regione e, in ogni caso, le risorse della variazione di bilancio che erano state recuperate per completare il pagamento degli stipendi degli operai forestali provenivano da altri canali”. La competenza delle strade a scorrimento veloce, in Sicilia, è dell’Anas e non della Regione! Insomma, siamo all’Abc… “Dopo varie udienze e rinvii, il Giudice di Milano sentenziò che il Sifus aveva torto e la Petix ragione, poiché il servizio di Striscia la notizia rispettava la libertà di informazione e di critica”. I nostri amici del Sifus non si debbono stupire. Qualche anno fa un ex parlamentare siciliano ha definito chi scrive “fascista e razzista” e ha anche aggiunto che aspettavo un posto alla presidenza della Regione siciliana! Anche in questo caso un giudice ha stabilito che le parole scritte da questo ex parlamentare sono espressione di libertà di informazione e di critica. Trattandosi del passato Governo regionale di Nello Musumeci, che chi scrive ha ininterrottamente attaccato dal Gennaio del 2018 sino alla fine del mandato, era piuttosto difficile che chi scrive sarebbe stato ‘premiato’ con un’assunzione presso l’ufficio stampa della presidenza della Regione…

“Che c’entrano i forestali addetti antincendio se sono stati chiamati al lavoro con la presenza ingombrante di erbacce più alte ed intense degli stessi boschi, senza la presenza di viali parafuoco, con temperature altissime e senza mezzi all’altezza della sfida?”

Torniamo al post del segretario generale del Sifus: “Qualche giorno fa – scrive ancora Grosso – la Signora Stefania Petix è tornata alla carica contro i forestali, poiché il loro elevato numero, 16 mila, ma basso rispetto alle circa 5 mila giornate lavorate, fa scoop a livello nazionale. Una cosa è dare una notizia in cui si addossano le responsabilità del primato italiano degli incendi boschivi al Governo siciliano di Renato Schifani (non fa notizia, poiché è nelle corde dei telespettatori che la colpa sta sempre in capo a chi governa), altra cosa è mistificare e addossando le responsabilità ai forestali che essendo in tanti, anziché grattarsela, dovrebbero fermarli. Anche se le cose stanno esattamente al contrario, ed ogni anno si miete un significativo numero di vittime tra i forestali, un servizio impostato con l’obiettivo di trovare il capro espiatorio tra gli operai forestali medesimi fa ‘audience’ anche se è falso. Che c’entrano infatti i forestali siciliani che sono precari e pertanto lavorano una parte 78 giorni (2.375), una parte 101 giorni (8.001) e una parte 151giorni l’anno (5.296), se il Governo Schifani e, precisamente, l’assessore regionale all’Agricoltura, Luca Sammartino, pur avendo avuto a disposizione le risorse economiche nei primi giorni di Marzo 2023, per realizzare i lavori di manutenzione preventiva, in tempi più o meno utili, ha avviato solo una parte degli operai addetti alla manutenzione nei cantieri a Maggio, quando le temperature si avvicinavano ai 40 gradi? Che c’entrano i forestali addetti antincendio se sono stati chiamati al lavoro con la presenza ingombrante di erbacce più alte ed intense degli stessi boschi, senza la presenza di viali parafuoco, con temperature altissime e senza mezzi all’altezza della sfida? Che c’entrano i boschi siciliani che insistono in una regione in cui la desertificazione ha superato il 70%? Boschi che, per diffondersi, hanno avuto bisogno di piante pioniere (i pini per aprire la strada poi alla macchia mediterranea), mentre i boschi canadesi, per condizioni pedoclimatiche, appartengono ad una vegetazione spontanea? Il Sifus, come sapete, attraverso la disponibilità di un importante studio legale della provincia di Ragusa, sta lavorando per sollevare la questione in giudizio per disastro ambientale contro il Governo Schifani e, da Sabato scorso, è intenzionato a sottoporre il servizio di Striscia la notizia in argomento allo studio legale medesimo per verificare se esistono i presupposti per una bella querela per diffamazione”.

Date retta a noi, amici del Sifus: lasciate sguazzare la televisione – oggi totalmente priva di credibilità – nel proprio brodo. Tranne rare eccezioni, è fatta da vanesi che pensano di condizionare il mondo quando, in realtà, non se li fila nessuno

Noi seguiamo da anni le battaglie del Sifus e, proprio per questo, ci sentiamo titolati a dare qualche consiglio. Intanto evitate di rivolgervi alla Giustizia. Se non ricordiamo male, vi siete rivolti alla giustizia quando in Sicilia, durante il Governo Musumeci. sono andati in fumo oltre 80 mila ettari di boschi. Era, se non ricordiamo male, il 2021. I magistrati sono già pieni di lavoro e non possono sempre sostituirsi alla politica. Quanto alla televisione, vi invitiamo a non seguirla più. Ricordatevi che la televisione dei Paesi occidentali ha accompagnato le multinazionali farmaceutiche avallando la tesi tragicomica di una terapia sperimentale contrabbandata come ‘vaccino’, quando è noto che un vaccino contro un Coronavirus a Rna è impossibile da realizzare. Ci riferiamo alla mirabolante stagione del Covid organizzata dagli americani per riempire di soldi le citate multinazionali farmaceutiche. Date retta a noi: lasciate sguazzare la televisione – oggi totalmente priva di credibilità – nel proprio brodo. Tranne rare eccezioni, è fatta da vanesi che pensano di condizionare il mondo quando, in realtà, non se li fila più nessuno. Riflettete: pur avendo a favore tutte le televisioni, i Democratici americani, per vincere le elezioni presidenziali del Dicembre 2020, le hanno dovuto ‘taroccare’ di brutto. Nella ‘grandiosa’ Unione europea, pur avendo contro tutte le televisioni, i ‘populisti’ ormai vincono tutte le elezioni e stravinceranno le elezioni europee del Giugno del prossimo anno, ammesso che si voti. Oggi, in quello che resta dell’Occidente, la stragrande maggioranza dei cittadini segua la televisione per fare l’esatto contrario di quello che propaga la stessa televisione! Veramente volete andare dietro a un programma televisivo che si occupa di incendi e strade in Sicilia senza nemmeno conoscere la competenza sulla manutenzione delle strade? La televisione usatela solo per i film, il resto ignoratelo. Sarete più informati.

Cari amici del Sifus, la battaglia per salvare i boschi siciliani e per mitigare le alte temperature estive che saranno sempre più elevate è persa. Non ci resta che pregare: e non stiamo scherzando

Due parole finali sui boschi siciliani. Ormai siamo ai titoli di coda, senza speranza. Al Dicembre 2020 in Sicilia si contavano quasi 500 mila ettari di boschi. Tra il 2021 e il 2022 il fuoco ha ‘inghiottito’ oltre 160 mila ettari di boschi. A questi si sommano le tantissime aree verdi a ridosso dei centri abitati della Sicilia inceneriti. Quest’anno il bilancio siciliano degli incendi boschivi e non soltanto boschivi è devastante. Aspettiamo la stima del WWF, non certo quella dell’attuale amministrazione regionale del presidente Schifani, degli assessori Elena Pagana e Luca Sammartino, del Corpo Forestale e della Protezione civile. Se agli incendi aggiungiamo il verde distrutto dalle alluvioni degli ultimi due anni e gli alberi che giornalmente vengono abbattuti in Sicilia (Palermo ha il record assoluto) siamo al disastro totale. In tre anni la Sicilia ha perso oltre il 50% delle proprie aree verdi (e ci teniamo ‘bassi’). Con le alte temperature che si registrano da Maggio a Ottobre non crediamo che la Sicilia supererà il 2024 senza guai seri. La presenza del verde mitiga gli effetti delle alte temperature; l’assenza di alberi e di verde, al contrario, accentua i problemi legati alle alte temperature. Se il prossimo anno, in Estate, con le temperature che saranno ancora più alte rispetto alle temperature di quest’anno, si interromperà la fornitura di energia elettrica succederà un gran casino. La nostra non è una previsione esagerata: la rete elettrica siciliana, infatti, è stata realizzata per trasportare energia nel Nord Italia, non per dare energia ai cittadini siciliani. Presagendo che sarebbe finita così, nel Novembre del 2021 – i nostri amici del Sifus lo ricorderanno – abbiamo lanciato la proposta di assumere subito 30 mila operai forestali per cercare di invertire la china, anche alla luce del ruolo esercitato da una banda di invasati che da alcuni anni a questa parte appicca gli incendi in tutti i boschi del mondo, dal Canada alla Siberia, dall’Alaska alla California, dall’Australia all’Africa, dal Nord Europa al Sudamerica e via continuando. Altro che operai forestali che appiccano il fuoco! Queste cose le abbiamo scritte prima dei grandi incendi che hanno incenerito i boschi siciliani nel 2021. Quest’anno i matti e invasati si sono concentrati nel centro Africa (tanto non ne parla nessuno) e soprattutto in Canada, dove sono stati inceneriti 150 milioni di ettari di boschi nel silenzio generale! In Sicilia vanno sul velluto perché la prevenzione degli incendi boschivi non esiste. Sembra la fine del mondo ma non ci crede nessuno. Amici del Sifus, abbiamo perso. Godiamoci la vita in Sicilia fino al Maggio del prossimo anno, poi iniziamo a pregare. Con poco più di 200 mila ettari di boschi e la desertificazione che avanza, tante aree della nostra Isola, il prossimo anno – soprattutto se ci saranno altri incendi – verranno travolte dal caldo micidiale. La vita, nei giorni di grande caldo, sarà difficile, assai difficile. Quest’anno, in Sicilia, a fine Luglio, siamo arrivati a 50 gradi per 12 ore; il prossimo anno è un mezzo punto interrogativo, anche se non abbiamo difficoltà a immaginare quello che potrebbe succedere. Conservatevi questo articolo a futura memoria. Ci aggiorniamo al Maggio del prossimo anno, alla prima sciroccata…

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