I Socialisti siciliani piangono Enza Barillà storica dirigente del PSI sempre in prima fila nelle battaglie politiche e sociali in favore dei più deboli

Originaria di Santa Margherita Belìce, Enza Catalano Barillà si era trasferita giovanissima a Palermo dove ha svolto attività politica nel Partito Socialista Italiano

I Socialisti piangono Enza Barillà (foto sopra tratta da Palermo Today), storica dirigente del PSI di Palermo. Originaria di Santa Margherita Belìce, giovanissima si era trasferita a Palermo dove ha cominciato il suo impegno politico tra i giovani Socialisti negli anni ’60 del secolo scorso. Oggi, quando ricordiamo i Socialisti che lasciano questa terra, si registra unanimità tra tutti i protagonisti della cosiddetta sinistra. In realtà, nergli anni ’60, negli anni ’70 e negli anni ’80 i socialisti subivano l’ostracismo del Pci, partito che si era auto-incoronato come depositario di una presunta superiorità culturale della sinistra. Ricordiamo che con l’avvento dei Governi di centrosinistra – ovvero la collaborazione tra DC e PSI a partire dai primi anni ’60 – i socialisti sono oggetto di critiche serrate e continue da parte dei comunisti. L’ostracismo del Pci verso i socialisti sarà una costante che accompagnerà anche i partiti che prenderanno il posto del Pci, dal PDS ai Democratici di sinistra fino ai primi vagiti del PD. Solo nel Partito Democratico verrà meno l’ostracismo verso i socialisti, non perché gli ex comunisti sono migliorati ma perché sono interessati a non perdere voti.

Una compagna socialista con la schiena dritta

Perché raccontiamo questi fatti nel giorno in cui ricordiamo Enza Barillà? Semplice: perché Enza Barillà era consigliere comunale a Palermo quando, proprio nel capoluogo della Sicilia, comincia l’attacco sistematico al PSI da parte della sinistra democristiana, del Pci, dei gesuiti di Palermo di fine anni ’80 impegnati in politica (in realtà, il gruppo gesuiti di Palermo di fine anni ’80 ‘impegnati nel sociale’ erano impegnati a distruggere la DC e il Partito Socialista), del PSDI e del movimento Città per l’Uomo. E dallo scranno che occupava nel Consiglio comunale Enza Barillà teneva testa con grande grinta e grande determinazione alla ‘Giunta pentacolore in salsa rossa’ di Leoluca Orlando. Questa si chiama memoria storica. Molto bello il ricordo di Turi Lombardo, che oggi è un’icona del Socialismo siciliano, parole che noi leggiamo su PalermoToday: “Enza Barillà è stata sempre dalla parte dei più deboli. Una compagna combattiva al servizio dei lavoratori, delle donne e di tutta la cittadinanza. Ha sempre dimostrato competenza, umanità ed una spiccata predisposizione a comprendere l’animo delle persone. Proprio 11 anni fa, il 25 Febbraio 2013, erano state celebrate le esequie di suo marito Gianni, altro caro compagno: è inutile sottolineare che sono stati entrambi parte della mia vita, ma ci tengo a dire soprattutto che sono stato molto contento di ciò”. 

Evitiamo di mescolare la tradizione Socialista con i socialdemocratici

Detto questo, a scanso di equivoci, va ricordato che i Socialisti di Palermo non hanno nulla a che spartire con i socialdemocratici e, soprattutto, con il Psdi di Palermo. Tant’è vero che il Psdi di fine anni ’80, rappresentato allora da Carlo Vizzini, appoggiava la Giunta comunale di Orlando mentre il PSI di Enza Barillà era all’opposizione. Cosa sia diventata Palermo e cosa sia diventata la sinistra di Palermo dopo quasi quarant’anni di orlandismo, beh, questo è sotto gli occhi di tutti. L’importante è non confondere la tradizione socialista con i socialdemocratici. Sono due tradizioni politiche diverse, molto diverse. I Socialisti non sono mai stati dalla parte degli americani e, tra i conti che hanno fatto pagare a Bettino Craxi – al quale Enza Barillà era legata – c’è anche lo scontro tra lo stesso leader socialista italiano e gli Stati Uniti a Sigonella, nel 1985. I Socialisti non sono mai stati dalla parte degli americani, a differenza dei socialdemocratici che sono nati dalla scissione di Palazzo Barberini con la ‘benedizione’ degli americani. AQnhe questa è memoria storica. Dopo di che un grandissimo abbraccio ai familiari della compagna socialista Enza Barillà e ai suoi familiari, a cominciare dal vecchio amico Francesco.

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