Il racconto del sindacato Sifus Confali: in Grecia la riforma del Governo di destra prevede 13 ore di lavoro al giorno e sei mesi di galera per chi contesta i ‘crumiri’

In Grecia l’Unione europea dell’euro mostra il suo volto liberista e poliziesco proponendo una riforma del lavoro di stampo schiavista. Ecco spiegato perché le “agenzie di rating” hanno celebrato la ‘rinascita’ dell’economia greca…

Le “agenzie di rating” – che non sono agenzie ma società private espressione del sistema ultra-liberista e globalista – in questi giorni hanno promosso a pieni voti la Grecia, derubata tra il 2014 e il 2015 dalle banche tedesche con la ‘benedizione’ dei massoni, predoni e banditi dell’Unione europea. Gli ‘aedi’ del liberismo-globalismo si sono premurati di spiegarci che la Grecia è stata ‘premiata’ dalle “agenzie di rating” perché ha “attuato le riforme” volute dall’Unione europea. Ma in che cosa consistono le “riforme” tanto care alla Ue? Un esempio di “riforme” in salsa europeista attuate in Grecia le illustra un post che leggiamo nella pagina Facebook di Maurizio Grosso, segretario generale del Sifus Confali:

“Il popolo greco deve trovare il coraggio di scendere in piazza e respingere questo disegno di legge mortale per i diritti e la democrazia”

“Sicuramente sarà una riforma spinta dall’Unione europea. Parliamo di quella messa in campo dal Governo di centrodestra greco che prevede fino a 13 ore lavorative al giorno. Le 13 ore si raggiungono con il permesso di accettare un lavoro part time oltre a quello principale. Secondo il disegno di legge, un dipendente può essere licenziato entro il primo anno di lavoro senza preavviso né retribuzione, salvo diverso accordo. La settimana lavorativa può essere estesa a sei giorni dai datori di lavoro. Vengono inoltre introdotte multe fino a 5 mila euro e carcere fino a 6 mesi per gli scioperanti che creano ‘blocchi’ durante gli scioperi impedendo a colleghi di arrivare al lavoro. In base a questa riforma si andrà in pensione al raggiungimento di 74 anni”. Commenta Maurizio Grosso: “Sono senza parole. Ci vuole davvero coraggio solo ad immaginare una riforma di stampo sudamericano del genere. Il popolo greco deve trovare il coraggio di scendere in piazza e respingere questo disegno di legge mortale per i diritti e la democrazia. Anche gli Stati europei devono ribellarsi”. Gli Stati europei? Perché esistono ancora? E la ‘sinistra’ europea del PSE dov’è? A coghliri luppini! Per fortuna il popolo greco comincia a ribellarsi contro i criminali e buffoni del liberismo globalista, come si vede nella foto sopra tratta da Il Fatto Quotiodiano.

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