In Sicilia piogge autunnali da record e invasi artificiali pieni. Inverno un po’ in anticipo. Il punto della situazione sulla spettacolare annata per l’olio d’oliva della nostra Isola. Parla Mario Pagliaro

Torna il nostro consueto appuntamento mensile con il chimico del Cnr su clima e agricoltura

Siamo nella terza decade di Novembre e torniamo al nostro tempo del nostro appuntamento mensile con Mario Pagliaro. Letta in tutta Italia e anche da molti italiani all’estero, la serie dei dialoghi di questa testata con Pagliaro è tanto attesa quanto, al tempo dei social, estesamente condivisa online. Agricoltura, meteo ed economia in Sicilia e nel contesto internazionale: questi i temi di questo confronto periodico con il chimico del Cnr. 

La Sicilia, inclusa Palermo, è stata letteralmente sommersa dalle piogge tanto ad Ottobre che nella prima decade di Novembre. Qual è lo stato di riempimento degli invasi artificiali della nostra Isola?

“E’ ottimo e in continuo progresso ormai da mesi. Solo paragonando i volumi nei 13 invasi che contengono acqua poi destinata anche ad uso potabile la Regione siciliana informa che il 15 Gennaio di quest’anno erano invasati poco più di 81 milioni di metri cubi. Che il 14 Novembre, cioè 10 mesi dopo, erano divenuti quasi 89 milioni. Ma i volumi invasati nel complesso sono molto maggiori perché moltissimi altri invasi siciliani non sono collegati a potabilizzatori e forniscono grandi volumi di acqua non potabile alle campagne e alle industrie”.

E’ CHIARO CHE SE IN QUALCHE INVASO DELLA NOSTRA ISOLA MANCA L’ACQUA IL GOVERNO REGIONALE DOVREBBE CAPIRE COSA SUCCEDE

Come sono andate le piogge in Sicilia ad Ottobre?

“Benissimo. Solo guardando ai dati della rete del Sias della Regione siciliana a Ottobre si sono registrate piogge che in media hanno fatto cadere sul territorio regionale quasi 100 litri di acqua per metro quadrato (98,7 mm): quasi il 17% in più della media registrata a Ottobre nel ventennio 2003-2022. Nel complesso, nei primi 10 mesi del 2025 si registrano piogge cumulate che sono sistematicamente superiori alla media ventennale in questione: al 31 Ottobre la pioggia media cumulata in Sicilia era pari quasi a 600 mm, un valore enorme per la Sicilia. Dove la lunga Estate mediterranea fa sì che le piogge nei 3 mesi estivi siano praticamente nulle. Inoltre, le piogge di Ottobre sono state ancor più cospicue nella Sicilia occidentale andando a compensare il surplus di piogge registrato nei 9 mesi precedenti nella parte orientale della Sicilia, ormai molto più popolosa ed economicamente sviluppata rispetto ai territori occidentali. Enormi poi sono state le piogge della prima decade di Novembre, con l’esondazione del fiume Salso, e allagamenti diffusi in tutta la Sicilia: da Licata a Palermo a Milazzo a Ragusa”.

E quali sono le previsioni per la seconda parte del mese di Novembre?

“In questi giorni assistiamo a un’ondata di aria gelida di origine artica che entrata al Nord e poi diffusasi nel Centro Italia. Anche in Sicilia il fine settimana sarà caratterizzato da temperature quasi invernali, anche se siamo ancora in Autunno. Il freddo si estenderà a tutta Italia e a buona parte dell’Europa, tanto sui Balcani che sulla Russia europea, con la neve che raggiungerà quote molto basse. Si tratta esattamente di ciò che si palesava a Settembre e di cui parlammo nel nostro dialogo proprio due mesi fa: il vortice polare si deforma e si espande verso le medie e basse latitudini a causa del riscaldamento stratosferico determinando l’arrivo di continue ondate di aria gelida a latitudini molto basse. Le carte meteo indicano da Sabato 22 Novembre una situazione meteorologica praticamente invernale su quasi tutta Europa, ad un mese dall’inizio dell’Inverno.

GRANDE ANNATA OLIVICOLA PER LA SICILIA

Veniamo all’agricoltura. La produzione di olio d’oliva si avvia a conclusione. Quali sono i prezzi dell’olio d’oliva extra vergine in Sicilia?

“I prezzi dell’olio d’oliva extra vergine siciliao restano molto alti in tutt’e tre le valli della Sicilia. Solo i piccolissimi produttori, quelli che ottengono 100-200 litri di olio, si accontentano degli 8-9 euro al litro pagati dai proprietari delle aziende che poi lo rivendono imbottigliato a prezzi molto più alti. Ormai anche i piccoli produttori siciliani, quelli che producono 800-1000 litri di olio d’oliva extra vergine, lo imbottigliano in lattine di acciaio in banda stagnata da 3 o 5 litri e lo vendono via internet in tutta Italia a prezzi non inferiori ai 14 euro al litro. Ci so no casi di prezzi molto più alti, e non solo per gli oli ottenuti da agricoltura biologica. E’ sufficiente andare online e digitare su un buon motore di ricerca ‘olio siciliano novello’ per trovare facilmente olio biologico ottenuto dalla varietà nocellara del Belìce venduto direttamente dal produttore al consumatore a oltre 21 euro al litro in lattine da 3 litri dal costo di 64 euro. Oppure un altro, non biologico, da Nocellara dell’Etna venduto a quasi 16 euro al litro, in lattine da 5 litri commercializzate a 79 euro. Ma sono solo alcuni esempi. Se poi i produttori imbottigliano l’olio non in lattine di banda stagnata, ma in più costose bottiglie in vetro con eleganti etichette, ecco che il prezzo dell’olio biologico si avvicina ai 30 euro e quello non biologico va oltre i 15 euro al litro. In pratica, il prezzo è così alto che molti produttori di olio d’oliva extra vergine siciliano ricorrono alle sottili bottiglie di mezzo litro”. 

Perché il prezzo resta alto se sono aumentate tanto la produzione italiana in Puglia e in Calabria, che l’import da Tunisia e Spagna?

“L’economista von Hayek spiega che il mercato è un gigantesco sistema informativo. Sul mercato disintermediato da internet l’informazione corre veloce come mai prima nella storia. L’informazione che è corsa e corre sul mercato, per dirla con von Hayek, è che l’olio di oliva extravergine prodotto in buona parte della Sicilia è di qualità altissima e pressoché unica, ritrovabile praticamente solo in Grecia, che della Sicilia è la madre patria. La Sicilia ha dunque ormai nel suo olio d’oliva extra vergine una fonte di grande ricchezza, tanto per i produttori che per i commercianti, e di benessere e salute per i suoi consumatori. Gli agricoltori lo sanno e in tutte le aree vocate, da due anni stanno piantando alberi di ulivo anche sradicando colture molto meno remunerative piantate di recente”.

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