L’inflazione giustifica l’aumento del prezzo dell’olio d’oliva extra vergine nella Gdo e nei supermercati? Da 4 euro si è passati a 8-10 euro a bottiglia

Quest’anno il prezzo dell’olio d’oliva extra vergine è in crescita, perché la Spagna, primo Paese al mondo nella produzione di olive e olio, ha subito un tracollo produttivo (- 55%). Lo scenario in Spagna spiega il perché dell’aumento stratosferico del prezzo di questo prodotto? La situazione è più complicata. Proviamo a illustrare cosa sta succedendo

Che succede nel mondo dell’olio d’oliva extra vergine? Lo scorso 7 Ottobre, con Mario Pagliaro, chimico del Cnr ed esperto in materia di agricoltura, abbiamo fatto il punto della situazione sull’annata olivicola che sta iniziando. Oggi vogliamo affrontare la questione da un altro punto di vista: i prezzi dell’olio extra vergine di oliva al dettaglio attuali. In pratica, il prezzo di una bottiglia di olio extra vergine di oliva che oggi si può acquistare nei centri della Grande distribuzione organizzata (Gdo) e nei supermercati. Un dato salta subito agli occhi: bottiglie di olio d’oliva extra vergine di questo o quel marchio che prima di vendevano a circa 4 euro, oggi si vendono a un prezzo che oscilla tra 8 e 10 euro. In pratica, il prezzo dell’olio extra vergine di oliva è aumentato del 100% e, per alcuni marchi, anche del 110-120%. Perché sta succedendo tutto questo?

L’aumento del prezzo dell’olio extra vergine di oliva è molto parzialmente frutto dell’inflazione provocata dalla guerra in Ucraina

La prima risposta è quasi scontata: perché la guerra in Ucraina ha provocato l’inflazione. Però c’è un però. Ufficialmente l’inflazione – così raccontano l’Unione europea, il Governo di Giorgia Meloni e la televisione – oscilla tra il 5% e il 6%. Ma nel caso dell’olio extra vergine di oliva siamo davanti, come già ricordato, a un aumento del prezzo del 100% e in alcuni casi anche di più. Né funziona la scusa della cosiddetta inflazione di fondo: ovvero un’inflazione che verrebbe calcolata al netto degli aumenti dell’energia e dei prodotti agricoli freschi: di conseguenza, il calcolo del 5-6% sarebbe un dato al ribasso. Solo che l’olio extra vergine di oliva non è un prodotto agricolo fresco ma trasformato. E in ogni caso, anche se l’olio extra vergine di oliva dovesse rientrare tra i prodotti che vengono esclusi dal calcolo dell’inflazione di fondo, ebbene, non sarebbe giustificabile un aumento del prezzo del 95% nel passaggio del calcolo da inflazione di fondo a inflazione calcolata normalmente. Morale: l’aumento del prezzo dell’olio extra vergine di oliva è molto parzialmente frutto dell’inflazione. E allora qual è la motivazione dello stratosferico aumento di prezzo? Forse dipende dal fatto che lo scorso anno il prezzo dell’olio d’oliva extra vergine è stato pagato agli agricoltori siciliani 7 euro al litro? Se fosse così semplice il prezzo di 8-10 euro a bottiglia sarebbe giustificato. Ma non è così semplice: siamo sicuri che l’olio d’oliva extra vergine oggi in vendita – che è dello scorso anno – sia tutto italiano? La domanda ci sta tutta, perché in Italia arriva tanto olio d’oliva extra vergine estero: per esempio dalla Tunisia, che vende il proprio olio d’oliva extra vergine a un prezzo basso: da 2 a 3 euro al litro.

Il dubbio di una speculazione

Il dubbio, insomma, è che sia in corso una speculazione. E’ noto che, in Sicilia, il prezzo dell’olio d’oliva extra vergine che verrà pagato agli agricoltori – con riferimento alle olive che si stanno raccogliendo e, quindi, con riferimento al prezzo dell’olio extra vergine di oliva che si materializzerà tra la fine di quest’anno e il prossimo anno – dovrebbe aggirarsi intorno a 8-10 euro al litro (in Sicilia più 8 che 10 euro al litro). Un prezzo più alto di quello dello scorso anno, in considerazione del fatto che quest’anno i Paesi europei produttori di olio d’oliva sono in difficoltà, perché il clima ha ridotto la produzione di olive. Quando la produzione si riduce, si sa, i prezzi aumentano. Così Gdo e supermercati hanno deciso di adeguare il prezzo delle bottiglie di olio extra vergine di olive dell’anno passato al prezzo dell’olio d’oliva extra vergine che verrà pagato agli agricoltori quest’anno e, in generale, all’aumento del prezzo dell’olio d’oliva extra vergine frutto di una carente produzione. Una mossa molto intelligente, quella di Gdo e supermercati, che hanno anche risolto un altro problema. Vediamo di che si tratta.

E’ vero, in Spagna c’è stato un tracollo nella produzione di olive. Ma non è stato così per Grecia e Tunisia. Non è da escludere che dalla Tunisia arrivi in Italia l’ormai solito fiume di olio d’oliva. E allora…

Ormai da qualche tempo è passata la notizia che una bottiglia di olio extra vergine di oliva da un litro non può costare meno di 8 euro, se si considera che produrre un litro di olio d’oliva extra vergine non può costare meno di 6 euro (e ci stiamo tenendo bassi, se consideriamo l’aumento dei costi di produzione in agricoltura). Il prezzo di 4 euro a bottiglia anche con bottiglia di tre quarti di litro, o anche 3 euro a bottiglia con le “offertissime” era completamente fuori luogo. Questo perché i consumatori meno distratti cominciavano a porsi una domanda semplice: se produrre un litro di olio d’oliva extra vergine non può costare meno di 6 euro come fanno a venderlo a 4-5 euro a bottiglia, anche di tre quarti di litro, considerando anche i costi di imbottigliamento e di distribuzione? Per dirla in breve, i titolari dei centri commerciali e dei supermercati hanno capito che non potevano vendere più olio d’oliva extra vergine a 4-5 euro a bottiglia. Però c’è un secondo però. Come abbiamo accennato, quest’anno c’è poca produzione. La Spagna, primo produttore di olio d’oliva al mondo, registra un calo della produzione pari al 55%: si ipotizza una produzione di circa 663.000 tonnellate di olio d’oliva spagnolo contro 1,48 milioni degli anni scorsi. In Grecia, altro Paese dove si produce olio d’oliva, la produzione prevista quest’anno è pari 350.000 tonnellate, superiore alla media quinquennale di 262.000 tonnellate. La Tunisia – Paese che negli ultimi anni ha esportato olio d’oliva in Italia – si prevede una produzione di olio d’oliva pari a circa 200.000 tonnellate, con un incremento dell’11% rispetto alla stagione precedente. Tutto lascia supporre che anche quest’anno arriverà in Italia tanto olio d’oliva tunisino. Sarà interessante capire due cose: a che prezzo verrà venduto l’olio d’oliva tunisino e che fine farà lo stesso olio d’oliva tunisino che arriverà in Italia. O dobbiamo credere veramente che l’Italia importa olio d’oliva tunisino per poi rivenderlo ad altri Paesi? Il dubbio ci aiuta a capire.  

Foto tratta da Olivo e Olio – Edagricole

Un commento

  1. L’aumento del prezzo olio extravergine di oliva produzione annata 2022-2023 ha un solo nome: Speculazione , tutto il resto è fuffa

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