L’Occidente che accusa l’Iran di mancanza di democrazia e di diritti umani negati, come si usa dire in Sicilia, “fa futtiri ‘i ririri i siddriati”

La politica occidentale di oggi è ridicola

Intollerabile l’ipocrisia occidentale dopo le due esplosioni che hanno colpito il cimitero di Kerman, nell’Iran centro-meridionale (foto sopra tratta da lasiciliaweb). Questo atto terroristico, non certo casualmente, si è materializzato nel luogo dove migliaia di pellegrini si stavano recando per commemorare il quarto anniversario della morte Qassem Soleimani, il capo delle forze Qods delle Guardie della Rivoluzione iraniana. Soleimani è stato ucciso il 3 Gennaio del 2020 in Iraq durante un’operazione condotta dagli Stati Uniti (qui un articolo con allegato un video). Sappiamo benissimo come stanno le cose. L’Iran, dopo la rivoluzione anti-occidentale di fine anni ’70 del secolo passato, è una teocrazia. Questo Paese viene lasciato in pace o ‘mascariato’ (parola siciliana che significa gettare fango) a seconda degli interessi occidentali. Quando tenersi buono l’Iran fa comodo all’Occidente, la ‘presunta’ informazione libera occidentale non si occupa di questo Paese; se – come in questo momento storico caratterizzato dall’alleanza dell’Iran con Cina e Russia – bisogna mettere in cattiva luce l’Iran, ecco che giornali e televisioni occidentali cominciano a raccontare che in Iran non c’è libertà di stampa, che le donne non sono libere, che ci sono repressioni e anche condanne a morte e via continuando.

Se c’è un area del mondo che non ha alcun titolo per sollevare la questione dei diritti umani, ebbene, questo è l’Occidente. Basti pensare alle guerre, alle stragi e ai diritti dei lavoratori calpestati nel nome del liberismo e del globalismo

La cosa che fa ridere è che queste accuse di mancanza di democrazia arrivano da Paesi occidentali come Stati Uniti d’America, Inghilterra, Francia e Italia, per citarne solo alcuni. Gli americani, dalla fine della Seconda guerra mondiale in poi, non hanno fatto altro che ‘esportare democrazia’ con colpi di Stato, guerre e stragi di tutti i tipi. Dai primi anni ’70 in poi, quando è venuto meno il legame tra dollaro americano e oro, gli Stati Uniti hanno imposto con le armi lo stesso dollaro negli scambi commerciali internazionali. Le guerre che in questo tempo funestano il mondo, a cominciare dalle guerre in Ucraina e in Medio Oriente ma non soltanto, sono legate al processo di ‘dedollarizzazione’, ovvero decine e decine di Paesi, in testa Cina e Russia, che si rifiutano di commercializzare i propri prodotti in dollari americani. Ora, che gli americani facciano la morale all’Iran sui diritti umani è veramente ridicolo! Lo stesso discorso vale per gli inglesi, che sono, da sempre, i tradizionali alleati degli Stati Uniti d’America. Ridicoli anche i francesi, che ancora oggi sfruttano alcuni Paesi africani con atti di colonialismo puro. Anche le autorità italiane – Governo e Parlamento – farebbero bene a tacere, dal momento che in Italia, dagli anni del secondo dopoguerra ad oggi, le stragi di Stato sono all’ordine del giorno con l’immancabile corollario di depistaggi durante le inchieste e persino nei processi. “Se lo Stato italiano volesse davvero sconfiggere la mafia, dovrebbe suicidarsi!”, diceva lo scrittore siciliano Leonardo Sciascia. Basti pensare alla strage di Portella della Ginestra: se non ci fossero stati gli studi del compianto Giuseppe Casarrubea si andrebbe avanti ancora con la panzana della banda Giuliano che l’1 Maggio del 1947 ha sparato alla folla. O i depistaggi incredibili nelle indagini e nel processo sulla strage di via D’Amerio. O la storia, altrettanto incredibile, del bravissimo medico Attilio Manca sulla cui uccisione si aspetta ancora la verità. Che l’Italia delle stragi di Stato impunite faccia critiche l’Iran sui diritti civili è grottesco. Per non parlare dei diritti dei lavoratori che nell’Occidente liberista e globalista vengono calpestati.

La reazione dell’Iran arriverà e saranno ‘augelli senza zucchero’ per il Paese o per i Paesi occidentali che verranno colpiti

Dopo l’attentato in Iran i soliti mezzi di informazione occidentali ‘se la toccano con il mignolo’: “Non c’è stata alcuna rivendicazione”, “Stati Uniti e Israele non c’entrano”, anzi, perché no, probabilmente il responsabile della strage in Iran di qualche giorno fa è l’Isis buono per tutte le stagioni. Ora ci vogliono fare credere che l’Occidente, che da quando è iniziata la guerra in Ucraina martella contro l’Iran un giorno sì e l’altro pure, sarebbe estraneo all’attentato del cimitero di Kerman. Pensano, gli occidentali, che non ci saranno reazioni? Se pensano questo si sbagliano. I Governi di Iran, Cina e Russia sanno benissimo come sono andate le cose. L’Iran è stato colpito perché non è alleato dell’Occidente. La risposta arriverà. Dove e come è impossibile dirlo, ma arriverà. Nessuno, oggi, nell’Occidente può dirsi sicuro. Compresa l’Italia la cui politica estera, oggi, è un misto di ‘genuflessioni’ verso gli Stati Uniti d’America e di ‘obbedisco’ ai massoni falliti e scristianizzati dell’Unione europea. Assurdo il sì al nuovo Patto di stabilità che costerà ai cittadini italiani da 12 a 18 miliardi di euro all’anno che verranno pagati o con nuove tasse o con nuovi tagli. In più siamo anche nel mirino di possibili reazioni. E la Sicilia? Ha una vocazione mediterranea e andiamo dietro a un’Unione europea dell’euro destinata ad affondare.

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