Mario Pagliaro: “La Sicilia non è arida e non lo sarà mai”. Nel Nord Italia da quando il leghista Salvini è stato nominato “commissario alla siccità” non fa altro che piovere…

Una chiacchierata sul clima con Mario Pagliaro, chimico del CNR: la siccità, le piogge, lo scirocco, l’agricoltura con l’invito a realizzare i laghetti che dovrebbero essere finanziati dalla Regione siciliana

In Sicilia la Regione al chiede al Governo nazionale di dichiarare l’ennesima emergenza, stavolta quella della sicicità, in modo da ottenere nuovi fondi da Roma per la gestione della stessa emergenza. Fuori imperversa una nuova tempesta di scirocco. Sulla questione idrica in Sicilia siamo quindi tornati a sentire Mario Pagliaro che oltre ad essere un nostro amico è un noto ricercatore del CNR col quale ci siamo spesso confrontati pubblicamente sul agricoltura, meteorologia e proprio sul sistema idrico siciliano. 

La prima domanda è quella che si fanno tutti: come va con le piogge in Sicilia? Siamo ormai ad Aprile. E’ possibile attendersi piogge tali da poter evitare i razionamenti dell’acqua?

“Va meglio. Da Febbraio sono tornate le precipitazioni. A Marzo è piovuto in modo diffuso in tutta la Sicilia. Nella nostra Isola le precipitazioni si azzerano a Luglio e ad Agosto. Ma fra Aprile e Giugno possono essere abbondanti, come è avvenuto lo scorso anno quando a causa delle piogge tardive si è persa una gran parte della produzione vinicola con gli attacchi di peronospora, una patologia che, come tutte le altre patologie fungine, è favorita dalle piogge abbondanti in Primavera e all’inizio dell’Estate”.

Sono normale queste continue sciroccate?

Foto tratta da Wikipedia

“Certo. Sono tipiche del periodo dell’inizio della Primavera. Anzi, dal colore della sabbia in aria – se gialla o marrone – si può pure comprendere cosa sia a causarle. Quando il pulviscolo è giallo, si tratta di silt proveniente dal Sahara algerino, ovvero pulviscolo sahariano trascinato dai venti impetuosi dovuti, come in queste ore, all’affondare dell’aria artica marittima di fine Inverno sulla penisola iberica prima e sull’Algeria poi. Se invece il silt in aria è di colore rosso-marrone, si tratta di pulviscolo proveniente dal Sahara libico, dovuto ai venti indotti su quella parte dell’immenso Sahara dai venti meridionali che si formano per lo scontro fra l’aria fresca e umida in ingresso dal Golfo di Guinea e quella secca e calda del deserto”.

Il Governo ha persino nominato il ministro Matteo Salvini “commissario alla siccità” al Nord. Noi vediamo che vi piove e nevica da mesi. Com’è la situazione al Nord e al Centro?

“E’ eccellente. Enormi piogge da mesi insistono su tutte le aree dove in precedenza si era registrata una carenza di piogge, in particolare su Lombardia e Piemonte dove ancora pochi giorni fa nelle zone pedemontane la neve è caduta a 200 metri di altitudine. Ecco una bella immagine oggi dal Lago di Ceresole (come potete vedere qui) dove è possibile ossevare l’accumulo di silt (pulviscolo) sahariano sul ghiaccio. Siamo a poco meno di 1600 metri di altitudine. Lo strato compatto di ghiaccio a inizio Aprile mostra come nei giorni scorsi si siano raggiunte temperature oltremodo basse. In realtà, l’intero Nord Italia è in stato di forte surplus idrico. Mentre parliamo, le forti piogge stanno portando oltre il livello di guardia numerosi fiumi e laghi. Ad esempio, il Lago di Varese ha già superato il primo livello di esondazione (come potete vedere qui). Le piogge continueranno ingenti anche oggi, 31 Marzo. Poi, da fine Aprile quando le enormi quantità di neve sull’intero arco alpino si scioglieranno, l’intero sistema dei corsi idrici del Nord Italia sarà messo a dura prova”.

Torniamo in Sicilia. Qual è lo stato degli invasi?

“E’ molto migliorato nel corso del mese di Marzo. Con la Primavera, iniziano ad aumentare fortemente i consumi per uso irriguo. Per cui, se dovessero verificarsi grandi piogge come lo scorso anno, i prelievi per uso irriguo crollerebbero mentre gli invasi si riempirebbero per le forti piogge. Come si vede dal vento di questi giorni, la situazione meteorologica è altamente dinamica, con continue irruzioni di aria artica sull’Europa con la formazione di grandi cicloni depressionari di fronte le coste atlantiche del Nord Ovest della Francia. Nelle prossime ore, una nuova irruzione di quest’aria gelida farà il suo ingresso sul Nord Italia per poi estendersi sulle Regioni centrali nella giornata di domani Lunedì 1 Aprile. Poi, dal 9 Aprile nuova irruzione di aria fredda”.

Perché è piovuto così poco in Sicilia fra Luglio e fine Gennaio?

“Perché si è verificata numerose volte la configurazione atmosferica di blocco anticicloni a forma di omega dovuta a sua volta al continuo precipitare di aria gelida a Ovest e ad Est della Sicilia. Questa configurazione in Autunno e in Inverno crea un vero e proprio promontorio al cui interno il clima è soleggiato, le temperature diurne relativamente elevate, i venti sono blandi e limitati alle aree costiere. Fuori del promontorio di blocco anticiclonico, invece fa freddo e insistono grandi precipitazioni”.

E adesso la situazione è cambiata?

“Sì. E infatti da Febbraio sono tornate le piogge. E ora la stagione primaverile favorisce il tipico tempo variabile e instabile della stagione con rialzi termici alternati a irruzioni fredde. Già Lunedì sera i venti ruoteranno a maestrale e le temperature caleranno in modo significativo. Le prime piogge seguiranno poco dopo, più abbondanti all’interno della Sicilia che lungo le coste. In ogni caso, in Sicilia gli agricoltori devono raccogliere l’acqua piovana in piccoli laghetti la cui realizzazione va finanziata al 100% dalla Regione siciliana. Poter irrigare raddoppia la produttività di un terreno, e rende molto più proficuo coltivare. Inoltre, si azzerano le spese per l’acqua non prelevata dagli invasi autonconsumando acqua raccolta dalle piogge in modo autonomo. Esattamente come avviene con l’energia solare.

Secondo lei la Sicilia va incontro alla desertificazione?

“La Sicilia è una Regione periafricana: ha cioè una latitudine estremamente bassa, con la parte centromeridionale e meridionale dell’Isola a Sud della Tunisia. Ma non è, né mai sarà una Regione arida. Perché le piogge sono abbondanti, oltre 1000 millimetri al di sopra dei 1000 metri di altitudine, e l’Isola è sostanzialmente una grande catena montuosa con numerose montagne che si avvicinano ai 2000 metri, e un immenso vulcano alto oltre 3000 metri che funziona anche da enorme collettore di acqua piovana, poi riversata a valle con lo scioglimento della neve. Infatti, la Sicilia è attraversata da moltissimi fiumi, su una parte dei quali sono state costruite le dighe che hanno dato origine ai suoi numerosi invasi. Il fatto che oggi la quasi totalità della popolazione si concentri lungo le coste, fa sì che gli stessi siciliani non siano consapevoli come la piovosità delle aree costiere, pari a 500- 600 millimetri all’anno, sia la metà di quella delle zone montane”.

Insomma, lei è speranzoso per il futuro…

“Certo. Ma esserlo non significa restare inermi a ‘sperare’. Da un lato, come detto, gli agricoltori devono dotare i loro terreni dei laghetti di campagna. Dall’altro, le reti idriche colabrodo della Sicilia vanno rifatte pressoché integralmente. Gli invasi devono essere oggetto di grandi lavori di manutenzione e adeguamento. E il sistema dei depuratori delle acque va rapidamente completato e messo in esercizio. Serve una nuova, grande progettualità della Regione siciliana. Con decine di assunzioni di giovani tecnici qualificati che vadano a potenziare gli uffici regionali delle acque”.

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