Passante ferroviario di Palermo: studenti e pendolari tartassati dall’aumento del prezzo dei biglietti e degli abbonamenti. La denuncia di SICILIANPROGRESS.COM

E’ il secondo aumento del prezzo del biglietto nel giro di un anno sulla pelle dei cittadini

Mentre i vertici dell’Unione europea continuano a sbandierare una riduzione dell’inflazione smentita dai fatti, a Palermo aumenta anche il prezzo del biglietto dei treni che attraversano la città. Il riferimento è al Passante ferroviario, treno che collega l’aeroporto di Palermo ‘Falcone-Borsellino’ (già Punta Raisi) con la città, per poi proseguire fino a Cefalù. In realtà, gli aumenti dei prezzi dei biglietti riguardano tutta la rete ferroviaria siciliana, che non è un grande esempio di modernità ma è pur sempre molto frequentata. Interessante un articolo pubblicato da SICILIAINPROGRESS.COM. Nell’articolo si racconta dell’interlocuzione tra le autorità regionali e di Palermo con chi “gestisce le linee ferroviarie cittadine ed il relativo servizio. Non conosciamo i particolari di questa interlocuzione – leggiamo nell’articolo -: se, ad esempio, sindaco e Presidente della Regione abbiano parlato del prezzo del biglietto sul Passante, che ha subito il 1° gennaio scorso il secondo aumento nel giro di un anno. Sicuramente ne sono accorti molto bene i pendolari, che già con largo anticipo avevano chiesto lumi alla Regione che, invece che preannunciare gli aumenti del 5% su tutta la rete siciliana entrati in vigore dal 1° gennaio 2024, rivendicava una equivalente riduzione delle tariffe. Le ripercussioni sono facilmente immaginabili, se consideriamo che, nonostante tutto, il treno è sempre più utilizzato dai siciliani. Ma lo è, soprattutto, nelle grandi città, dove le ferrovie svolgono un indispensabile servizio di tipo metropolitano. Ed a Palermo, città più trafficata d’Italia e tra le più trafficate al mondo, 83a su 83 città europee per qualità della vita, l’impatto può essere devastante”.

Il prezzo del biglietto è aumentato senza che siano stati immessi nuovi treni nel Passante ferroviario

L’articolo illustra gli aumenti dei prezzi dei biglietti: “Se fino al 31 Dicembre 2022 il biglietto urbano sul Passante di Palermo costava 1,70 €, oggi costa 2,00 €. Sugli itinerari extraurbani (esempio: Palermo Notarbartolo-Carini) il ticket costa 3,90 € anziché 3,70 €!”. Nell’articolo si racconta delle note di protesta dei pendolari, studenti e lavoratori. Per i quali gli aumenti cominciano ad essere pesanti: “L’abbonamento mensile integrato subisce infatti un aumento da  50,00  a 54,90 €, mentre l’abbonamento settimanale integrato aumenta da 15,00 a 16,90 €“. Tutto questo, leggiamo sempre nell’articolo, sta avvenendo senza che l’offerta sia stata migliorata. “Nonostante l’incremento dei km-treno sbandierato dalla Regione con il nuovo contratto di Servizio con Trenitalia (dagli attuali 10,9 milioni ai circa 13,7 milioni previsti per il 2033), nessun nuovo treno è stato immesso sul Passante ferroviario, dove le frequenze rimangono scarse: un treno l’ora nelle fermate più servite (10 su 16) addirittura uno ogni mezz’ora sulle altre. Nulla a Palermo Maredolce – conclude l’articolo – che rimane una fermata-fantasma ed un vero e proprio scandalo. Mentre il geniale “Genio Express” sfreccia 5 volte al giorno da Centrale all’aeroporto e viceversa, fermando soltanto a Notarbartolo. Alla folle velocità media di 60 km/h“. Questa parte dell’articolo di SICILIAINPROGRESS.COM smentisce le dichiarazioni che gli attuali governanti siciliani hanno rilasciato al quotidiano on line PALERMOTODAY (che potete leggere qui).

La crisi economica provocata dalla guerra in Ucraina c’è ed è generale. Però la sensazione è che, in materia di trasporti, sia in atto anche una speculazione a danno dei cittadini siciliani (e anche dei turisti)

Che la guerra in Ucraina, con i costi caricati dagli USA sull’Unione europea, stia provocando nuova inflazione e una condizione generale di crisi economica è nelle cose. Che, come già ricordato, i vertici della Ue continuino a diramare dati farlocchi sulla stessa inflazione è nelle cose. Però abbiamo la sensazione che la Sicilia, in un contesto economico generale di crisi, stia subendo anche una speculazione ai danni dei cittadini della nostra Isola. I costi dei biglietti aerei sono sempre ‘salati’ e diventano ‘salatissimi’ durante le vacanze di Natale e di Pasqua. Il servizio di trasporto via mare tra la Sicilia e i propri arcipelaghi è carente e continua ad essere gestito dai soliti noti, a quanto pare trasversali a tutte le forze politiche siciliane. Ora arrivano anche gli aumenti dei prezzi dei biglietti dei treni. Per carità, la crisi economica è generale ma in Sicilia i cittadini e i turisti che arrivano nella nostra Isola, in materia di trasporti, sembrano più tartassati rispetto a quanto avviene nel resto d’Italia. L’aumento del prezzo dei biglietti dei treni che, come ricorda SICILIAINPROGRESS.COM, “svolgono un indispensabile servizio di tipo metropolitano” deve fare riflettere. Si tratta un elevato numero di cittadini siciliani che non hanno molte alternative. Sembra stia accadendo, in modo macroscopico, quanto avviene all’ospedale ‘Cervello’ di Palermo con l’introduzione del pagamento per il parcheggio. A differenza di altri ospedali cittadini, dove gli automobilisti hanno la possibilità di parcheggi liberi alternativi, il ‘Cervello’ è un ospedale decentrato dove i cittadini non hanno alternative di parcheggio e per andare a trovare i parenti ricoverati sono costretti a pagare. La stessa cosa sta avvenendo per studenti e lavoratori pendolari che non hanno alternative ai treni che attraversano Palermo. Non è uno spettacolo edificante. Anzi.

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