Proviamo a illustrare cos’è che unisce la contestata candidatura del generale Vannacci nella Lega e la mancata alleanza tra Forza Italia e Democrazia Cristiana di Cuffaro

I partiti politici italiani, oggi, preferiscono che a votare vadano poco elettori per conservare le proprie rendite di posizione politica

Due ‘casi’ politici sono interessanti nella campagna elettorale per le elezioni europee di Giugno (ammesso che si voti). Sono quelli del generale Roberto Vannacci e di Totò Cuffaro. Il primo è stato imposto in tutte le Circoscrizioni dal segretario della Lega, Matteo Salvini, tra i malumori di alcuni dirigenti di questo partito. Il secondo è stato escluso dalle liste del centrodestra. Le vicende sono diverse ma hanno un elemento in comune: il consenso popolare che ognuno dei due si porta dietro.

Il generale Vannacci viene contestato dagli avversari del segretario Salvini perché potrebbe prendere una barca di voti impedendo il ‘siluramento’ dello stesso salvini dalla guida della Lega. Perché il PD vede cpme fumo negli occhi il libro di Vannacci

Cominciamo con il generale Vannacci. Che ha pubblicato, anzi autopubblicato un libro dal titolo Il mondo al contrario che è stato tra i più venduti del 2023. Il volume mette e nudo le contraddizioni del nostro tempo con un taglio un po’ conservatore. E’ uno scritto che ha fatto breccia su quella parte della popolazione italiana che, come dire?, non condivide il ‘modernismo’ sessuale, il mondo gender e, in generale, la pletora di ‘diritti’ civili, in alcuni casi esagerati, se non fuori luogo, come l’utero in affitto. Piaccia o no, il generale Vannacci è il riferimento di tanti italiani che, lo ribadiamo, la pensano come l’autore de Il mondo al contrario. Il generale e il suo libro vengono visti come fumo negli occhi dalla ‘presunta’ sinistra italiana rappresentata dal PD, un partito che, essendo ormai diventato il riferimento dell’Unione europea ultra-liberista e globalista, ha sostituito i diritti sociali con i diritti civili. Non solo. Vannacci sembra essere molto seguito non soltanto dall’elettorato moderato ma anche dagli italiani nauseati dalla politica che potrebbero tornare a votare il capolista della Lega pur senza essere leghisti. Sono questi i motivi per i quali Salvini ha candidato Vannacci alle europee in tutte le Circoscrizioni. Da qui la mezza rivolta degli avversari interni di Salvini che pensano – e forse non sbagliano – di prendere meno voti del generale vannacci. Di più: gli avversari interni di Salvini, con molta probabilità d’accordo con Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, pensavano di ‘sbarellare’ Salvini dalla segretaria del partito, dando per scontata l’ennesima sconfitata elettorale della Lega. Ma adesso, con Vannacci capolista ovunque, la Lega salviniana potrebbe recuperare voti mandando all’aria il progetto degli avversari di Salvini che lo vorrebbero mandare via dalla segreteria del partito.

I dirigenti di Forza Italia preferiscono prendere meno voti piuttosto che vincere con il candidato di Cuffaro primo degli eletti

Andiamo a Cuffaro. O meglio, alla nuova DC di Totò Cuffaro. Il rilancio della Democrazia Cristiana su scala nazionale è ancora prematuro. Non potendo raggiungere, alle imminenti elezioni europee (ribadiamo: ammesso che si voti) il quorum con i voti di Sicilia e di qualche altra realtà, Cuffaro ha provato ad allearsi con Forza Italia. Ma il partito che fu di Berlusconi gli ha detto no. Perchè? Per un motivo semplice: perché il candidato di Cuffaro, nella lista di Forza Italia, avrebbe fatto il primo degli eletti: e la cosa non piace ai candidati forzisti. La lista di Forza Italia, con Cuffaro, avrebbe eletto senza problemi due europarlamentari. Ma gli azzurri preferiscono perdere un parlamentare europeo piuttosto che risultare sconfitti nella propria lista dai cuffariani. Ancora: come Vannacci potrebbe portare alle urne tanti elettori siciliani che non vanno più a votare, Cuffaro dovrebbe far rientrare nel mondo democristiano i voti di questo partito finiti soprattutto a Forza Italia e, in minima parte, a Fratelli d’Italia. Da qui anche l’esigenza dei partiti di centrodestra di capire qual è l’effettivo peso elettorale della Nuova Democrazia Cristiana. I giornali hanno scritto di eventuali accordi della DC di Cuffaro con la Lega, con Renzi e bla bla bla. Alla fine, con molta probabilità, i democristiani di Cuffaro potrebbero ‘chiudere’ un accordo con i radicali di Rita Bernardini piazzando nella lista Stati Uniti d’Europa un proprio candidato.

Le vicende del generale Vannacci e di Cuffaro dimostrano che agli esponenti della vecchia politica va benissimo che alle urne si rechi meno del 50% degli elettori. Preferiscono prendere meno voti continuando a controllare partiti ed eletti

Siamo arrivati al punto che a noi interessa sottolineare: i dirigenti dei partiti politici strutturati preferiscono non prendere voti in più per mantenere il potere che gestiscono. Gli avversari interni di Salvini non hanno avuto la forza di bloccare la candidatura di Vannacci e la subuscono di malavoglia. Come già accennato, volevano defestestrare Salvini dalla segreteria del partito e, con molta probabilità, non ci riusciranno. Anche Forza Italia, in Sicilia, preferisce perdere un eletto piuttosto che prendere più voti grazie al consenso esterno. La dimostrazione che all’attuale politica va benissimo che alle urne si rechi meno del 50% degli elettori, perché così controllano i rispettivi partiti e gli eletti. Vannacci è andato a scombinare i ‘giochi’ dentro la Lega, così come Cuffaro avrebbe scombinato i ‘giochi’ dentro la lista di Forza Italia. Meglio non prendere tanti voti e lasciare gli elettori delusi dalla politica a casa piuttosto che riportarli alle urne con possibili cambiamenti. La candidatura di Vannacci dà potere agli elettori: e questo alle oligarchie leghiste non piace.

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