Siamo veramente sicuri che l’aumento di presenze turistiche, quasi 5 milioni di persone in più da Gennaio ad oggi, faccia crescere la Sicilia?

Il dubbio è che con l’aumento del numero di turisti in Sicilia peggiori la qualità della vita dei siciliani

Nei giorni scorsi gli amministratori degli aeroporti e dei porti della Sicilia hanno fatto a gara per assicurarsi un particolare primato: la moltiplicazione delle presenze turistiche nella nostra Isola. Tutti parlano di presenze turistiche record. Tutti felici perché, così dicono, l’economia isolana sarebbe cresciuta. Ma è davvero così? Cosa si intende per crescita dell’economia? Non è che con la crescita del numero dei turisti la qualità della vita dei siciliani peggiora? Lo sappiamo che, ancora una volta, ci guadagneremo il titolo di nimici ra cuntitizza. Non ci possiamo fare niente, perché noi quello che vediamo lo dobbiamo raccontare. E che cosa abbiamo visto da Gennaio ad oggi, in Sicilia? Un grande caos. Una pressione imponente su alcuni luoghi della nostra Isola che andrebbero preservati. E un incremento spaventoso dei rifiuti nel periodo compreso tra Maggio e Settembre. Quelli bravi, che hanno studiato economia, sanno che il turismo non produce molta occupazione. Il turismo, in economia, è ciuscia chi bola: al primo problema crolla tutto. E, in ogni caso, spesso, nel turismo, l’occupazione precaria con retribuzioni basse. Non lo diciamo noi: lo ha dimostrato ‘applicazione del Reddito di cittadinanza, con tanti operatori turistici che non riuscivano a provare personale. Se chi percepiva il Reddito di cittadinanza lo preferiva al lavoro nelle strutture turistiche un motivo ci doveva essere. O no? Ma andiamo con ordine.

Con le presenze turistiche raddoppia la popolazione ma raddoppiano anche i rifiuti prodotti in una Sicilia priva di termovalorizzatori

I ‘numeri’ raccontano che nei primi otto mesi del 2023 sono arrivati in Sicilia quasi 5 milioni di turisti. Conti alla mano, sono il 57% in più rispetto allo scorso anno (come potete leggere qui). Gli albergatori e i ristoratori sono soddisfatti. Ma la Sicilia, nel suo complesso, si può definire soddisfatta? Già la nostra Isola, con oltre 5 milioni di abitanti, è in sofferenza. O meglio, sono in sofferenza alcune città costiere, dove si concentra la maggior parte della popolazione siciliana. Se a questi aggiungiamo i turisti, che in massima parte arrivano e rimangono nelle città delle coste siciliane, il caos è servito. Il problema più grave è rappresentato dai rifiuti. La Sicilia non ha un sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti efficiente. Alla fine, se ci ragioniamo, il blocco della realizzazione dei quattro termovalorizzatori nei primi dieci anni del 2000 si è risolto in un aumento incontrollato di rifiuti sepolti nelle discariche, ovvero nel sottosuolo siciliano. Al di là dei trattamenti che vengono effettuati prima del cosiddetto ‘abbancamento’ dei rifiuti, si tratta di sostanze che vanno a inquinare i terreni. O dobbiamo fare finta che il problema non c’è?

Come si usa dire in Sicilia, un cristianu, ogni ghiornu, mancia, piscia e caca. E fa munnizza

Il realismo nel cinema e il verismo in letteratura una cosa l’hanno insegnata: a guardare la realtà per quella che è e a descriverla in modo nudo e crudo. Come si usa dire in Sicilia, un cristianu, ogni ghiornu, mancia, piscia e caca. E’ un principio al quale chi magnifica il turismo spesso non pensa. Ogni giorno una persona mangia, fa la pipì e anche il resto. Già il cibo è una fonte di inquinamento, specialmente in una Sicilia che, su 13 miliardi di euro annui di spesa per il cibo, ne acquista 10-11 miliardi di euro dal Nord Italia (chissà cosa direbbero i turisti che vengono in Sicilia anche per mangiare siciliano…). Si tratta di cibo che percorre l’Italia dalle Alpi alla nostra Isola, quasi tutto su mezzi gommati che inquinano. Quasi tutto il cibo arriva in Sicilia conservato in plastica, carta e metalli vari che rimangono nella nostra Isola sotto forma di rifiuti. Questa grande massa di rifiuti, grosso modo, va moltiplicata per due, se è vero, come già accennato, che nei primi otto mesi di quest’anno la popolazione, nella nostra Isola, grazie ai turisti, è raddoppiata. Poi ci sono altre fonti di inquinamento prodotto dai turisti, per non parlare dell’usura di certi luoghi messi sotto pressione. Il riferimento non è tanto ai monumenti quanto ad ambienti delicati che andrebbero preservati. Fino a una quindicina di anni fa Scala dei Turchi (foto sopra tratta da Seguo News) – per citare un esempio eclatante – era poco conosciuta. Poi sono arrivate le orde di turisti e le delicatissime marne sono state in buona parte sbriciolate dalla folle presenza di migliaia e migliaia di persone che, per almeno un decennio, hanno calpestato questo luogo. Una follia.

Da anni Lazio e Campania esportano i propri rifiuti all’estero. E la Sicilia? Troppo povera per poterselo permettere

In questo scenario, il sistema siciliano delle discariche, oggetto di doverose inchieste della Magistratura, è in tilt già da tempo. L’immondizia presente in tantissime strade della Sicilia e le tante discariche abusive che vengono fuori qua e là sono la spia di un sistema ormai al collasso. Sicilia caso unico in Italia? No. Ci sono altre Regioni turistiche italiane, prime di termovalorizzatori, che hanno risolto il problema esportando i rifiuti all’estero. Il Lazio e la Campania – due Regioni turistiche del nostro Paese – esportano tanti rifiuti all’estero e, precisamente, in Austria, in Portogallo e in Spagna. In Sicilia solo da qualche tempo si esportano fino ad oggi quantitativi minimi di rifiuti. Ed è anche logico: la Sicilia, Regione italiana più derubata dallo Stato italiano (9 miliardi di euro di scippi di fondi rubati da Roma al Fondo sanitario regionale della Sicilia), non può tassare ulteriormente i cittadini siciliani per fargli pagare anche l’esportazione di rifiuti. Per un motivo semplice: perché già, come sanno bene i Sindaci siciliani, il 40-50% dei cittadini non paga più tasse e imposte comunali, alcuni perché sono un po’ birbanti, la maggioranza perché non ha i soldi. Quello che diciamo è esagerato? L’attuale Governo di Giorgia Meloni ha dimostrato che quanto scriviamo è la verità, se è vero che ha dovuto mettere in campo una manovra da 100 miliardi di euro per pagare le bollette di luce e gas alle famiglie che non erano in grado di pagarle. Secondo voi chi non può pagare luce e gas ha i soldi per pagare la Tassa sull’immondizia, per giunta maggiorata per fronteggiare l’aumento dovuto all’esportazione di rifiuti all’estero?

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