Tra anni fa lasciava questo mondo l’immenso Gigi Proietti. Un ricordo del grande attore

Era artista che la Natura inventa e regala alla Umanità

di Frate Domenico Spatola

Ieri tre anni. Per lui erano ottanta di età. Per noi sempre giovane, e pareva non doversene andare. E forse non voleva. Almeno così presto. Luigi Proietti, per tutti Gigi, il 2 Novembre andava a ritrovare i più. Amici, compagni, estimatori. Chissà che festa gli avranno fatto? Mentre noi, basiti e sconvolti perdevano una voce, un amico, uno di casa quando appariva in TV, anche da “maresciallo Rocca”. Il teatro fu la sua arte, e il mezzo per narrarcela. Affabulatore e comico sempre elegante. Barzellettiere nobile e accattivante senza annoiare, anche se di quella conoscevi il finale. Era artista che la Natura inventa e regala alla Umanità. Chi può dimenticare l’istrione in “Febbre da cavallo”? Intendo la prima di edizione, perché il “revival” mi parve forzatura. Forse anche a lui. Paganini non ripete. Recitava come se inventasse e coinvolgendo la platea, che adorava, e dalla quale era ricambiato. Non ricorreva a volgarità per rendersi interessante. Esilarante, lo era naturale. Ogni sua performance sorprendeva per erudizione o era claunesca a divertire, in suo stile unico. Ci provano gli allievi a riproporlo. Ma Gigi Proietti era solo lui.

Foto tratta da Libero

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