Trovato in Russia giacimento di 100 tonnellate d’oro. Il dubbio: il tutto è legato al progetto del BRICS delle monete agganciate all’oro contro le monete speculative, dollaro in testa?

Il ritrovamento di grandi quantità di oro è sempre una bella notizia. Ma questa volta, per l’Occidente, Stati Uniti in testa, ci potrebbe essere poco da gioire

La Russia punta sull’oro. E a quanto pare l’operazione sta andando bene. Un canale Telegram racconta che nel giacimento di Sovinoye, nel circondario autonomo della Čukotka sono state trovate oltre 100 tonnellate d’oro, il più grande giacimento d’oro scoperto in Russia dopo il crollo del comunismo. “Le operazioni di perforazione – si legge nel post del canale Telegram – sono state condotte tutto l’anno in condizioni di permafrost continuo, ha riferito Atomredmetzoloto (la filiale mineraria di Rosatom). In tre anni sono stati perforati in tutto 123 pozzi per una lunghezza totale di oltre 32 chilometri. Al momento sono stati completati tutti i lavori di prospezione, topografici-geodetici, geologici-geochimici e geofisici”. Nel post di legge inoltre che Rosatom, azienda pubblica russa che opera nel settore dell’energia, “ha investito oltre 1 miliardo di rubli per creare un polo minerario basato sul giacimento di Sovinoye e sui campi minerari di Ryveem e Dor. Il progetto prevede la creazione di un complesso produttivo per l’estrazione e la lavorazione di minerali auriferi con ulteriore produzione di lingotti d’oro”. (sopra foto tratta da Il Bollettino)

Il progetto del BRICS: un mondo senza più il dominio del dollaro americano

Chi segue le vicende geopolitiche ed economiche non può non andare con la mente al BRICS. Ci spieghiamo meglio. La Russia, oggi, è alleata della Cina. Russia e Cina insieme con l’India, il Sudafrica, il Brasile (con qualche punto interrogativo dopo che al posto dell’ex capo del Governo Jair Bolsonaro è arrivato Luiz Inácio Lula da Silva, conosciuto come Lula) e altri Paesi del mondo che sono entrati a far parte del BRICS puntano a ‘dedollarizzare’ il mondo che non si riconosce più nel cosiddetto Occidente industrializzato. Per ora un numero crescente di Paesi non commercializza più i propri prodotti con il dollaro americano. In questi giorni anche l’Iraq ha formalizzato una linea politica e commerciale che punta a non utilizzare più la moneta statunitense. Il progetto finale del BRICS è arrivare a una moneta unica o a un sistema di monete agganciate all’oro. In pratica, un ritorno rivisitato al sistema elaborato nel 1944 alla conferenza di Bretton Woods. Allora gli americani erano dominanti nel mondo e venne adottato il cosiddetto gold exchange standard, un sistema basato su rapporti di cambio fissi tra le valute, tutte agganciate al dollaro, il quale, a sua volta, era agganciato all’oro. Il sistema che il BRICS vorrebbe creare è lo stesso, senza il dollaro americano. Potrebbe essere una moneta unica del BRICS agganciata all’oro, o tante monete agganciate all’oro, senza passare dal dollaro americano.

Sarà interessante capire come reagiranno gli Stati Uniti d’America e anche l’Unione europea dell’euro e, in generale, gli altri Paesi occidentali

Ovviamente, sarà la fine dell’economia controllata dal dollaroststunitense, moneta speculativa per antonomasia dal 1971 in poi, quando in seguito alla guerra del Kippur e all’esplosione dei prezzi del petrolio gli americani decisero di ‘sganciare’ il dollaro dall’oro. Ora, a quanto pare, le monete sganciate dall’oro sono destinate a soccombere, perché la maggioranza dei Paesi del mondo si va aggregando al BRICS. A meno che non si troveranno altri giacimenti di oro nel mondo, chi avrà più oro sarà più forte. E’ in questo scenario che vanno inquadrati gli investimenti di Rosaton nel  circondario autonomo della Čukotka situato nell’Estremo Oriente russo, in prossimità dell’Alaska. Sarà interessante capire come reagiranno gli Stati Uniti d’America e anche l’Unione europea dell’euro e, in generale, gli altri Paesi occidentali. Se il sistema monetario legato all’oro decollerà e non ci sarà una risposta da parte dell’Occidente sarà un bel guaio, soprattutto per i Paesi che aderiranno al sistema monetario agganciato all’oro che, ovviamente, per vendere i propri beni non è detto che accettino monete non agganciate all’oro. Come si può notare, una notizia che in genere viene letta come un ritrovamento di oro potrebbe nascondere grandi insidie non per i prossimi cinquant’anni ma per i prossimi tre-quattro anni.

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