A Pozzallo la nave carica di grano canadese ha cominciato a scaricarlo. Grande presenza di agricoltori. Dove finirà? Lo mangeranno i siciliani sotto forma di pane, pasta, pizze e via continuando?

Perfettamente riuscita la protesta degli agricoltori siciliani che stamattina si sono catapultati a Pozzallo. Si sa che il grano arrivato con la nave è canadese. Verrà macinato e utilizzato in Sicilia?

Da Pozzallo arrivano brutte notizie. La nave carica di grano estero è arrivata al porto e sono cominciate le operazioni di carico. “C’è una lunga file di camion – ci dice al telefono Franco Caldedone, agricoltore, produttore di vino , tra i protagonisti della protesta in Sicilia -. I camion arrivano, vengono riempiti di grano scaricato dalla nave, e lasciano il porto, supponiamo per portare il grano nei mulini siciliani. Si tratta di grano canadese: e si vede”. In questo momento non si sa nemmeno se sono state effettuate le analisi su questo grano estero. Leggiamo che saranno gli stessi agricoltori a far effettuare le analisi. Il vero dato politico è che all’Unione europea, al Governo nazionale e al Governo regionale siciliano la protesta degli agricoltori interessa poco o nulla: tant’è vero che il grano estero continua ad arrivare in Sicilia. Che fine fa questo grano estero – in questo caso canadese – che arriva in Sicilia? Perché gli agricoltori siciliani che protestano non pongono questa domanda all’assessore regionale all’Agricoltura, Luca Sammartino? Il fatto positivo è che a Pozzallo sono arrivati tanti agricoltori. Il segnale che la protesta degli agreicoltori siciliani va crescendo. (Sopra un camion che sta caricando il grano arrivato nel porto di Pozzallo attorniato dagli agricoltori che protestano).

La ‘genialata’ della Ue nel 2006 per riempire di grano canadese l’Europa

Ricordiamo che in Canada il grano viene coltivato anche nelle aree fredde e umide e viene trattato in pre-raccolta, quando è ancora verde, con il glifosato. In questo modo si ottiene la maturazione artificiale del grano, che presenta così residui di glifosato, un erbicida che non fa certo bene alla salute umana. Fino al 2006 il grano canadese – duro e tenero – subiva restrizioni da parte dell’Unione europea: poteva entrare in Europa solo grano con minime percentuali di glifosato. Nel 2006 l’Unione europea ha innalzato i limiti di glifosato presenti nel grano estero che arriva in Europa. Con questa mossa la Ue, di fatto, consente al grano canadese con residui di glifosato maggiori riswpetto alle prescrizioni pre-2006 di entrare in Europa. Un fatto grave. Non a caso gli agricoltori in lotta contestano la Ue (mentre scriviamo è in corso a Bruxelles una grande manifestazione di protesta mentre è in corso la riunione dei Ministri dell’Agricoltura dei 27 Paesi dell’Unione europea: ne scriveremo oggi in un altro articolo).

Perché è logico che l’Italia sia piena di grano canadese

L’innalzamento, da parte della Ue, dei limiti di glifosato presenti nel grano canadese che entra in Europa dimostra che nella stessa Europa e, segnatamente, in Italia, arriva grano canadese al glifosato. Se così non fosse non ci sarebbe stato bisogno di innalzare i limiti. E’ una questione logica. Per la cronaca, l’innalzamento dei limiti di glifosato presente nel grano canadese è un provvedimento adottato sulla pelle dei consumatori europei e non soltanto europei (la pasta prodotta in Europa con il grano duro canadese viene esportata in altri Paesi del mondo) perché il glifosato è un contaminante. L’arrivo di grano canadese e, in generale, di grano estero in Italia penalizza gli agricoltori italiani che producono grano. Vengono colpiti soprattutto gli agricoltori di Sud e Sicilia che producono grano duro. Questo perché l’aumento dell’offerta fa cadere il prezzo del grano duro, affamando i produttori di grano duro di Sud e Sicilia. In Italia arriva anche tantissimo grano tenero canadese, varietà Manitoba, molto richiesto dalle industrie che producono dolci a livello industriale e anche artigianale. Il grano tenero canadese finisce anche nel pane, soprattutto nel Nord e centro Italia, mentre nel Sud e Sicilia una parte del pane viene prodotta con grano duro. Il grano tenero canadese invade il Centro Nord Italia. Come mai gli agricoltori del Centro Nord Italia non protestano? Forse perché di grano tenero, nel Centro Nord Italia se ne coltiva sempre meno, visto che i contributi del Primo Pilastro della PAC arrivano lo stesso, visto che vegono erogati sul calcolo della superficie e non sulla produzione? E’ così o ci sbagliamo? L’unico dato certo è che i consumatori italiani, oltre a mangiare derivati del grano duro canadese mangiano anche derivati del grano tenero canadese. I consumatori sono informati?

L’Italia è piena anche di grano tenero canadese ma nessuno ne parla

Anche il grano tenero canadese continiene residui di glifosato ma non ne parla nessuno. Trionfa la carenza di informazione. Nei pacchi di pasta, per legge, deve essere indicata la provenienza del grano duro (in Italia, per legge, la pasta si deve produrre con il grano duro). Alcune industrie che producono pasta scrivono la provenienza del grano: “Pasta prodotta con grano duro italiano”, “Pasta prodotta con grano duro italiano e americano” e via continuando. Altre industrie si limitano a scrivere: “Pasta prodotta con grano duro Ue”, o “Pasta prodotta con grano duro non-Ue”. La dizione “grano duro non-Ue” è ridicola ed è degna in tutto e per tutto dell’attuale, fallimentare Unione europea. La cosa strana è che nei pacchi di pasta prodotti in Italia non abbiamo mai letto: “Pasta prodotta con grano duro canadese”. Ma allora che fine fa tutto il grano canadese che arriva in Italia? Dal Gennaio dello scorso anno l’Italia è stata invasa anche dal grano proveniente dall’Ucraina. Leggeremo nei pacchi di pasta “Pasta prodotta con grano duro ucraino?”. Ma se nel caso della pasta un po’ di informazione c’è, nel caso dei dolci prodotti dalle industrie non c’è alcuna informazione sul grano utilizzato. Le industrie dolciarie utilizzano grano italiano? O grano estero? Mistero…

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