A ‘raffreddare’ lo scontro in Medio Oriente tra Israele e Hamas sarà la crisi climatica che prenderà il sopravvento sugli umori belluini

Noi la pensiamo come Alfonso Luigi Marra. Ma questo potrebbe avvenire alla fine della Primavera del prossimo anno

“LO SCONTRO TRA ISRAELE E HAMAS ha natura fatale perché, così come il mondo ebraico costituisce il vertice sia ideologico che economico dell’intero Occidente, Hamas simbolizza in questo momento il vertice di tutto il ‘Non Occidente’ (non sussiste alcun termine per descrivere ciò che Occidente non è)”. Così scrive in un post su Facebook Alfonso Luigi Marra, meridionale di genio, giurista, già europarlamentare. Noi riprendiamo spesso le sue riflessioni perché, sul clima, la pensiamo esattamente come lui. Secondo Marra, lo scontro fra “Occidente e ‘Non Occidente’, che si odiano di un odio millenario, considerata la grande instabilità morale e materiale dell’odierna umanità, potrebbe forse deflagrare. Tutto sommato – leggiamo sempre nel post – credo però che proprio quando il fronte dello scontro si estenderà, con esiti purtroppo atroci, inizierà a prevalere la ragione. Anche perché il vero problema del mondo oggi è il clima, e il pericolo climatico avrà a mio avviso la forza di raffreddare gli umori assurdamente belluini di tutti. 27.10.23, ALM”. Noi, ribadiamo, la pensiamo come Marra. Considerato che sta arrivando la stagione invernale, ipotizziamo che la guerra in Medio Oriente proseguirà. A meno che non dovesse arrivare un’ondata di freddo polare, come avvenuto nel 2022 nel Nord America. Ma questo potrebbe accadere in Ucraina, dove la guerra è tutt’altro che finita, non nel Medio Oriente. Poi, si sa, tutto può succedere.

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