Al via una campagna del Distretto Agrumi di Sicilia per rilanciare i limoni della nostra Isola massacrati dalla ‘invasione’ di limoni che arrivano da chissà dove

Il problema è sempre lo stesso: la globalizzazione dell’economia che, nel caso dei limoni, scaraventa in Sicilia prodotto di dubbia qualità

Sulla rete leggiamo che a un agricoltore siciliano una cassa da 25 kg di limoni sarebbe stata pagata 4 euro. Sarà vero? A noi sembra un’assurdità, anche se di limoni esteri la nostra Isola è piena. Leggiamo anche un comunicato dal titolo: “I limoni siciliani protagonisti della nuova campagna social del Distretto Agrumi di Sicilia”. Notizia positiva, perché a giudicare da quello che abbiamo letto il mercato dei limoni è andato giù. Lo ha scritto ITALIA FRUIT NEWS: “Il ‘giallo’ dei limoni: consumi a picco dal post-pandemia“. ben venga una campagna per rilanciare i limoni: “Il Distretto Produttivo Agrumi di Sicilia, in collaborazione con i Consorzi di Tutela Limone di Siracusa IGP, Limone dell’Etna IGP e Limone Interdonato Messina IGP – leggiamo nel comunicato del Distretto Agrumi di Sicilia – annuncia il lancio della nuova campagna per valorizzare i limoni Made in Sicily. L’iniziativa del Distretto risponde alla crisi dei consumi registrata negli ultimi tre anni, aggravata dall’impiego di limoni di importazione e dal crescente consumo di succo industriale. Inoltre, la siccità persistente e l’aumento del costo dell’acqua minacciano la produzione locale di limoni, evidenziando l’urgenza di sostenere l’agricoltura siciliana”.

La Sicilia produce l’80-90% dei limoni italiani. Ma…

Dice la Presidente del Distretto, Federica Argentati: “Questo nuovo impegno segue il successo della recente promozione delle arance piccole e testimonia la determinazione del Distretto nel promuovere i prodotti agrumicoli dell’Isola. Nel dettaglio, questa iniziativa è volta a sensibilizzare i consumatori sull’importanza di preferire i limoni siciliani, un’eccellenza agricola da tutelare e valorizzare. Basti pensare che proprio la Sicilia è anche il primo produttore di limoni in Italia. L’Isola produce da sola l’80-90 percento dei limoni italiani. Ogni anno crescono in Sicilia oltre 32mila tonnellate di arance e limoni DOP, IGP e biologici. Il valore dell’Indicazione Geografica Protetta è rilevante; infatti, secondo l’ultimo rapporto Ismea, sui 384 milioni di euro sviluppati dall’ortofrutta Dop e Igp, 36 derivano dagli agrumi”. Ci chiediamko e chiediamo: perché non controllare l’importazione di limoni esteri in Italia? Ne trarrebbero giovamento gli agricoltori siciliani che li producono e i consumatori ai quali arrivano limoni esteri di scarsa qualità e, spesso, contaminati da pesticidi.

Attenzione: il Verdello non è una varietà di limone!

Nel comunicato si legge che “i claim della campagna comunicano in modo distintivo l’unicità dei limoni siciliani: ‘Il mondo è bello se il limone è verdello’, ‘Se la buccia del limone è al naturale la tua torta sarà speciale’, ‘Con il limone siciliano ti sentirai come un vulcano’, ‘Se sei nato vicino al mare te lo bevi con il sale’ e ‘Se la vita ti dà solo limoni tu fatti una limonata. Ogni claim trasmette un aspetto peculiare dei limoni siciliani, come il Verdello, agrume dalla buccia verde intensa, un’eccezionale varietà estiva, una delle più pregiate della regione. Matura durante il periodo estivo, distinguendosi per il suo caratteristico colore verde. Il limone Verdello è un tesoro di nutrienti, ricco di vitamina C, calcio, potassio, fosforo e magnesio. La sua polpa, dal gusto delicato e poco acidulo, è ricca di antiossidanti, vitamine e minerali. Grazie ai numerosi oli essenziali presenti nella buccia, rilascia un profumo intenso, che lo rende un condimento eccellente per una vasta gamma di piatti. Una curiosità affascinante è che la pianta del limone non produce limoni verdelli spontaneamente; è necessario forzarne la crescita durante i mesi estivi. E proprio durante la stagione calda, il frutto è un ingrediente chiave in molte bevande dissetanti, come il celebre Seltz Limone e Sale, bevanda storica catanese nota per le sue proprietà rinfrescanti, digestive ed energizzanti, e nella preparazione della tradizionale granita siciliana”. Tutto giusto, a parte definire il Verdello una varietà! Il Verdello non è una Varietà ma è un limone che si ottiene, come correttamente riportato nel comunicato, con una forzatura. E siamo un po’ meravigliati che anche Wikipedia dia una definizione un po’ ‘forzata’: “I Verdelli sono una varietà di limoni della Sicilia…”.

Le varietà di limone più importanti della Sicilia. I limoni esteri sono spesso trattati con prodotti chimici nocivi per la salute umana

Fatta questa precisazione, necessaria per informare i letori, proseguiamo con il comunicato: “È fondamentale, quindi – dice ancora Federica Argentati – educare i consumatori sulle peculiarità dei limoni siciliani, compresa la possibilità di mangiare e utilizzare persino la buccia, un valore aggiunto rispetto ai limoni di importazione che spesso, invece, riportano l’indicazione ‘non edibili’; una parola non facilmente comprensibile o intuitiva, ma che in parole povere significa che la buccia di quei limoni non è commestibile dal momento che sono sono stati trattati evidentemente con prodotti chimici nocivi per la salute e quindi la stessa buccia non va assolutamente consumata perché a rischio contaminazione. I limoni siciliani d’Indicazione Geografica Protetta (IGP) rappresentano una vera eccellenza agricola, ognuno con le sue caratteristiche distintive. Partendo dal Limone di Siracusa IGP, coltivato in diversi Comuni della Provincia di Siracusa, offre una varietà di tipologie: la cultivar Femminello e i suoi cloni permettono di aver dal primo ottobre il Primofiore; dal primo aprile il Bianchetto o Maiolino; dal primo giugno il Verdello. La sua buccia, non trattata con ceratura, è edibile e ricca di oli essenziali, mentre la cultivar Femminello garantisce una messa a frutto anticipata. Il Limone Interdonato Messina IGP, ibrido naturale tra un clone di cedro e uno di limone, regala un sapore dolce e delicato. Il suo taglio verticale ottimizza la resa del frutto e facilita la spremitura manuale. Il Limone dell’Etna IGP, coltivato lungo la fascia ionico-etnea nella provincia di Catania, presenta una produzione diversificata durante tutto l’anno. La particolare tecnica colturale della ‘forzatura’ o ‘secca’ permette la produzione estiva del Verdello, tipica di questa area di coltivazione. Ogni varietà di limone IGP racconta una storia unica, arricchendo la cucina e le tradizioni siciliane con il suo aroma e la sua versatilità”.

La collaborazione con la Coca Cola

“Il succo di Limone di Siracusa IGP – leggiamo sempre nel comunicato – viene per esempio valorizzato da Coca-Cola, grazie alla collaborazione con il Distretto Produttivo Agrumi di Sicilia, attraverso Fanta Limonata Senza Zuccheri Aggiunti, con garanzia del Consorzio di Tutela. Questa attenzione per il nostro territorio e l’interlocuzione con il Distretto ha portato anche The Coca-Cola Foundation, che è il braccio filantropico globale dell’azienda, a sostenere diversi progetti a favore dell’innovazione e della sostenibilità della filiera agrumicola siciliana, che proseguono dal 2014. Un’altra esperienza riguarda le bibite di Tomarchio, come la Limonata Bio IGP, un altro esempio di eccellenza che valorizza il succo del ‘Limone di Siracusa IGP’. Frutto di una collaborazione con il Distretto Produttivo Agrumi di Sicilia, questo progetto si inserisce nel solco della tradizione e dell’impegno per il territorio siciliano e per la qualità. Invitiamo, dunque, i consumatori tutti a riscoprire il limone come ingrediente principale della nostra cucina, ricordando le sue proprietà benefiche e il suo apporto di vitamina C. Scegliere i limoni Made in Sicily significa sostenere la nostra agricoltura e preservare un pezzo di identità e tradizione”.

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