Caldo eccezionale in Brasile dove solo il 20% di una popolazione di quasi 215 milioni di persone può utilizzare i condizionatori. Un avviso alla politica siciliana

In Brasile, dove non è ancora arrivata l’Estate, si temono effetti molto gravi se il caldo dovesse protrarsi e magari aumentare

Chi non crede ai cambiamenti climatici dovrebbe riflettere su quello che sta succedendo già da qualche settimana in Brasile (foto sopra tratta da Icona Clima). Il Paese in questo momento deve fronteggiare un’ondata di caldo eccezionale. Come scrive 3bmeteo “Nella cittadina di Arcuai, stato del Minas Gerais, nel weekend è stato registrato il valore record di 44,8°C, che ha battuto il precedente record di 44,7°C risalente al 2005. Tutto il Paese è in situazione di emergenza, considerando tra l’altro che solo il 20% della popolazione ha la possibilità di utilizzare i condizionatori all’interno delle proprie abitazioni. Su molte località il caldo rimane intenso anche di notte, con la colonnina di mercurio che rimane spesso oltre i 30°C”. Per la cronaca, in Brasile l’Estate non è ancora cominciata. Com’è noto, in questo Paese i mesi estivi sono Dicembre, Gennaio e Febbraio. Superfluo aggiungere che la preoccupazione è tanta, perché si teme che con l’arrivo dell’Estate si possano registrare temperature ancora maggiori.

Di fatto, in Brasile sta avvenendo ciò che noi temiamo possa verificarsi in Sicilia la prossima Estate

In Brasile si sta materializzando quello che noi temiamo possa verificarsi in Sicilia. Ricordiamo che quest’anno, nella nostra Isola, con la sciroccata di fine Luglio, la temperatura è arrivata a 50 gradi centigradi. Il caldo così intenso è durato meno di mezza giornata, grosso modo dalle 11 alle 17, se non ricordiamo male del 24 Luglio (in realtà il caldo era asfissiante anche il 23 e il 25 Luglio). Le cronache di queste ore, sempre con riferimento al Sudamerica, ci raccontano che il caldo eccezionale sta investendo non soltanto il Brasile ma anche altri Stati sudamericani. Il caldo si accompagna alla siccità. Sempre nell’articolo di 3bmeteo leggiamo che alcuni fiumi e corsi d’acqua sono in secca, a cominciare dal Rio delle Amazzoni. A determinare questo fenomeno, oltre al riscaldamento globale del Pianeta, è El Nino, ovvero il riscaldamento delle acque superficiali dell’Oceano Pacifico equatoriale. Se ne volete sapere di più su El Nino vi consigliamo di leggere questo articolo.

Ormai in Sicilia il danno è stato fatto. Proviamo magari ad affrontare bene gli eventuali effetti negativi che le alte temperature potrebbero provocare

Ciò che noi cerchiamo di illustrare in questo articolo, senza alcuna pretesa di conoscere in anticipo quello che potrebbe succedere in Sicilia la prossima Estate, è che non solo la politica siciliana sta sottovalutando i cambiamenti climatici, ma ha adottato e continua ad adottare rimedi sbagliati. Negli ultimi tre anni la Sicilia ha subito incendi boschivi spaventosi, che in buona parte sarebbero stati evitati se gli operai forestali fossero stati dislocati in tutte le aree verdi della nostra Isola a partire da Aprile. Quando parliamo di aree verdi ci riferiamo non soltanto ai boschi demaniali, ma anche alle aree verdi comunali e private spesso abbandonate da dove, in molti casi, partono gli incendi. Questo grave errore ha peggiorato la situazione, perché non meno del 50% delle aree verdi della Sicilia è stato incenerito. Questo rende ancora più grave il problema, facendo aumentare il caldo. A nostro modesto avviso, ormai il danno all’ambiente siciliano è stato fatto. Continuando con aerei, elicotteri e clientele varie, la prossima Estate non possono essere esclusi altri incendi. Ciò che si dovrebbe fare, a titolo di prevenzione, se la prossima Estate si dovesse manifestare il caldo registrato negli scorsi mesi estivi – magari anche con punte maggiori rispetto a quest’anno – è assicurare che nelle abitazioni dei cittadini siciliani non manchi la corrente elettrica. In Brasile, in queste ore, temono che se il caldo dovesse continuare, magari con temperature più elevate nei tre mesi estivi in arrivo, decine di milioni di persone potrebbero dover fronteggiare problemi molto gravi. Ormai in Sicilia – lo ribadiamo – il danno è fatto. Proviamo magari ad affrontare bene gli eventuali effetti negativi che le alte temperature potrebbero provocare.

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