Con il nuovo Patto di stabilità la Ue sta cercando di far pagare all’Italia il 50% dei 50 miliardi di euro da consegnare all’Ucraina per il proseguimento della guerra

Dietro questa strategia, come al solito, c’è la Germania. Fa bene il Governo Meloni a opporsi a un nuovo Patto di stabilità che comporterebbe, di fatto, nuovi tagli alla sanità e alla scuola. Semplicemente incredibile il comportamento dei partiti politici italiani di opposizione che sollecitano l’approvazione del Patto di stabilità e del MES che colpirebbero al cuore l’Italia

Ormai è una gara a chi molla prima l’Ucraina e Zelensky. Persino l’informazione officiale italiana, che in poco meno di due anni di guerra ha raccontato un sacco di bugie, comincia a prendere le misure. Se fino a qualche mese fa il proseguimento degli aiuti a Kiev era un imperativo categorico, perché “mai e poi mai bisogna arrendersi a Putin”, adesso, nell’Unione europea, l’atteggiamento ricorda l’ammutinamento in uno dei primi film di Fantozzi: “Non ci arrenderemo mai. Forse…”. Putin ha vinto, la controffensiva dei militari occidentali e ucraini è stata un disastro, mentre i russi, seguendo la tecnica dello stillicidio, avanzano piano piano sotto la neve. E’ in questo scenario che l’Unione europea, con il nuovo Patto di stabilità, sta provando a far pagare a un Bilancio dello Stato italiano già ridotto all’osso i costi della guerra in Ucraina per almeno altri sei mesi. Oltre al Patto di stabilità, nella testa bacata degli ‘europeisti’, il Governo italiano di Giorgia Meloni dovrebbe approvare anche il MES che servirebbe, in prospettiva, per togliere agli italiani prima altre soldi e poi direttamente le case e, in generale, le proprietà immobiliari. Ma andiamo con ordine. Incredibile la posizione delle opposizioni italiane che chiedono l’approvazione del Patto di stabilità e del MES per finire di rovinare gl’italiani.

Gli Stati Uniti d’America vogliono che la guerra in Ucraina prosegua ma a spese dell’Unione europea
Ursula von der Leyen e Olaf Scholz

Cominciamo con gli Stati Uniti d’America, dove il piano economico di aiuti all’Ucraina resta impantanato al Congresso. Il segnale che arriva da Washington è chiaro: deve pagare l’Unione europea. Ma se i 50 miliardi di euro che l’Europa dovrà trovare tra la fine di Dicembre e Gennaio è un fatto ormai acclarato, diverso è il discorso dei rapporti futuri tra Europa e Ucraina. In Europa c’è già chi comincia a prendere le distanze da Zelensky. E’ il caso dell’ex presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker. Su un canale Telegram leggiamo di un’intervista rilasciata a L’European Conservative nella quale Junker dice a chiare lettere che l’Ucraina non può aderire all’Unione europea: “Chiunque abbia avuto a che fare con l’Ucraina – dice Junker – sa che il Paese è corrotto a tutti i livelli della società. Nonostante tutti gli sforzi, non è pronto per l’adesione all’Unione europea; ha bisogno di un grande processo di riforma interna”. Non è una dichiarazione di poco conto. Di fatto, Junker sta smentendo su tutta la linea ‘attuale presidente della Commissione Ue, la tedesca Ursula von der Leyen, e il presidente del Consiglio europeo, il belga Charles Michel, che invece stanno promuovendo – o almeno così sembra – la possibile adesione dell’Ucraina all’Unione europea. Il Giornale racconta di un’intervista, sempre di Jean-Claude Juncker, al quotidiano tedesco Augsburger Allgemeine. E’ sempre la stessa intervista? In questo caso i toni sono meno drastici; c’è sempre l’accusa di corruzione all’Ucraina, ma anche qualche precisazione in più. Nell’intervista a Il Giornale si legge: “Non bisogna fare false promesse al popolo ucraino che sta soffrendo”, dice Junker. Poi Il Giornale commenta: ciò che “fa alterare parecchio” l’ex presidente della Commissione Ue “è il fatto che ci siano dei rappresentanti delle istituzioni europee o dei governi europei che vendono illusioni al popolo ucraino, rassicurandoli che potranno entrare a far parte dell’Unione dei 27, in quanto ciò non sarebbe burocraticamente possibile e a monte ci sarebbe una incompatibilità a livello di legislazione interna e di valori” (qui per esteso l’articolo de Il Giornale).

La guerra in Ucraina finirà solo se il presidente Biden verrà sconfitto alle primarie del Partito Democratico. Ma ci vorranno almeno altri quattro-cinque mesi. Nel frattempo la Ue dovrà erogare all’Ucraina non meno di 50 miliardi di euro

In questa fase è in corso una partita complessa tra Unione europea a Stati Uniti d’America sul finanziamento della guerra in Ucraina. Gli americani valutano come “difficile” la situazione a Kiev, in considerazione del fatto che, come già accennato, il Congresso blocca gli aiuti all’Ucraina e che, come ha avvertito il portavoce del Dipartimento di Stato USA, Matthew Miller, il 97% delle risorse stanziate sono state esaurite. Ufficialmente, a bloccare gli aiuti a Kiev sono i Repubblicani, che hanno la maggioranza del Congresso. Ma c’è chi sussurra che sia in corso una mezza recita tra Repubblicani e Democratici per non dare più soldi all’Ucraina, facendo pagare i costi della guerra all’Unione europea. Insomma, la guerra contro la Russia deve continuare ma a spese della Ue. Del resto, in questo momento interrompere la guerra in Ucraina equivarrebbe a rendere ufficiale la vittoria della Russia di Putin: e questo il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, che vorrebbe ricandidarsi alla guida della Casa Bianca, non se lo può permettere. Le nuove elezioni presidenziali americane sono previste per il Dicembre del prossimo anno; considerato che di mezzo ci sono le elezioni primarie, solo una sconfitta di Biden alle primarie del Partito Democratico, magari con la vittoria di Robert Kennedy junior, potrebbe porre fine alla guerra. Ammesso che le cose andranno così ci vorranno, bene che vada, altri quattro-cinque mesi: e qualcuno, nel frattempo, dovrà consegnare a Zelensky non meno di 50 miliardi di dollari o di euro.

Con il nuovo Patto di stabilità almeno 25 miliardi di euro verrebbero fatti pagare all’Italia. Il meccanismo è semplicissimo. I 25 miliardi di euro verrebbero caricati sul debito pubblico italiano, che oggi sfiora i 3 mila miliardi di euro. Per ora l’Italia paga circa 80 miliardi di euro di interessi all’anno. Con il nuovo debito l’Italia pagherebbe da 82 a 83 miliardi di euro all’anno. Soldi che nel 2024 verrebbero tolti alla sanità pubblica e alla scuola

Stiamo arrivando al cuore del problema. Con i chiari di Luna americani è chiaro che l’Ucraina, dagli Stati Uniti d’America, non riceverà nulla. Dovrebbe pagare la Ue. Ma nell’Europa presunta-unita è in corso una sceneggiata sul Bilancio. L’Italia, come già accennato, non può accettare il nuovo Patto di stabilità ‘confezionato’ dai tedeschi. Perché, alla fine – stringi stringi il problema è questo – si tratterebbe di togliere altre risorse all’Italia per darle alla Germania. Il Financial Times ha scritto che l’Ucraina potrebbe non ricevere i 50 miliardi di euro promessi dall’Unione europea a causa della crisi di bilancio in Germania e del rafforzamento delle posizioni dei partiti di estrema destra in Europa. Tutto vero. Non a caso, da tempo, noi di The Hour scriviamo che le elezioni europee del prossimo anno salteranno. Ma qualcuno, nell’Unione europea, i soldi all’Ucraina di Zelensky li dovrà pagare. Così la Germania e i suoi alleati hanno scelto l’Italia, che dovrebbe tirare fuori non meno del 50% dei fondi da consegnare agli ucraini, ovvero circa 25 miliardi di euro. Ma se l’Italia non riesce più a pagare la sanità pubblica, se non riesce più a pagare la scuola pubblica, se sta tagliando le pensioni ai medici, se ha già tagliato i fondi a Regioni e Comuni e via continuando, se dovesse passare il nuovo Patto di stabilità dove dovrebbe trovare i soldi per l’Ucraina il Governo di Giorgia Meloni? tagliando altri fondi alla sanità pubblica, alle scuole, ai futuri pensionati? Ricordiamo che nella manovra 2024 che dovrà essere approvata dal Parlamento italiano ci sono già tanti tagli ma non ci sono i soldi per l’Ucraina. I soldi per l’Ucraina a carico degli ignari cittadini italiani sono contenuti nel nuovo Patto di stabilità che, giustamente, per difendere gli italiani, il Governo Meloni non vuole approvare. Noi non abbiamo risparmiato critiche all’attuale Governo italiano, soprattutto per le penalizzazioni a Sud e Sicilia. Ma in questa fase il Governo Meloni va difeso, perché sta difendendo i reali interessi dell’Italia. E’ bene che i cittadini italiani sappiano che, in questo momento, i partito politici italiani che sollecitano l’approvazione del Patto di stabilità e del MES stanno facendo gli interessi della Germania a scapito dell’Italia.

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