Con lo Scirocco sono ripartiti gli incendi boschivi in Sicilia. La Regione ha bloccato gli operai forestali dell’antincendio per mancanza di fondi

La notizia degli incendi presenti in questo momento in Sicilia – che per fortuna non sarebbero estesi – ci è stata fornita dal segretario regionale dei Sifus Forestali della nostra Isola, Franco Cupani

Il vento di scirocco picchia duro sulla Sicilia. Ma qua e là non leggiamo di incendi boschivi. Abbiamo provato inutilmente a chiedere ‘lumi’ alla Protezione civile regionale siciliana. Così abbiamo contattato il segretario regionale del Fifus Confali dei forestali siciliani, Franco Cupani. “Noi abbiamo notizie dai nostri scritti che, com’è noto, non sono impegnati nel servizio anti-incendi boschivi, che in questo momento è sguardino. Ci dicono che ci sono incendi in provincia di Enna, nel Trapanese, in alcune aree al confine tra la provincia di Palermo e quella di Messina, nel Messinese, al confine fra le province di Siracusa e Ragusa e al confine tra la provincia di Caltanissetta e Agrigento, come si può notare nella foro sopra che ci è stata inviata dal Sifus. Ma non conosciamo l’entità di tali incendi”. Non dovrebbero essere grandi incendi, a parte il fuoco che ha colpito il bosco di contrada Serre Baccarato ad Aidone, provincia di Enna. Insomma, la nostra previsione: vento di Scirocco in Sicilia=incendi boschivi si sta rivelando esatta. Quella di oggi è la quinta sciroccata che colpisce la Sicilia. La prima si è materializzata a fine Luglio, la seconda ad Agosto, la terza a Settembre e la quarta a Ottobre. Oggi, 30 Ottobre, abbiamo di nuovo vento di Scirocco.

In questo momento non operano gli oltre 5 mila operai forestali dell’anti-incendio

A Palermo si registrano 30 gradi centigradi. Ad Enna 22 gradi, a Caltanissetta 21 gradi, a Trapani 26 gradi. Non sono temperature proibitive ma il caldo si fa sentire. Non sappiamo che evoluzione avranno gli incendi che in questo momento colpiscono alcune aree della Sicilia. Speriamo di non registrare grandi danni. Anche se ad Aidone i danni non sarebbero stati lievi. Si rimane stupiti nell’apprendere che, nel pieno dei cambiamenti climatici, con temperature estive presenti fino ad oggi, la Regione siciliana non abbia riattivato il servizio antincendio con gli oltre 5 mila operai forestali che svolgono questo lavoro. In questo momento a fronteggiare il fuoco nei boschi sono le circa 500 Guardie forestali, la Protezione civile e i Vigili del fuoco. Superfluo aggiungere che in presenza di vasti incendi – che non ci auguriamo – il personale per eventualmente fronteggiarli è carente. Nei giorni della quarta sciroccata – grosso modo una ventina di giorni addietro – il Governo ha richiamato in servizio i 151isti del servizio antincendio. Si tratta degli operai forestali che lavorano per 151 giorni. Questi sono, sì e no, il 35% degli operai forestali che operano nell’antincendio, se è vero che il 65% circa degli operai antincendio è rappresentato da 101isti. E’ stata, quella del Governo regionale una mossa inutile, perché in presenza di incendi estesi il numero sarebbe stato esiguo.

Grazie a un’Unione europea di massoni tutta l’Italia è senza soldi. Quando si racconterà la verità sui ‘banditi europeisti’ e sulla truffa del debito pubblico sarà sempre troppo tardi. Unica nota positiva: anche la Germania sta affondando causa guerra in Ucraina

Il Governo regionale di Renato Schifani ha le proprie ragioni, se è vero che è senza soldi; e senza soldi sono anche i Comuni siciliani. Ieri sera il segretario politico di Siciliani Liberi, Ciro Lomonte, ha dichiarato che il Governo nazionale non erogherà ai Comuni una parte importante dei fondi Pnrr perché li ha utilizzati per evitare il default (solo i Comuni del Sud e della Sicilia o di tutta l’Italia? Non l’abbiamo ancora capito); e fino ad ora non è stato smentito. Se non è ancora chiaro, siamo ridotti, come si dice in questi casi, con le ‘pezze al culo’. Però che boschi e anche aree abitate della Sicilia siano state ‘inghiottite’ dalle fiamme perché non ci sono soldi è intollerabile. Quando in Italia si tornerà a fare informazione seria e non solo ‘grandi inchieste di parte’ per fregare una parte politica e favorirne un’altra, qualcuno dovrà spiegare ai cittadini come e perché un’Unione europea di massoni e ‘truffaldi’ abbia potuto ridurre l’Italia al sostanziale fallimento. Ma questo potrà avvenire solo quando al potere non ci saranno i politici ‘europeisti’ che hanno infognato l’Italia nella truffa dell’euro organizzata dai tedeschi. L’unica nota positiva di questo triste e tristo momento storico è che la guerra in Ucraina sta affondando anche la Germania: e questa è una bellissima notizia! Auguriamo alla Germania di fare la fine dell’Italia…

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