Diego Fusaro sul Black Friday: “E’ la festa religiosa del capitalismo”. Per convincerci ad acquistare beni di cui non abbiamo bisogno

Ci invitano a comprare, comprare, comprare, come se nella vita conta solo questo

“Si chiama Black Friday. Ed è ufficialmente la prima festa a tutti gli effetti religiosa del capitalismo. Inventata dal capitalismo e per il capitalismo”. Così scrive in un post su Facebook il filosofo Diego Fusaro. Basta seguire la televisione, i giornali di regime cartacei e online. O la pubblicità cartellonistica. Black Friday di qua, Black Friday di là. C’è il Black Friday online e c’è il Black Friday nei negozi che il commercio on line non ha ancora fatto chiudere. Tutti impegnati, impegnatissimi, a convincere milioni di consumatori ad acquistare quello o qual prodotto. Sono, nella stragrande maggioranza dei casi, prodotti di cui i cittadini consumatori non hanno alcun bisogno. Questo si chiama consumismo esasperato. Tra l’altro, con la crisi economica che si è abbattuta in quello che resta dell’Occidente industrializzato sarebbe molto più opportuno conservare i soldi per fronteggiare un futuro incerto. Invece televisioni giornali invitano i cittadini frastornati dall’inflazione, dalla sanità pubblica allo sbando, dal calcio e ora anche dal tennis propinato mattina, mezzogiorno e sera a comprare, comprare, comprare.

Il sistema ultra-liberista e globalista ci vuole fare credere che esiste la crescita economica infinita. Ma l’ecosistema in cui viviamo è finito e non infinito

Fusaro scrive che che il Black Friday è ormai diventato religione “in senso pieno. L’aveva già intuito Walter Benjamin, nei suoi incendiari frammenti sul capitalismo come religione della vita quotidiana – ricorda il filosofo -. In effetti, il turbocapitalismo – aggiunge – è diventato religione in senso compiuto. Con un suo culto incessante, che si esprime nel consumo. Con i suoi sacrifici per le divinità bancarie. Con l’onnipotenza del suo dio (‘ce lo chiede il Mercato’). E con la sua fede incrollabile, il suo credo quia absurdum, la fede nella crescita infinita in un ecosistema finito. Ed è davvero curioso che i tanti godbusters alla Odifreddi o alla Boncinelli, sempre in prima linea nel criticare il Dio dei cieli, non spendano mai una parola contro il nuovo dio immanente del mercato. Ebbene, lo si sappia: il Black Friday è la prima festività istituita dalla religione del capitale. La si celebra consumando merci a buon mercato, il meglio che il fanatismo economico possa offrirci”.

Se proprio un prodotto vi serve e il prezzo è conveniente, acquistatelo. Privilegiando i negozi artigianali rispetto al commercio online. E, soprattutto, pagando in contanti, perché i pagamenti con carta di credito e bancomat servono solo a fare guadagnare più soldi ai banchieri

Che consigli dare, allora? Il consiglio, si sa, dipende anche, se non soprattutto, da chi è disposto quanto meno ad ascoltarlo, riservandosi, poi, di decidere liberamente. Fusaro scrive di “sacrifici per le divinità bancarie”. Ebbene, se avete capito che i pagamenti online aiutano solo le banche e non certo i cittadini, la prima cosa da fare è non effettuare acquisti con bancomat o carta di credito. Nella vita, anche di fronte a un fenomeno da baraccone informatico come il Black Friday, non bisogna mai essere estremisti e ideologizzati. Se non vi serve nulla, ebbene, non acquistate nulla. Se vi serve qualcosa e il Black Friday vi offre ciò che vi serve a prezzi convenienti, effettuate l’acquisto. Evitando, questo sì, lo ribadiamo, di pagare con carta di credito e con il bancomat ma solo con denaro contante. Provando a privilegiare i negozi artigianali rispetto al commercio online. Ricordatevi che il commercio online ha fatto chiudere milioni di negozi e ha creato disoccupazione. Una città senza negozi artigianali è una città morta. Ricordatevi che i pagamenti online servono solo alle banche e, in particolare, ai ‘capi’ delle banche, cioè ai banchieri. Ricordatevi che, al crescere dei pagamenti online, cresce il numero di sportelli bancari chiusi, aumenta il numero di Comuni senza banche (in Sicilia, per citare un esempio, si contano oltre 120 Comuni senza banche), diminuisce il numero dei lavoratori delle banche e aumentano i soldi – montagne di soldi – che ogni anno i banchieri si mettono in tasca. Se volete colpire questo folle sistema ultra-liberista e globalista – del quale il Black Friday è piena espressione – acquistate solo ciò che vi serve, risparmiare i soldi per pagare le tasse che, con le guerre nel mondo, inevitabilmente cresceranno e, soprattutto, pagate in contanti e fate proseliti: spiegate ai vostri amici che con i pagamenti online non aiutano noi cittadini ma le banche.

Foto tratta da Gazzetta di Napoli

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