La Russia ha raggiunto gli USA nella produzione di acciaio. Guerra in Ucraina e crisi economica potrebbero liberare Taranto dall’acciaieria più inquinante dell’Occidente

Crolla del 7,1% la produzione di acciaio nell’Unione europea. Ciò significa che l’economia del Vecchio Continente è in crisi

La Russia ha raggiunto gli Stati Uniti d’America nella produzione di acciaio. Secondo un rapporto della World Steel Association – rapporto citato in un post di un canale Telegram – la produzione di acciaio in Russia nell’Ottobre 2023 è aumentata del 9,5% su base annua raggiungendo 6,3 milioni di tonnellate. L’America rimane leggermente vanti rispetto alla Russia con 6,8 milioni di tonnellate. Il primo produttore al mondo di acciaio resta la Cina, che ha prodotto 79,1 milioni di tonnellate lo scorso mesi di Ottobre, con un lieve decremento dell’1,8% in meno rispetto a Ottobre del 2022. L’India ha prodotto 12,1 milioni di tonnellate di acciaio, con un aumento del 15,1%. In Giappone la produzione di acciaio, lo scorso mese di Ottobre, è aumentata del 2,6%, attestandosi su 7,5 milioni di tonnellate. Nell’Unione europea, invece, si registra un crollo nella produzione dell’acciaio pari al 7,1% in meno rispetto al 2022 (10,6 milioni di tonnellate). La dimostrazione matematica che l’economia dell’Ue è ferma.

L’unica notizia positiva è che l’acciaieria di Taranto, una delle industrie più inquinanti dell’Occidente, potrebbe finalmente chiudere i battenti: e sarebbe una liberazione per il territorio

Notizia molto positive giungono da Taranto, dove i colonizzatori italiani hanno piazzato una delle acciaieria più inquinanti dell’Occidente. La riduzione della produzione di acciaio a Taranto non è dovuta a una scelta politica del Governo nazionale e nemmeno della Regione Puglia. Il calo di produzione di acciaio nell’ex Italsider, poi ILVA è dovuto alla mancanza di soldi, cioè di investimenti. Pensate un po’: su una produzione di acciaio in Europa che, come già accennato, è pari 10,6 milioni di tonnellate, Taranto, stando alla follia italica e europeista, avrebbe dovuto produrre 6 milioni di tonnellate di acciaio, più della metà dell’acciaio prodotto in Europa! Per fortuna la crisi economica provocata dalla guerra in Ucraina sta riducendo la produzione di acciaio e, a Dio piacendo, si dovrebbe arrivare alla chiusura dell’inquinantissima acciaieria di Taranto. Per la bellissima città pugliese martoriata dall’Italia sarebbe finalmente la liberazione.

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