Dietro la guerra a Gaza ci potrebbe essere il grande giacimento di gas che palestinesi, israeliani ed Egitto stavano iniziando a sfruttare all’insegna del dialogo

Sono gli Stati Uniti che hanno l’interesse a far saltare il dialogo tra Palestina e Israele al quale ha lavorato la Cina di Xi Jinping: e ci sono riusciti grazie alla nuova guerra scatenata in Medio Oriente

In mare, a circa 36 km dalla Striscia di Gaza, c’è un grande giacimento di gas(foto sopra tratta da Terrasanta.net). La notizia non è nuova, se è vero che questo giacimento è stato scoperto poco più di venti anni fa. La novità, messa nero su bianco da un canale Telegram, sarebbe legata a un accordo tra palestinesi, israeliani ed Egitto per lo sfruttamento di questo gas che, come si legge nel canale Telegram, “renderebbe ricchi i palestinesi”. Su questo giacimento di gas, che si trova a circa 600 metri di profondità e che, secondo alcune stime, conterrebbe mille miliardi di metri cubi di gas, Israele si è sempre messa di traverso. Solo negli ultimi tempi la situazione sembrava essersi sbloccata. Un elemento che Telegram non riporta è che l’Egitto, come ormai tutta l’Africa, non disdegna rapporti politici ed economici con la Cina e con la Russia. Non è da escludere che, grazie alla copertura politica soprattutto della Cina – che ormai da qualche anno esercita un grande ascendente in tutta l’Africa – l’Egitto si sia mosso per iniziare, insieme con i palestinesi e con gli israeliani, per cominciare a sfruttare questo giacimento di gas. Guarda caso, come leggiamo sul canale Telegram, la guerra scoppiata nella Striscia di Gaza è arrivata “proprio quando Israele e Autorità palestinese con l’intermediazione dell’Egitto sembravano aver trovato un’intesa per avviare i lavori sul giacimento”.

C’è, però, un problema: la guerra in corso a Gaza sta riunificando il mondo arabo contro Israele: e questo è un grande autogol dei Democratici americani ai quali la situazione sta sfuggendo di mano. In questo scenario che si va delineando Joe Biden non verrà più rieletto alla Casa Bianca

Questa precisazione è importante, perché avvalora la nostra tesi sulla nuova guerra in Medio Oriente, ovverossia che il Governo di Israele presieduto da Benjamin ‘Bibi’ Netanyahu aveva iniziato a dialogare con i palestinesi grazie alla mediazione della Cina. Questa prospettiva di pace tra israeliani e palestinesi non è mai andata giù agli Stati Uniti d’America, che proprio in questa fase storica, con l’attacco dei Paesi del BRICS al dollaro, cercano di seminare zizzania in tutto il mondo per provare a bloccare quello che è stato definito il processo di “dedollarizzazione”. Di fatto, l’attacco di Hamas ad Israele ha polverizzato il lavoro diplomatico della Cina di Xi Jinping e ha riallontanato israeliani e palestinesi- Non solo. La guerra condotta da Israele a Gaza, alla spasmodica ricerca dei capi di Hamas, sta sacrificando tante vite umane innocenti: cosa, questa, che sta riunificando il mondo arabo contro Israele. A conti fatti, chi ha architettato la nuova guerra in Medio Oriente ha quasi raggiunto l’obiettivo di trasformare questa area del mondo in una polveriera. Ma non tutto sta andando liscio per i Democratici americani, che con molta probabilità non sono estranei al caos scatenato in Medio Oriente. Il problema non sta tanto nel fatto che l’esercito russo sta sfondando in Ucraina e che con l’arrivo dell’Inverno una massa enorme di cittadini ucraini – magari 20 milioni di persone – potrebbero spostarsi in Europa generando il caos. Questo, anzi, è uno scenario che favorisce gli americani, che vogliono liquidare una Germania alleata della Russia e della Cina, affondando anche l’Unione europea. Il problema dei Democratici americani, in questa fase, è che un’ondata di antipatia verso Israele – che in certe espressioni diventa antisemitismo – sta prendendo piede anche negli Stati Uniti. E questo rende difficile, se non impossibile, nel Dicembre del prossimo anno, quando si celebreranno le elezioni presidenziali americane, la rielezione di Joe Biden alla Casa Bianca. per dirla in parole semplici, le guerre qua e là e la guerra in Medio Oriente, anche con toni medio alti, aiuterebbe Biden, che si presenterebbe con il rappresentante dell’America che salva il mondo. Ma la guerra in Medio Oriente ‘viaggia’ ormai su toni elevatissimi e sta travolgendo lo stesso Partito Democratico americano, spianando la strada al ritorno del repubblicano Donald Trump, sconfitto nel Dicembre di tre anni fa grazie ad elezioni ‘taroccate’, on la connivenza di tutti i poteri americani.

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