Domani in Germania agricoltori in piazza per protestare contro l’aumento del prezzo del gasolio e contro le nuove tasse su veicoli e attrezzature varie. Protesta anche in Sicilia?

Gli agricoltori tedeschi hanno preso contatto con i protagonisti del mondo agricolo di altri Paesi europei. Nella nostra Isola già da qualche settimana si lavora per dare vita a un movimento popolare sul modello dei Forconi siciliani del Gennaio 2011

Domani in Germania dovrebbe cominciare una grande protesta degli agricoltori. “Saremo ovunque”, è uno degli slogan. Un modo per dire che ad essere coinvolti saranno tantissimi protagonisti del mondo agricolo. Una protesta contro il Governo che ha introdotto una nuova tassa sui veicoli e sulle altre attrezzature agricole. E contro l’aumento del prezzo del gasolio agricolo. La notizia si è diffusa tra gli agricoltori di altri Paesi dell’Unione europea, dalla Francia al Belgio, dalla Spagna al Portogallo, dalla Grecia all’Olanda all’Italia. Sembra che ci siano già contatti tra gli agricoltori di alcuni Paesi europei. La notizia corre sulla rete ma ancora è presto per capire se la protesta andrà al di là della Germania, almeno nelle prime fasi. In Sicilia, ad esempio, è già spuntato un movimento di protesta al quale lavorano in tanti. Tra questi Franco Calderone, produttore di vini, tra i protagonisti del Movimento dei Forconi siciliani del Gennaio 2011. Poi Agostino Cascio, agricoltore, produttore di grano duro, sempre in prima file nelle battaglie sociali e politiche in difesa degli agricoltori. Quindi Lorenzo Giocondo, allevatore ed agricoltore di Poggioreale. Questi sono i nomi arrivati a noi ma in Sicilia sono già in tanti pronti a scendere in piazza. Vedremo cosa succederà.

In Germania la crisi economica ‘morde’, aggravata dalla presenza di milioni di profughi ucraini

Intanto va detto che in Germania la protesta è già scoppiata. Gli organizzatori hanno aspettato la fine delle vacanze di Natale per cominciare a fare sul serio. Sotto accusa sono il Governo tedesco e l’Unione europea. Anche se l’informazione ufficiale ormai nasconde quasi tutto, la Germania è alle prese con una crisi economica che ha varie cause. In primo luogo c’è la guerra in Ucraina che sta dissanguando la Ue. Ci sono le risorse utilizzate per fornire armi nella guerra contro la Russia. E c’è l’assistenza ai profughi ucraini che si sono riversai in Europa. Stando ai dati forniti dall’Agenzia ONU per i rifugiati (Unhcr), nell’Unione europea, in questo momento, ci sarebbero circa 8 milioni di profughi ucraini. Ma è un dato abbondantemente sottostimato per non allarmare i cittadini europei. Del resto, la stessa Agenzia ONU per i rifugiati ammette che, da quando è scoppiata la guerra, sono circa 22 milioni i profughi ucraini arrivati in Europa ed è molto difficile credere che 14 milioni di ucraini siano rientrati nel loro Paese che, di fatto, sta perdendo in malo modo la guerra contro la Russia. E’ probabile che, nel silenzio generale, almeno 16 milioni di profughi ucraini siano presenti nell’Unione europea. I Paesi europei dove sono maggiormente presenti tanti profughi ucraini sono la Polonia e la Germania. Stando a indiscrezioni, in Germania, in questo momento, sarebbero presenti non meno di 4 milioni di profughi ucraini.

Gli ospedali tedeschi che si occupano di ortopedia e traumatologia sono con i conti in ‘rosso’ a furia di accogliere feriti nella guerra in Ucraina, mentre il Governo federale fa il pesce dentro il barile e non paga

Ovviamente, per occuparsi di questa grande massa di persone ci vogliono le risorse. Il Governo tedesco, alle prese con una crisi economica crescente, deve fronteggiare l’inflazione che viene tenuta nascosta, le imprese che vanno chiudendo i battenti e, contemporaneamente, deve trovare le risorse per assistere la grande massa di rifugiati arrivati dall’Ucraina. Questo spiega perché la Germania ha imposto il nuovo Patto di stabilità. Una truffa ‘europeista’ che costerà all’Italia, solo quest’anno, non meno di 12 miliardi di euro che, con i soliti raggiri finanziari, finiranno nei ‘forzieri’ tedeschi. Ma la truffa del nuovo Patto di stabilità non basterà a far quadrare i conti della Germania. Soprattutto nella spesa sanitaria. E’ di queste ore la notizia che gli ospedali tedeschi comincerebbero a rifiutarsi di accogliere gli ucraini e, in generale, i mercenari che combattono contro la Russia. Su un canale Telegram si legge la notizia che gli ospedali tedeschi che si occupano di ortopedia e traumatologia si sarebbero lamentati con il Governo federale. Motivazione: il Governo federale avrebbe imposto il ricovero dei feriti provenienti dall’Ucraina senza però pagare i costi che sono ricaduti sulle spalle degli assicuratori sanitari e della previdenza sociale. Il problema è serio e va avanti da quando è iniziata la controffensiva di ucraini e occidentali. I russi hanno riempito di mine le aree nelle quali soldati ucraini e occidentali hanno effettuato la peraltro fallimentare controffensiva. Il risultato è che negli ultimi sei mesi migliaia di soldati ucraini e occidentali (per lo più mercenari) sono saltati in aria. Ci sono stati tanti morti e tantissimi feriti agli arti: questi ultimi, a quanto pare, sono finiti in buona parte nei centri ortopedici e traumatologici tedeschi che oggi sono in grande difficoltà finanziaria.

Se si vuole salvare l’agricoltura dell’Europa mediterranea bisogna smantellare l’Unione europea che sacrifica gli agricoltori per ‘parare il culo’ a multinazionali e industrie

Il Governo della Germania, per la prima volta da quando esiste l’euro – la moneta unica europea che ha consentito ai tedeschi di avvantaggiarsi, grazie anche ai politici dell’Europa mediterranea che hanno penalizzato i propri cittadini, in testa i politici greci e italiani – si trova in difficoltà. Così il Governo tedesco ha cominciato a tagliare i servizi e a penalizzare alcune categorie dei cittadini. L’attuale esecutivo teutonico ha deciso, in particolare, di ‘tosare’ soprattutto gli agricoltori. Ma questi ultimi non ci stanno e hanno iniziato a protestare. A Berlino, nei giorni scorsi, c’è già stata una prima manifestazione. Sotto accusa è finito non soltanto i Governo ma anche l’Unione europea che, di fatto, ha introdotto gli OGM (Organismi Geneticamente Modificati) consentendo l’arrivo, soprattutto dal Sudamerica, di mais e soia che da quelle parti sono in buona parte OGM: mais e soia Genericamente Modificati che vengono utilizzati come mangimi per gli animali. La Ue, inoltre, sta promuovendo lo schifo degli insetti a tavola e la ‘carne sintetica’. Tutte trovate per ridurre la presenza di agricoltori e di allevatori. Da qui la protesta di domani. Se si vuole salvare l’agricoltura dell’Europa mediterranea bisogna smantellare l’Unione europea che sacrifica gli agricoltori per ‘parare il culo’ a multinazionali e industrie,

Foto tratta da Il Fatto Quotidiano

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