E’ entrata in vigore una riforma della Formazione professionale frutto di un blitz andato in scena nel Parlamento siciliano

di Mandrake

In questo articolo si segnala una questione che si sintetizza in una domanda: gli uffici del parlamento siciliano – dalla Segreteria generale in giù – cosa pensano di questo modo di legiferare?

Con la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale della Regione siciliana n.7 del 3 febbraio 2024 entra in vigore la riforma della Formazione professionale nella nostra Isola. Una riforma calata nel bel mezzo della notte e sfuggita a molti parlamentari. Una riforma che ha seguito la corsia preferenziale del passaggio diretto in Aula – Sala d’Ercole, la sala del Palazzo Reale di Palermo dove si riunisce il Parlamento dell’Isola – per la discussione ed approvazione, saltando la discussione in Commissione legislativa di merito e, soprattutto, saltando il confronto con le parti sociali. Quanto recita l’articolo 70 della legge regionale n.3 del 31 Gennaio scorso, ovvero “Disposizioni finanziarie e varie”, fa comprendere chiaramente come una norma ordinamentale sia stata inserita in un legge finanziaria, con l’assenso degli uffici del Parlamento siciliano che non hanno trovato nulla di strano.

Una riforma per pochi eletti

Forzatura, imposizione, colpo di mano, ogni definizione e congrua per delineare i confini di una norma che reintroduce l’oligopolio nel settore della Formazione professionale e fissa, per la prima volta, l’obbligo per ciascun ente di assumere almeno quattro figure, tra gli operatori professionali, in ogni sede formativa. Una riforma bella e buona passata sottotraccia e senza alcun confronto con le parti sociali. Un blitz che ha provocato polemiche tra gli operatori del settore, le organizzazioni sindacali e larga parte della deputazione regionale che è stata estromessa dal confronto sulla riforma di un settore strategico. I responsabili di questa imboscata si sono assunti una grande responsabilità, perché aver tolto il tetto di finanziamento per ciascun ente può rivelarsi un boomerang nei prossimi mesi, quando saranno assegnate le risorse pubbliche. Uno scenario con pochi enti titolari a gestire quasi tutti i finanziamenti pubblici potrebbe costituire materia di riflessione per molti soggetti deputati ai controlli a tutti i livelli. Vi terremo informati.

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