Ecco cosa può succedere nei fondali del Mediterraneo dove sono presenti i campi di pockmark

Ricordiamo che sono in corso le trivellazioni per cercare petrolio e metano. Parla Domenico ‘Mimmo’ Macaluso, grande conoscitore dei fondali del nostro mare. Il terribile incidente avvenuto nel Golfo del Messico a causa dell’esplosione di un giacimento di idrato di metano

“Sotto la superficie del mare il gradiente di pressione è più elevato e le esplosioni sono più violente, con la possibile formazione di un’onda anomala. La presenza di vulcanesimo sedimentario – come cosiddetti campi di pockmark – rappresenta una limitazione alla concessione di permessi di prospezione/trivellazione. E non certo a caso. Il 29 Aprile 2010 l’incidente della Deepwater Horizon, nel Golfo del Messico, uccise undici uomini ed ha provocato il disastro ambientale da idrocarburi più grande della storia, con 507 milioni di litri di petrolio versati nel Golfo del Messico. Una recente indagine ha appena fatto luce sulle cause del disastro, grazie ad un nuovo consulente, Dag Vavik, un ingegnere norvegese. Dopo avere trovato il petrolio, l’equipaggio della piattaforma da ricerca ha sigillato il pozzo in modo che potesse essere successivamente avviata l’estrazione, ma la chiusura non è avvenuta correttamente a causa di un enorme accumulo di gas nel sistema di tubazioni ed il gas è esploso. Era stato intercettato accidentalmente un giacimento di idrato di metano, che in seguito ad una sua rapida espansione ha determinato l’esplosione. Ecco il motivo delle raccomandazioni: quando si effettuano le prospezioni petrolifere bisogna accertare l’eventuale presenza di sacche di metano: proviamo ad immaginare un incidente di questo tipo, in un bacino semichiuso come il Mediterraneo!”.

Tratto da “I misteri del Mediterraneo fra trivelle, fracking, terremoti e maremoti. Dove e quando si potrebbero verificare”

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