Gli attuali amministratori comunali di Palermo si illudono di salvare la Rap aumentando la Tari. Come racconta Ciro Lomonte, sarà tutto inutile. Il contesto internazionale che farà franare tutto

Dopo l’aumento dell’addizionale Irpef il Comune di Palermo prova temerariamente ad aumentare la Tari

“Siciliani Liberi ha più volte invitato il sindaco di Palermo a dichiarare il dissesto per mettere in salvo gli stipendi dei dipendenti comunali e delle aziende comunali e minimizzare i continui aumenti dei tributi locali che stanno finendo di rendere inospitale Palermo per qualsiasi attività produttiva e per il permanere dei giovani nella capitale della Sicilia. Il sindaco e l’ex vicesindaco, la deputata On.le Varchi, non hanno accolto le argomentazioni di Siciliani Liberi intestardendosi su un ‘Piano di riequilibrio’ che è ormai come il Bilancio di tutti gli Enti locali italiani alla fine della seconda Repubblica: un libro dei sogni, in cui alla voce ‘Uscite’ si è scoperto che i tecnici comunali non hanno nemmeno inserito debiti per molti milioni alle vittime delle cadute su strade e marciapiedi – a Palermo quasi tutti distrutti da molti anni di ‘Primavera’. Ora il nuovo, triste aumento della Tari dopo quello già severo dello scorso anno. Il Comune vuole da cittadini, imprese, e associazioni altri 12 milioni dopo gli aumenti del 2022 e del 2023. E dopo avere aumentato l’addizionale Irpef che a Palermo è la più alta in Italia: passata in pochi mesi da 50 a 64 milioni di euro”. (sopra, foto tratta da Ticonsiglio)

Il Segretario politico di Siciliani Liberi dice che l’aumento della Tari, invece di fare aumentare il gettito, lo farà ridurre. Vi raccontiamo perché ha ragione

Così scrive in un post il Segretario politico di Siciliani Liberi, Ciro Lomonte. Che illustra e commenta, come chiamarli?, i salti mortali del Comune di Palermo alla ricerca disperata di soldi. Lomonte ricorda che l’Irpef, che a Palermo è alle stelle, viene “sottratta all’origine in busta paga”. Insomma, i cittadini la devono pagare e basta. Diverso il discorso per la tari, la tassa sull’immondizia, che a Palermo, ricorda il segretario di Siciliani Liberi, viene pagata “sì e no dal 50% di chi dovrebbe pagarla. E ora, con questo ulteriore scriteriato aumento, la pagheranno ancora di meno”. Confermiamo, da giornalisti abituati a sondare il ‘sentire’ della gente. Nel capoluogo siciliano ci sono due categorie di cittadini che non pagano la Tari: quelli che non la possono pagare perché non hanno i soldi e coloro i quali, pur avendo i soldi, hanno deciso di non pagarla, perché il servizio è inefficiente. Fino a qualche anno fa la prima categoria di cittadini costituova la stragrande maggioranza; oggi la seconda categoria di cittadini – palermitani che non pagano la Tari per convinzione – è in netto aumento.

Le previsioni di Lomonte sulla Rap. Il nuovo Patto di Stabilità voluto dalla Ue affosserà le Regioni e i Comuni italiani

“Intendiamoci – prosegue Lomonte (foto sopra) -: il Bilancio del Comune di Palermo è stato devastato dalla gestione congiunta Orlando-Micciche che governa Palermo dal 1994 (il riferimento è all’ex sindaco di Palermo Leoluca Orlando e all’ex leader di Forza Italia in Sicilia, Gianfranco Miccichè ndr). Infatti ancora ieri a garantire il numero legale e l’approvazione dell’aumento della Tari sono stati i consiglieri della finta ‘opposizione’. Sperano così tutti di salvare la Rap – grande bacino elettorale congiunto – dal fallimento. Non hanno compreso che in questo modo lo hanno invece accelerato. Perché adesso il gettito tributario subirà un ulteriore, forte calo”. La Rap, per la cronaca, è la società che fa capo al Comune che gestisce la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti a Palermo. A questo punto Lomonte fa una previsione: “Quando la banca cassiera riscontrerà che sul c/c di Rap il Comune non riesce a trasferire i soldi, metterà fine al pagamento degli stipendi”. Se le cose andranno così succederà un grande casino. E se proprio la dobbiamo dire tutta, Lomonte non si allontana molto dalla realtà: con il nuovo Patto di Stabilità che l’Unione europea ha imposto all’Italia – peraltro con l’approvazione del Parlamento europeo, per quello che può contare – Stato italiani e, a cascata, Regioni e Comuni avranno sempre meno soldi. Dovrebbe essere questo l’argomento della campagna elettorale per le elezioni europee. Ma a non fare riflettere i cittadini pensano la televisione, il calcio, il tennis e via continuando.

Palermo è oggi una città povera che ogni anno perde in media 5-6 mila abitanti

“Il Piano di riequilibrio del Comune di Palermo – precisa ancora Lomonte – ignora che i conti di Amat e Rap non sono sanabili senza una reale ristrutturazione delle imprese. Amat deve immediatamente cessare il folle servizio Tram su cui perde oltre 10 milioni l’anno. E Rap deve essere sottoposta ad una ristrutturazione condotta con Inps e il governo centrale, che la privi di oltre metà del personale affetto da patologie che gli impediscono di lavorare all’igiene urbana. Per poi essere risanata da un management giovane e capace che, con la metà della forza lavoro, assicuri il servizio. È appena il caso di ricordare come Legambiente Sicilia abbia continuamente sollevato il caso di Palermo che ha gli stessi addetti all’igiene urbana di Milano: che serve però il doppio degli abitanti di Palermo (http://www.legambientesicilia.it/…/07-02-rap-regione-e…/). Così facendo a Palermo non resteranno che gli anziani. La città ogni anno perde 5-6mila abitanti. Ad esempio, ne ha perso 5272 nel 2022 anno dell’insediamento di Lagalla (https://www.comune.palermo.it/…/sta…/_20032023131630.pdf). La popolazione residente è scesa sotto i 630.000 abitanti nel 2023. E continua a scendere. Le forze politiche che pensano che in queste condizioni Palermo possa garantire l’esistenza in vita della Rap pagando 138 milioni di Tari insieme a folli addizionali Irpef e ogni altra tariffa e tassa, incluse Tosap e Imu, danno solo prova della loro irresponsabilità sociale e politica”.

Caterina Chinnici: dal PD a Forza Italia. Jinping e Putin stanno provando, con l’appoggio dei Socialdemocratici tedeschi, a strappare l’Europa agli americani. Ci riusciranno? Ci sembra improbabile

“Questa ignavia politica – scrive sempre il Segretario di Siciliani Liberi – sarà pagata duramente dai palermitani. Le forze politiche in questione sono ormai meri cartelli elettorali in cui la candidata Presidente della Regione uscente delle cosiddette forze politiche ‘di sinistra’, On.le Caterina Chinnici, ora si candida serenamente con il partito fondato da Silvio Berlusconi. Ad unire i cartelli elettorali è l’errata convinzione che potranno continuare ad alimentare il loro residuo potere e consenso in stile aziende partecipate di Palermo aggravando tasse e tariffe su una popolazione ormai allo stremo economico e sociale. Siciliani Liberi si conferma l’unica forza politica pacata e propositiva: capace di suggerire sempre soluzioni alla situazioni di continua crisi create dal folle sistema politico ed economico della seconda repubblica giunto ormai evidentemente ai suoi ultimi giorni”. Impossibile dare torto a Lomonte. l’unica speranza è il crollo dell’Europa causa guerra in Ucraina. Ma non è nemmeno detto. Come racconteremo meglio in un altro articolo, il presidente cinese Xi Jinping e il presidente russo Vladìmir Putin (foto sopra tratta da Il Fatto Quotidiano) stanno riprovando a utilizzare l’Unione europea come base per indebolire ulteriormente il dollaro americano. E’ questo il vero motivo che sta spingendo Jinping a tornare in Europa dopo cinque anni. La leadership cinese è convinta che i Democratici americani di Biden siano ormai nel pallone. Sarà così? Noi ne dubitiamo. Gli USA, piuttosto che un’Unione europea alleata di Cina e Russia per affossare l’area del dollaro – come vorrebbero i socialdemocratici tedeschi – affosseranno la Ue.

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