I Paperoni del commercio online dopo aver eliminato milioni di negozi artigianali hanno pronti i robot per sostituire i lavoratori. Che speranze abbiamo?

L’articolo di euronews. che racconta le innovazioni robotiche di Amazon

Un robot umanoide tutto fare, anche in grado di alzare scatoloni. Lo sta testando Amazon nell’ambito del suo piano di automatizzare i magazzini. In occasione di un evento negli Stati Uniti, l’azienda ha annunciato di aver iniziato a testare il robot creato dalla start-up Agility questa settimana. Il responsabile tecnologico di Amazon Robotics, Tye Brady, ha dichiarato che i test del cosiddetto robot Digit sono in una fase ‘iniziale. Stiamo facendo molta attenzione per capire meglio e vedere se è adatto ai nostri processi”, ha aggiunto. Non è chiaro se Amazon utilizzerà il robot a due gambe nelle fabbriche e se avrà un impatto sui posti di lavoro”. Questo è quanto leggiamo in un articolo pubblicato da euronews. Nell’articolo di dice che sì, i robot renderanno superflui alcuni posti di lavoro ma se ne creeranno altri. C’è da crederci?

Il risultato sarà che si materializzerà una nuova ondata di disoccupati, mentre gli stessi capitalisti che sostituiscono i lavoratori con i robot saranno sempre più ricchi

Qualcuno obietterà: è il progresso. Ma siamo proprio sicuri che si tratti di progresso? Osserviamo la realtà. Il commercio online ha fatto chiudere tante attività commerciali, con perdita di milioni e milioni di posti di lavoro. Poiché viviamo in un modo dove trionfa il liberismo economico e il globalismo, a fronte della chiusura di tante attività commerciali, abbiamo assistito alla concentrazione, in poche mani, delle attività commerciali. Non è certo un caso se il titolare di Amazon, Jeff Bezos, sia oggi uno degli uomini più ricchi del mondo. Così nel sistema liberista e globalista la ricchezza, che prima si divideva tra tanti titolari di attività commerciali, adesso è nelle mani di pochissime persone. Sarebbe questo il progresso? Certo, Amazon e altri soggetti che operano nel commercio on line hanno creato posti di lavoro. Ma sono sempre meno dei posti di lavoro che si sono persi con la chiusura di tante attività commerciali. Ora apprendiamo che Amazon – e torniamo all’inizio di questo articolo – punta a sostituire una parte dei suoi dipendenti con i robot. E come lui faranno altri capitalisti del mondo liberista e globalista. Il risultato sarà che si materializzerà una nuova ondata di disoccupati, mentre gli stessi capitalisti che sostituiscono i lavoratori con i robot saranno sempre più ricchi. Ribadiamo: e questo sarebbe progresso?

…e poi ci scandalizziamo se sulla rete gira la frase di un ipotetico Imam che dice: “Noi non ci vogliamo integrare perché vi sostituiremo”

A noi sembra che la follia dell’ultra-liberismo e dell’ultra-globalismo sia concentrato in quello che resta del cosiddetto Occidente industrializzato. Non sappiamo se in Cina, in Russia, in India e in altri Paesi che non rientrano nell’Occidente stiano seguendo questa follia che mette in discussione l’idea stessa di città. Perché le città sono tali se esistono le attività commerciali diffuse; non si può definire città un luogo dove chiudono gli esercizi commerciali artigianali sostituiti dalla Grande distribuzione organizzata (Gdo) e dalle catene del cosiddetto food. Città del genere rischiano di diventare deserti urbani. Tra l’altro, nelle aree povere dell’Occidente – ed è il caso, per citare un esempio, di tanti centri piccoli e grandi della Sicilia – la scomparsa delle attività commerciali lascerebbe questi centri al buio, perché i Comuni non hanno più nemmeno i soldi per pagare l’illuminazione pubblica. Quanto scriviamo non è fantascienza: ormai da anni ci sono vie di Palermo quasi al buio perché il Comune le illumina poco e male e perché tra commercio online e Grande distribuzione organizzata non ci sono più esercizi commerciali. Non si tratta – con riferimento sempre a Palermo – di poche vie per lo più localizzate nelle periferie. Molte periferie di Palermo sono al buio, ma sono al buio tante altre vie della città. Chiudiamo con una provocazione. Sulla rete, ormai da qualche tempo, gira una frase di un imprecisato Imam che dice: “Noi non ci vogliamo integrare perché vi sostituiremo”. Considerata la stupidità che oggi registriamo nell’Occidente tra Gdo e commercio online che eliminano milioni di attività commerciali e artigianali, ‘cappotti termici’ per derubare le abitazioni a milioni di famiglie, auto elettriche con le batterie che esplodono, le vie delle città piene di cineprese nascoste che spiano ogni nostro movimento, milioni di cittadini occidentali convinti che con i pagamenti online ci guadagnano quando invece guadagnano le banche, i ‘fantasisti del sesso’ che adesso vogliono tenere famiglia, ebbene, una domanda è d’obbligo: un Occidente così ridotto troverà il tempo, la forza e l’intelligenza per non farsi sostituire?

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