I porti della Puglia invasi da navi cariche di grano duro estero: da qui il crollo del prezzo. La denuncia dell’Unione stoccatori di materie prime di Confcommercio

Ennesima prova che Unione europea e la politica italiana – Stato e Regioni – stanno cercando in tutti i modi di distruggere l’agricoltura e, segnatamente, la coltura di grano duro di Puglia, Sicilia e, in generale, del Sud Italia

C’è una notizia importante per gli agricoltori siciliani in generale e per i produttori di grano duro in particolare. In Puglia il prezzo del grano duro sta crolando. I commercianti, che lo vendono per conto degli agricoltori, non riescono a collocare il prodotto, se non a prezzi bassisimi. Lo afferma in un’intervista a FOGGIA TODAY, Lello Vocale, presidente dell’Unione stoccatori materie prime di Confcommercio di Foggia. “C’è stanchezza nel nostro settore – dice Vocale – soprattutto perché sono settimane che veniamo additati come speculatori, ma la realtà è che nei porti ci sono tantissime navi cariche di grano straniero e questo determina un’offerta inaspettata che sta deprezzando il grano del territorio”. Anche in Puglia, prima Regione italiana nella produzione di grano duro, arriva grano duro estero. E’ interessante notare che il presidente dell’Unione stoccatori materie prime di Confcommercio parla di “tantisime navi cariche di grano straniero”. Cosa vogliamo dire? Che noi, in Sicilia, ci concentriamo solo sul porto di Pozzallo, ma nella nostra Isola non mancano altri porti dove scaricare il grano.

Quello che arriva con le navi in Puglia è grano duro turco o russo?

Il commerciante di grano aggiunge un particolare: “È molto strano che una nazione come la Turchia, che si è sempre comportata principalmente da importatrice, incrementi l’export in un anno di oltre il 900% come ci confermano i dati Aretè aggiornati al 31/12/23″. Per la cronaca, la Turchia, lo scorso anno, non ha avuto particolari problemi nelle coltivazioni di grano duro producendo poco più di 4 milioni tonnellate. Mentre la produzione di grano duro della Puglia si è fermata a poco meno di un milione di tonnellate (come potete leggere qui). La produzione di grano duro in Turchia è stata maggiore del proprio fabbisogno interno: da qui l’export di grano duro turco. Questi, almeno, sono i dati ufficiali. C’è chi dice che, in realtà, la Turchia, lo scorso anno, non ha prodotto poco più di 4 milioni di quintali di grano duro ma un molto meno e che a fornire il prodotto al Paese di Erdogan sia, sottobanco, la Russia. Ad ogni modo, sia che si tratti di grano turco, sia che si tratti di grano russo, il risultato è che il prezzo del grano duro pugliese è precipitato (qui per esteso l’articolo pubblicato da FOGGIA TODAY)

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