I tagli alla sanità sono stati effettuati dai Governi Berlusconi, Monti, Letta, Renzi e Gentiloni. Governo Meloni sulla stessa via. Oggi tagli per la guerra in Ucraina

La realtà che la politica ignora: gli anziani che non possono pagare 35 euro di ticket e, in Sicilia, altri anziani che nella terza decade di ogni mese non possono usufruire delle analisi cliniche se esenti ticket perché i laboratori di analisi esauriscono il budget

Scrive su Facebook il nostro amico Nello Di Prima: “Mattinata all’ASP. Distinta coppia quasi 80enni fa la fila e scopre che deve pagare il Ticket! Quant’è? Sono 35 euro! Si guardano negli occhi e lui esclama: “Per il momento EVITIAMO e VANNO VIA! Questa è l’Italia che vedo! Tutto il resto sono MINKI@TE”. E’ capitato anche a noi di assistere a una scena simile. E’ successo lo scorso Luglio. Primi giorni della terza decade di Luglio, per la precisione. Eravamo andati in un centro per le analisi cliniche. Eravamo una decina di persone. Finalmente arriva la segretaria. “Chi è esente ticket?”, chiede la segretaria. Due coppie di anziani alzano la mano: “Noi”. La segretaria: “Ci dispiace ma abbiamo esaurito il budget. Se volete effettuare le analisi le dovete pagare. Altrimenti ci vediamo i primi di Agosto”. Replica una delle due donne anziane: “Gli esami di mio marito sono urgenti, non può aspettare, il dottore è stato categorico. E noi non abbiamo i soldi per pagare le analisi. Ci dovete venire incontro”. Segretaria: “Ho detto che mi dispiace. Io mi attengo alle direttive”. La prima coppia di anziani è andata via subito. Anche la seconda coppia, con il marito che quasi non si reggeva in piedi, è andata via. Questa è la sanità pubblica siciliana che noi vediamo.

Gli effetti nefasti dell’inflazione

In queste ore si discute del taglio di quasi 2 miliardi di euro alla sanità disposto dall’attuale Governo di Giorgia Meloni. La Presidente del Consiglio, replicando alle opposizioni che protestano, fa sapere che “è miope aumentare le risorse”. Invece, a suo dire, bisogna stare attenti “a come si spendono i soldi”. Con tutto il rispetto per il Governo Meloni, non ci sembra una risposta valida per la coppia di ottantenni andati via perché non avevano 35 euro per pagare il ticket, come racconta il nostro amico Nello Di Prima. E non è valida nemmeno per l’anziano signore che nella terza decade dello scorso Luglio non è riuscito a fare gli esami diagnostici perché si era esaurito il budget. Spiace scrivere queste cose, ma nella cosiddetta Prima Repubblica questo non succedeva. Succedono oggi. Né ci convince l’atteggiamento delle opposizioni che attaccano il Governo Meloni. Invitiamo i nostri lettori a leggere un’inchiesta pubblicata da TODAY attualità. Riportiamo un passo di questa inchiesta: “Anche i governi precedenti, Draghi e Conte II, avevano previsto di finanziare meno il sistema sanitario. Confrontando le ultime 4 Nadef pubblicate sul sito del Ministero dell’Economia e della finanza, compresa l’ultima del governo Meloni, le previsioni di spesa nella sanità per gli anni successivi alla presentazione della nota sono sempre negative. Come si vede dal grafico sottostante elaborato da Today.it, negli anni che seguono la pubblicazione della nota la spesa è sempre al ribasso. L’eccezione arriva con il secondo governo Conte durante gli anni più duri della pandemia, 2019 e 2020, quando la spesa sanitaria aveva superato il 7 per cento del Pil per fronteggiare l’emergenza e poi scendere nuovamente nelle previsioni per gli anni futuri. Tuttavia, rispetto alla Nadef le leggi di bilancio che sono seguite hanno cambiato le stime e sono intervenute, tra le altre cose, anche sulla sanità, con nuove risorse. Ma non è bastato: il sistema non funziona come dovrebbe. Secondo i dati del Ministero della Salute, nel decennio 2010-2019 il Fabbisogno sanitario nazionale (Fsn) è aumentato di soli 8,2 miliardi di euro, ma si tratta di un ‘effetto ottico’: il problema è che l’incremento è stato, in media, dello 0,9 per cento annuo, un tasso inferiore a quello dell’inflazione media annua pari all’1,15 per cento. Vuol dire che i fondi per la sanità sono aumentati solo in apparenza, perché in realtà i finanziamenti non sono riusciti ad adeguarsi al potere di acquisto. Così, nei calcoli della Fondazione Gimbe, alla sanità pubblica sono stati sottratti oltre 37 miliardi di euro: Il grosso, circa 25 miliardi, è mancato nel periodo 2010-2015 a causa di ‘tagli’ previsti dalle varie manovre finanziarie dei governi dell’epoca”

Gli esponenti del PD e della Cgil che oggi attaccano il Governo Meloni per i tagli alla sanità sono due esempi di incoerenza, di ipocrisia e di demagogia. E i grillini? Lasciamo perdere…

La realtà è che i tagli alla sanità pubblica italiana sono iniziati con il Governo Berlusconi 2008-2011 e poi con il successivo Governo di Mario Monti, che ha tagliato più fondi alla sanità pubblica rispetto ad altri Governi e ha anche ridotto i servizi sanitari (incredibile l’eliminazione dei Punti nascita). Altri tagli sono arrivati con il Governo di Enrico Letta, con il Governo di Matteo Renzi e con il Governo di Paolo Gentiloni. Le proteste di questi giorni del PD contro i quasi 2 miliardi di tagli previsti dal Governo Meloni sono strumentali e sono ipocrisia allo stato puro, perché ben tre Governi presieduti da tre esponenti del PD – i citati Letta, Renzi e Gentiloni – hanno effettuato tagli alla sanità pubblica italiana. Né è convincente la Cgil che oggi organizza forum, marce e quant’altro in difesa della sanità pubblica. Dov’erano i sindacalisti della Cgil quando il Governo Monti massacrava la sanità pubblica italiana, anche con i voti del PD in Parlamento? Dov’era la Cgil quando i tre Governi a guida PD massacravano la sanità pubblica? I dirigenti del PD e della Cgil – con in testa la segretaria del partito, Elly Schlein e il numero uno della Cgil, Maurizio Landini (nella foto sopra tratta da Il Tempo) pensano che gli italiani abbiano dimenticato tutto. Si sbagliano: gli italiani ricordano tutto, tant’è vero che il PD perde voti e la Cgil perde iscritti. Anche i grillini potrebbero evitare di parlare, perché anche loro, quando sono stati al Governo, hanno tagliato fondi alla sanità pubblica, ad eccezione dei due anni della pandemia.

L’Italia ‘doppio tappetino’…

La realtà ci dice che è l’Unione europea che sta distruggendo l’Italia e anche la sanità pubblica italiana. Invece di vita a una polemica sterile la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e le opposizioni dovrebbero ammettere che i tagli alla sanità previsti sono il frutto della guerra in Ucraina. Guarda caso, il Congresso americano, con una recita a soggetto di Democratici e Repubblicani, ha tagliato i fondi all’Ucraina. Il messaggio è chiaro: i servi sciocchi degli americani, ovvero i Paesi dell’Unione europea dovranno accollarsi i costi della guerra in Ucraina fino a Dicembre e poi i costi della guerra in Ucraina per tutto il 2024. A Dicembre del prossimo anno si voterà per eleggere il nuovo presidente degli Stati Uniti d’America e i candidati Democratici e Repubblicani, che discordano su tutto, su una cosa sono d’accordo: la guerra in Ucraina dovrà continuare per tutto il 2024 ma in campagna elettorale – che durerà per tutto il prossimo anno – i candidati alla Casa Bianca Democratici e Repubblicani non potranno chiedere agli americani i soldi per pagare la guerra in Ucraina. Pagherà l’Unione europea. Pagheranno i cittadini dell’Unione europea che, forse, oltre ad armi e soldi, dovranno cominciare a mettere anche soldati da mandare al fronte di guerra. Questo perché è diventato difficile trovare mercenari, che non vogliono combattere contro la Russia superiore sotto il profilo militare. L’Italia, insieme con gli altri 26 Paesi della Ue, dovrà contribuire alle spese della guerra in Ucraina. Da qui i tagli alla sanità. E siamo solo all’inizio, perché nel 2024 le spese per la guerra in Ucraina cresceranno e dovrà essere sempre la Ue a pagare. Come si può notare, l’Italia è un ‘doppio tappetino’. E’ il ‘tappetino’ dell’Unione europea che comanda l’economia italiana. A propria volta, l’Unione europea è il ‘tappetino’ degli Stati Uniti d’America. Così l’Italia riesce ad essere, contemporaneamente, il ‘tappetino’ della Ue e il ‘tappetino’ degli USA. Insomma il ‘doppio tappetino’…

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *