Incidente del pullman a Mestre: i dubbi sulle batterie nelle auto elettriche nascosti per non fare ombra al grande affare di Germania e Francia con la Cina

La Germania e la Francia hanno imposto all’Unione europea le auto elettriche grazie a un accordo con la Cina, grande produttrice di batterie per auto elettriche. Il tutto in barba agli Stati Uniti d’America che, anche per questo, stanno scaricando sulla Ue i costi della guerra in Ucraina

Dopo il terribile incidente di Mestre che purtroppo ha causato la morte di 21 persone, 15 feriti (di cui 5 in gravi condizioni ci si interroga, anche, sulle batterie nei veicoli elettrici. A quanto pare, il pullman precipitato dalle parti di Mestre funzionava con energia elettrica. Dopo lo schianto ha preso fuoco complicando le operazioni di soccorso. E tutti sanno che è difficile spegnere il fuoco provocato dalle batterie delle auto elettriche. In queste ore si cerca in tutti i modi di nascondere i problemi legati alle batteria elettriche, per non disturbare i ‘manovratori’ dell’Unione europea che, per puro affarismo, stanno sponsorizzando le auto elettriche. Una grande affare che Germania e Francia hanno siglato con la Cina, grande produttore di batterie elettriche. E siccome Germania e Francia comandano nella Ue, tutti gli altri Paesi europei si debbono adeguare. Va da sé che gli americani sono incazzati neri e, sotto traccia, lavorano per fare saltare l’ennesimo imbroglio dei massoni & predoni dell’Unione europea. Non è certo un caso se gli Stati Uniti d’America hanno scatenato la guerra in Ucraina scaricando sulla Ue i costi della stessa guerra. E non è un caso che i due partiti politici statunitensi, i Democratici e i Repubblicani, stiano inscenando una sceneggiata sul bilancio federale per appioppare all’Unione europea i costi della guerra in Ucraina fino alla fine del prossimo anno.

Come per la pandemia, la solita informazione-disinformazione, in occasione dell’incidente del pullman a Mestre, sta cercando in tutti i modi di minimizzare il possibile ruolo giocato nell’incidente dalla presenza della batteria elettrica. Le solite buffonate ‘europeiste’

Ma il tema, oggi, è rappresentato dai pericoli legati alle batterie al litio, che sono soggette ad autocombustione. Siamo sicuri che le batterie al litio non abbiano giocato un ruolo negativo nell’incendio del pullman precipitato a Mestre? E’ solo un problema di guard rail? O, come armai siamo abituati ad osservare dopo la disinformazione sulla pandemia, stanno cercando di nascondere i problemi causati dalle batterie delle auto elettriche, perché soprattutto la Germania non vuole perdere il grande affare con la Cina? Riprendiamo una riflessione scritta nei mesi scorsi da Andrea Piazza, tra i fondatori di questo sito di informazione: “Non sussiste l’interesse ad informare l’opinione pubblica, per spiegare l’alta pericolosità dei componenti al litio, maggiormente esposti all’autocombustione; rammento che per il trasporto necessitano di containers speciali e che ha causato la caduta di aerei cargo… immettendo altra CO2 inquinante (come potete leggere qui e qui un video spettacolare). E’ rimossa come un diktat dal dibattito pubblico la rilevante criticità delle batterie green al litio che, nelle ipotesi di incendio, richiedono maggiori quantità di acqua ‘più del doppio’, maggiore numero di personale tecnico specializzato con il rilevante rischio, statistiche alle mani che, nel termine di quindici giorni dallo spegnimento, a seguito delle reazioni chimiche è possibile una nuova reazione incendiaria per autocombustione, non realizzabile nell’ipotesi di incendio di mezzo tradizionale a motore endotermico. Solo per tale motivazione, l’Unione Europea dovrebbe quanto meno interdire l’accesso di mezzi elettrici nei luoghi green per eccellenza boschi e foreste”.

Foto tratta da Il Riformista

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