Il 10 Dicembre del 1936 Luigi Pirandello lasciava questo mondo. Lo ricordiamo con le sue ultime volontà e con una sua celebre poesia

Omaggio a un siciliano tra i più grandi scrittori e drammaturghi di tutti i tempi

“Sia lasciata passare in silenzio la mia morte. Agli amici, ai nemici preghiera non che di parlarne sui giornali, ma di non farne pur cenno. Né annunzi né partecipazioni. Morto, non mi si vesta. Mi s’avvolga, nudo, in un lenzuolo. E niente fiori sul letto e nessun cero acceso. Carro d’infima classe, quello dei poveri. Nudo. E nessuno m’accompagni, né parenti, né amici. Il carro, il cavallo, il cocchiere e basta. Bruciatemi. E il mio corpo appena arso, sia lasciato disperdere; perché niente, neppure la cenere, vorrei avanzasse di me. Ma se questo non si può fare sia l’urna cineraria portata in Sicilia e murata in qualche rozza pietra nella campagna di Girgenti, dove nacqui”.

“Una notte di giugno
caddi come una lucciola sotto un pino solitario
in una campagna di olivi saraceni
affacciata agli orli di un altopiano d’argille azzurre sul mare africano”

Foto tratta da Teleakras

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