Il clientelismo ammazza la politica siciliana e il futuro della nostra Isola. Una sorta di Gruppo Wagner sempre a caccia di benefici & prebende

da Gianfranco Caronia
riceviamo e pubblichiamo

I mercenari del voto

Loro non fanno politica, loro si vendono al migliore offerente, spesso determinando la vittoria di questo o quello schieramento. Sono i mercenari del voto, armati di truppe pronte a seguirli in ogni frangente, di solito in cambio di un tozzo di pane. Comunemente chiamate “clientele”, esse rappresentano la versione della politica intesa come mestiere. E più aumentano di numero, più diventano forti, più in tanti vorranno farne parte per condividerne i vantaggi, in un circolo vizioso inarrestabile. Una sorta di Gruppo Wagner in servizio permanente effettivo, per battere i concorrenti e conquistare posizioni sempre più ambite. La Sicilia è la culla del clientelismo, che uccide la logica del consenso e premia i peggiori, condannando gli altri, quelli armati soltanto di idee e qualità, a rimanere ai margini.

Le clientele spiegano perché la Sicilia è ultima in tutto

L’Isola ha avuto ed ha governatori, sindaci, assessori, consiglieri di ogni ordine e grado che hanno utilizzato e utilizzano questo strumento, spesso passando da uno schieramento all’altro, perché destra o sinistra poco importa visto che quel che conta è vincere. Sono gli stessi che poi ci ritroviamo a gestire i soldi pubblici e l’avvenire nostro e quello delle giovani generazioni. E poi ci chiediamo perché restiamo sempre fermi al palo, perché l’Isola è agli ultimi posti in Italia e in Europa per crescita economica e qualità della vita, pur avendo ricchezze naturali e artistiche che il mondo ci invidia: ma come potrebbe essere il contrario? Come avere una Ferrari e farla guidare a uno che non ha preso la patente. Ad aggravare la situazione, il fatto che in un luogo a forte presenza mafiosa come il nostro quelle clientele spesso e volentieri sono alimentate dalle organizzazioni criminali che controllano il territorio. Motivo per cui, come la storia ci insegna, abbiamo trovato e troviamo non poche volte ai vertici delle istituzioni locali e a volte nazionali o personaggi vicini alle cosche o addirittura essi stessi facenti parte delle medesime. Soluzioni? Una, purtroppo impraticabile: il commissariamento a tempo indeterminato di tutte le istituzioni dell’Isola, con Commissari Straordinari nominati possibilmente dall’Europa; l’altra: un risveglio delle coscienze da parte delle giovani generazioni, di cui però non si avverte alcun segnale. Ergo: nessuna.

Foto tratta da 2duerighe

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *