Il leader dei Socialisti siciliani Turi Lombardo ‘striglia’ gli ex comunisti e li invita a non appropriarsi dei martiri della tradizione Socialista

Salvatore Carnevale fa parte della tradizione del Socialismo siciliano e non ha nulla a che spartire con gli ex comunisti

E’ normale ricordare politici e sindacalisti siciliani socialisti uccisi dalla mafia senza coinvolgere gli esponenti della tradizione socialista? E’ un fenomeno che notiamo da tempo. Se n’è accorto anche Turi Lombardo, già parlamentare regionale, già assessore regionale, figura storica della tradizione socialista siciliana. Dice Turi Lombardo: “Nei giorni scorsi noi socialisti democratici e riformisti siciliani abbiamo ricordato Salvatore Carnevale, con una cerimonia all’Assemblea regionale siciliana. Giustamente, è stato rilevato come molto spesso si sia cercato, in certe ricostruzioni recenti, di cancellare ogni riferimento alla militanza socialista di Salvatore Carnevale, Placido Rizzotto e altri nostri compagni martiri della lotta alla mafia. Proprio mentre lamentavamo siffatti tentativi di distorcere la storia, ho appreso una notizia che mi induce a rilevare un dato oggettivo. Dal 2012 Antonio Matasso, un docente universitario residente a Capo d’Orlando, ha promosso un Premio antimafia dedicato a Salvatore Carnevale. Grazie a lui, è stata intitolata al compagno Turiddu la sala consiliare di Galati Mamertino, suo centro natale, in cui parecchi cittadini avevano però del tutto perso la memoria del nostro eroe e di sua madre Francesca Serio, che io ho avuto modo di conoscere e frequentare da vicino nella federazione palermitana del Psi. Il compagno Antonio Matasso è dunque colui che in questi anni ha fatto riscoprire e ha custodito il ricordo di Carnevale e di mamma Francesca”.

Non si può commemorare un eroe socialista della nostra Isola mettendo di lato i socialisti siciliani

“Vengo a sapere – prosegue Turi Lombardo – che giusto a Capo d’Orlando è stato organizzato un convegno su Salvatore Carnevale (foto sopra tratta da Wikipedia) a cui non sono stati invitati i socialisti dei Nebrodi e dove sono stati chiamati a partecipare tanti illustri accademici e intellettuali, tranne proprio il docente universitario locale Antonio Matasso, leader dei socialisti nebroidei ed organizzatore del Premio antimafia ‘Salvatore Carnevale’. Parimenti esclusa tutta la comunità socialista locale, legata alla diaspora del Psi e del Psdi. Per carità, anche grazie alle lotte contadine socialiste, oggi viviamo in democrazia e ciascuno è padrone di fare ciò che vuole e scegliere con chi relazionarsi. Alcuni diranno che Salvatore Carnevale e Francesca Serio sono figure che appartengono a tutti, ma io aggiungo che erano anche un uomo ed una donna orgogliosamente di parte, in quanto ostentavano sempre la loro militanza nelle file socialiste. Sarei curioso di sapere come reagirebbero certuni se noi socialisti commemorassimo Antonio Gramsci o Accursio Miraglia escludendo gli eredi del Pci da ipotetiche iniziative in loro onore”. Su Gramsci ci siamo, su Accursio Miraglia l’amico Turi Lombardo forse dovrebbe essere un po’ più cauto, sia perché questo grande personaggio politico di Sciacca, politicamente parlando, aveva radici anarchiche, sia perché, pur avendo aderito al Pci, negli ultimi anni della sua vita non era in grandissima sintonia con i comunisti agrigentini. Fatta questa precisazione, andiamo avanti.

E’ semplicemente grottesco che esponenti del PD, di Rifondazione comunista e persino di Forza Italia e del Movimento 5 Stelle si approprino di personaggi simbolo della tradizione socialista

“Vedo peraltro che taluni si sono appassionati alla figura di Carnevale – dice ancora Turi Lombardo – solo dopo che il compagno Antonio Matasso ne ha rinverdito la memoria. E si sono accorti che ricorreva il centenario della sua nascita soltanto dopo che lo ha ricordato lo stesso Matasso, annunciando varie iniziative, tra cui quella da lui organizzata a Palazzo dei Normanni, in una Sala Rossa gremita. La commemorazione che abbiamo tenuto a Palermo è stata una cosa seria, perché si è svolta in presenza della ‘famiglia’ di cui hanno fatto parte Turiddu Carnevale e sua madre. Lasciamo che sia l’opinione pubblica a individuare la differenza tra una manifestazione promossa dai ‘parenti’ dell’eroe socialista galatese e altre iniziative meramente emulative, a Capo d’Orlando e pure altrove, da cui viene espunto ogni riferimento alla storia dei socialisti siciliani. Negli ultimi anni diversi soggetti hanno tentato di appropriarsi di icone socialiste cercando di portarle sotto le bandiere ora del PD, ora di Rifondazione Comunista e persino di Forza Italia o dei 5 Stelle, tutti ambienti molto distinti e distanti da noi”. Quindi l’affondo finale: “Sono fiducioso – conclude Turi Lombardo – che la gente saprà distinguere tra chi ha titolo ed autorevolezza per celebrare le battaglie socialiste per la libertà e chi ne mette in piazza delle versioni da ‘hard discount’ e dei sottoprodotti che, nella sostanza, nulla hanno a che fare con il vissuto e con il presente del socialismo siciliano”.

Ognuno ricordi e commemori i suoi martiri, evitando commistioni improprie e appropriazioni ‘zaffigne’

Così, per la cronaca, la Cgil ha organizzato di recente la commemorazione di Bernardino Verro, grande dirigente socialista, Sindaco – socialista – di Corleone, tra i protagonisti dei Fasci siciliani e tra i promotori dei ‘Patti di Corleone’, considerato il primo modello di contratto collettivo nell’Italia post unificazione (o presunta tale). Quando abbiamo appreso di questa commemorazione ci siamo chiesti: saranno stati coinvolti i socialisti? Ce lo chiediamo perché, da quando l’Italia è stata ‘infognata’ nella ‘Grande Europa’ del Trattato di Maastricht del 1992 (firmato per l’Italia da quel ‘genio’ di Gianni De Michelis, un socialista che chi scrive non ha mai apprezzato) e, soprattutto, da quando il nostro Paese è stato ‘incaprettato’ nel Marco tedesco ‘travestito’ da moneta unica europea che chiamano euro, gli ex comunisti – con riferimento a politici e sindacalisti – non potendo più essere ‘di sinistra’ essendo ormai piena espressione dell’Unione europea ultra-liberista e globalista (vedi Jobs Act e la legge sull’Alternanza scuola-lavoro, due provvedimenti voluti dagli ultra-liberisti dell’Ue fatti propri dal PD), non fanno altro che commemorare, commemorare e commemorare. Gli ex comunisti, nella frenesia di apparire ‘di sinistra’ oggi, cavalcando i personaggi della vera sinistra di ieri, non esitano ad appropriarsi di figure che nulla hanno a che vedere con la tradizione comunista. Insomma, Turi Lombardo ha fatto bene a mettere i puntini sulle ‘i’: ognuno ricordi e commemori i suoi martiri, evitando commistioni improprie e appropriazioni ‘zaffigne’.

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *