Il ‘mistero’ della neonata (o bianchetto) presente a Palermo tra polemiche e sequestri. E’ pescata nei nostri mari nonostante i divieti o arriva dall’estero? Si consuma pure nei ristoranti?

Proviamo a fare chiarezza su una vicenda oggetto da anni di discussioni e polemiche. Tanto per cominciare, attenzione alla neonata che acquistate

Così, per curiosità: da dove arriva la neonata o nunnata che si trova in questi giorni a Palermo? La domanda è legittima, considerato che nei giorni scorsi la Guardia costiera e i Carabinieri hanno sequestrato neonata di Sardine nei mercati di Ballarò, all’Acquasanta, all’Arenella e in via Oreto (qui un articolo). La vicenda è complicata. Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza. Cominciando col precisare che con le dizioni neonata o novellame o, ancora, bianchetto si fa riferimento a esemplari immaturi di pesce azzurro e, in particolare, Sardine e Acciughe. Diverso è il discorso per altre specie come Rossetto e Cicirello, che sono pesci che, anche da adulti, rimangono di taglia minuta. “La pesca del novellame di Sardina – leggiamo su MARINAI DEL BLOG DEL MARE – era permessa annualmente in un periodo che andava dal 10 Gennaio al 10 Marzo. Successivamente con l’entrata in vigore del Regolamento europeo CE n. 1967/2006, sulla gestione sostenibile dello sfruttamento in Mediterraneo, la pesca del Novellame è stata vietata. In particolare ne è vietato lo sbarco, la pesca, la tenuta a bordo e naturalmente la vendita”. Oggi la pesca e la commercializzazione del novellame di Sardina è vietata (articolo 39 della Legge 28 luglio 2016, n. 154). “Il regolamento – leggiamo sempre su MARINAI DEL BLOG DEL MARE – che è attivo ancora oggi prevede una sanzione amministrativa che varia dai 1000 ai 75.000 euro di multa in caso di pesca, commercializzazione o somministrazione”. Questi spiega perché sono stati effettuati i sequestri nei mercati di Palermo. Diverso è il discorso di Rossetto e Cicirello, che invece possono essere pescati. (sopra foto della neonata-Bianchetto tratta da Wikipedia).

Il Rossetto e il Cicirello

Cominciamo con il Rossetto (foto sotto tratta da Fondazione Dieta mediterranea), che non rientrano tra il pesce azzurro. Sono pesci che fanno capo alla famiglia dei Gobidi. Hanno un corpo affusolato sono di minuscole dimensioni e un colore chiaro che tende lievemente tendente al rosso. Dovrebbero essere pescati quando arrivano a quattro-cinque centimetri di lunghezza. Si cucinano in tanti modi: polpette al forno o fritte, impanati e frutti e anche per preparare frittate. In commercio si trova anche il pesce ghiaccio. E’ un pesce che fa capo alla famiglia delle Salangidae e si pesca nelle acque salmastre tropicali e subtropicali della Cina. In Italia è molto diffuso come sostituto della classica neonata. Ci sarebbe anche il Cicirello che non ha nulla a che vedere con la neonata.

L’invasione di ‘bianchetto’ (o presunto tale) che arriva da chissà dove

La domanda, a questo punto, è: dove è stata pescata la neonata di Sardine che è stata sequestrata a Palermo? Proprio la costa palermitana vanta una lunga tradizione legata alla pesca della neonata. In altre marinerie siciliane – per esempio Mazara del Vallo, Sciacca, Licata – la pesca della neonata non è stata mai molto diffusa: anzi. Erano i pescatori della provincia di Palermo che si catapultavano nel tratto di costa che va dal Ragusano fino al Trapanese per pescare la neonata: cosa, questa, che non piaceva ai pescatori delle marinerie del sud della Sicilia. Oggi la pesca della neonata di Sardine, come già ricordato, è vietata. Viene ancora praticata illegalmente? Non siamo in grado di affermarlo. Quello che possiamo affermare con certezza è che negli ultimi anni, complice una domanda al consumo di tradizionale neonata di Sardina che non è mai venuta meno, in Italia viene importata una neonata che viene fatta passare per ‘bianchetto’: si tratta di “stock – leggiamo ancora su MARINAI DEL BLOG DEL MARE – non provenienti dal Mediterraneo che stanno invadendo sempre più spesso il mercato italiano, spacciando col nome di ‘bianchetto’ specie di dubbia provenienza e traendo in inganno i consumatori, convinti di acquistare un prodotto nostrano senza che sia garantito un adeguato controllo igienico-sanitario da parte degli operatori del settore. E’ auspicabile, dunque, la necessità di trovare sistemi atti a garantire la tracciabilità dei prodotti”. Per caso, oltre che da rivenditori abusivi, questo ‘bianchetto’ altrettanto abusivo si vende anche nei ristoranti?

Sotto foto del Cicirello tratta da Regione siciliana

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