Il vento di scirocco torna a soffiare in Sicilia con pericoli di incendi boschivi. Il presidente Schifani ha finalmente preso in mano la situazione

Le risorse che i burocrati non trovavano per fronteggiare il caldo anomalo di questi giorni le ha trovate il presidente della Regione siciliana

Con molta probabilità il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, in materia di incendi boschivi, ha deciso di prendere in mano la situazione. Il vento di Scirocco che da stanotte a cominciato a soffiare nella nostra Isola fa paura. Da qui la decisione di richiamare in servizio poco più di mille e 500 operai forestali per fronteggiare le possibili emergenze. Basteranno? “Se esploderà l’emergenza fuoco no”, ci dice Franco Cupane, segretario regionale del Sifus Confali forestali. Cupane ci racconta che nei giorni scorsi il Sifus ha contattato il dirigente generale del dipartimento Ambiente della Regione siciliana, Giuseppe Battaglia, che è anche il numero uno del Corpo forestale della Regione: “Abbiamo fatto presente a Battaglia che il caldo anomalo di questi giorni, che secondo noi sarebbe peggiorato, consigliava il ritorno al lavoro degli operai forestali. Ci ha risposto che non c’era la copertura finanziaria. Il presidente Schifani, invece, la copertura finanziaria l’ha trovata. E potrebbe fare anche di più, come fece a suo tempo l’ex presidente della Regione, Raffaele Lombardo, che richiamò in servizio molti più operai forestali rispetto a quanto sta avvenendo in queste ore”. Forse sarebbe arrivato il momento, egregio presidente Schifani, di capire quanti, tra il personale apicale della Regione siciliana e dei Comuni isolani, hanno non solo l’esperienza in materia di lotta agli incendi, ma anche la competenza in Silvicoltura. E’ semplicemente assurdo che in una città come Palermo – dove il verde si conta ormai sulla punta delle dita – siano stati eliminati gli alberi in viale Michelangelo, stravolgendo in negativo il microclima di un’area molto popolosa della città. Si rendono conto di quello che hanno fatto?

Il nodo delle ordinanze antincendio dei Sindaci ignorate, come denuncia il WWF. Perché è importante che il presidente Schifani vieti l’uso del glifosato per diserbare i lati delle strade

Che il presidente Schifani abbia deciso di prendere in mano la situazione lo si intuisce da un comunicato diramato ieri sera dalla presidenza della Regione siciliana: “L’approvazione della legge di Bilancio e della legge di Stabilità 2024-2026 – dice Schifani – entro quest’anno, assicurerà l’avvio delle attività di prevenzione dagli incendi nei tempi imposti dal significativo cambiamento climatico, l’introduzione di interventi normativi a supporto di una migliore organizzazione e un rafforzamento delle misure antincendio. Prevediamo di introdurre un termine, il 15 Marzo di ogni anno, entro il quale i dipartimenti competenti, con apposito provvedimento, stabiliranno l’apertura e la chiusura della stagione antincendio ed i Sindaci dovranno adottare le ordinanze sulle misure di prevenzione contro gli incendi boschivi e d’interfaccia, per gli interventi di pulizia dei terreni privati; in caso di inottemperanza da parte dei Comuni, sarà previsto il loro commissariamento”. In realtà, le ordinanze dei Sindaci siciliani, nei mesi scorsi non sono mancate, come si legge in un comunicato del WWF Sicilia, non sono mancate: “Il 15 Ottobre – si legge nel comunicato del WWF – è terminata ufficialmente la campagna antincendio in Sicilia con la fine del periodo di ‘massimo rischio incendi’ iniziato il 15 Giugno. In questo arco temporale tutti i Sindaci hanno emanato delle apposite ordinanze per la prevenzione dei fuochi e la lotta agli incendi di interfaccia”. Ma nessuno, sottolinea il WWF, “ha rispettato e fatto rispettare queste ordinanze”, che si configurano come “dei provvedimenti bluff che non vengono applicati!” (qui il video del presidente del WWF Sicilia centrale Odv, Ennio Bonfanti). Come scriviamo dall’Autunno del 2021, la Regione, in caso di inottemperanza dei Comuni, oltre al commissariamento, deve eliminare il problema facendo intervenire in sostituzione gli operai forestali in tempi celeri. Lo stesso va fatto con i fondi privati abbandonati, perché è da lì che, spesso, partono gli incendi. Il presidente Schifani dovrebbe anche vietare l’uso del glifosato per diserbare i lati delle strade, perché il glifosato, in Sicilia conosciuto come “secca-tutto”, lascia l’erba secca in centinaia e centinaia di km di strade, erba secca che nessuno toglie e che, spesso, dà il via agli incendi. Un tempo le erbe dai lati delle strade venivano tolte dagli operai cantonieri; oggi questo lavoro prezioso potrebbero essere svolto dagli operai forestali. Quello che non va fatto – lo ribadiamo – è utilizzare il glifosato, che peraltro inquina l’ambiente, lasciando nelle stesse strade le erbe secche.

Gli interventi messi in campo del Governo regionale. Penalizzazioni finanziarie per i Comuni che non adotteranno iniziative per prevenire gli incendi

Il presidente Schifani ha ricordato i lavoratori forestali Matteo Brandi e Marinella Sigona, che hanno perso la vita svolgendo il loro lavoro, e le altre vittime dei roghi e il corposo dispiegamento di forze che ha permesso di arginare gli incendi della scorsa Estate e salvato centinaia di vite umane. “A queste donne ed uomini – dice il presidente della Regione – deve andare il nostro plauso per l’impegno mostrato anche a rischio della incolumità personale, per la salvaguardia della vita, delle case dei cittadini e del patrimonio naturale e boschivo dei siciliani”. dal Governo regionale arriva anche il via libera a una sala operativa unica regionale per il potenziamento del sistema antincendio della Sicilia, con la sala operativa del dipartimento della Protezione civile e quella del Corpo forestale che agiranno di concerto. Approvata anche la proposta di assegnare alla nuova Sala operativa unica, dopo i necessari interventi di ristrutturazione che saranno divisi in due fasi, i locali del Centro direzionale ex Asi di Brancaccio a Palermo. Inizialmente, in via temporanea, sarà utilizzata la sede di una delle due attuali strutture esistenti. La Sala operativa unica sarà in funzione 24 ore su 24, tutti i giorni dell’anno. Il personale impiegato nelle due strutture seguirà corsi di formazione e aggiornamento sui sistemi in uso per la gestione delle attività. Sempre in materia di antincendio, il Governo regionale ha approvato una norma, che sarà inserita nel disegno di Legge di stabilità 2024-2026, con cui si impone ai Comuni e alle Province della Sicilia di destinare il tre per cento delle risorse regionali per attività di prevenzione degli incendi, diserbamento e pulizia fondi, nonché di vigilanza su privati ed enti pubblici per il rispetto delle indicazioni di legge. La mancata realizzazione delle attività di prevenzione determinerà la proporzionale riduzione dei trasferimenti per l’anno successivo. “Garantiremo una maggiore tempestività degli interventi – conclude il presidente Schifani – grazie a un più efficace coordinamento delle forze impiegate per il contrasto ai roghi. Inoltre, questa unificazione ci consentirà di ottimizzare le risorse, anche di personale, dell’amministrazione regionale”.

Quanto durerà il caldo anomalo di Ottobre? Noi ci fidiamo di Mario Pagliaro: “Ancora 48 ore, e l’aria fredda raggiungerà la Sicilia”

Sarebbe scorretto non cogliere il cambio di passo del presidente della Regione. Quando scriviamo che la Sicilia ha bisogno di almeno 30 mila operai forestali stabilizzati ci riferiamo alla necessità non soltanto di presidiare le aree verdi della nostra Isola con la presenza di personale qualificato pronto a intervenire tempestivamente in caso di incendi, come si faceva negli anni ’80 del secolo passato, ma anche – e forse oggi soprattutto – per eliminare erbe secche e arbusti secchi che, a partire da fine Maggio, si ritrovano nelle aree private abbandonate: aree private abbandonate che, con la crisi dell’agricoltura, sono aumentate. Lo stesso discorso vale per le aree comunali. E’ inutile girarci attorno: i Comuni siciliani, spesso, non hanno le risorse finanziarie per intervenire e gli incendi dilagano insidiando anche i centri abitati. Abbiamo visto tutti cosa è successo la scorsa Estate, a Palermo, nella chiesa di Santa Maria di Gesù. Incendio che avrebbe potuto essere evitato se gli operai forestali fossero intervenuti in sostituzione di chi non l’ha fatto. Dopo di che speriamo che lo scirocco che soffia in queste ore in Sicilia non provochi danni ingenti a quel poco di verde rimasto ancora in vita. Dicono che il caldo anomalo durerà una settimana, forse anche di più. C’è da crederci? Noi, con rispetto parlando, ci fidiamo un po’ di più del nostro amici Mario Pagliaro (foto sopra), chimico del CNR ed esperto di clima e agricoltura: “Ancora 48 ore, e l’aria fredda raggiungerà la Sicilia”, scrive Pagliaro stamattina nella sua pagina Facebook. Ancora Pagliaro ieri: “Neve su tutto l’arco alpino. Si scia su tutti i ghiacciai. Impianti aperti in anticipo anche quest’anno. Nuove, intense nevicate nel fine settimana. Temperature già negative di notte in pianura in tutto il Nord. Piogge abbondanti anche al Centro Sud. Da Sabato, anche in Sicilia”. Speriamo che anche questa volta Pagliaro non si sbagli. Altri dieci giorni di caldo sarebbero insopportabili, soprattutto per l’ambiente siciliano.

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