Può sembrare una follia, invece è quanto ha stabilito in una sentenza il Tribunale federale di Losanna

Lo stupro è stato breve quindi lo stupratore ha diritto a uno sconto di pena. Follia? No. Così ha deciso il Tribunale federale di Losanna, in Svizzera. Una sentenza che è in linea con il diritto elvetico, che a quanto pare prevede una riduzione degli anni di carcere per chi è colpevole di aver violentato una donna se lo stupro è durato pochi minuti. Quanti? Nel caso della donna stuprata la violenza è durata 11 minuti. Ebbene, per i giudici federali di questo Paese 11 minuti sono un ‘tempo di stupro breve e lo stupratore merita uno sconto di pena. Un principio insolito, forse un po’ strano, magari anche non in linea con la legge morale ma in Svizzera funziona così: più dura lo stupro, più aumentano gli anni di galera. Se lo stupratore, come dire?, si sbriga, passerà meno tempo dietro le sbarre. Questa, almeno, è la notizia che leggiamo su tanti giornali on line. Non sappiamo se nel raccontare questa storia sia sfuggita qualche sfumatura, che nel Diritto può risultare sostanziale. Però se tanti giornali riportano la notizia in questi termini, ebbene, la storia non dovrebbe essere lontana dalla realtà.

Un mondo capovolto

La vicenda che sta facendo discutere, in Svizzera e anche in altri Paesi del mondo, è quella di una donna di 33 anni che è stata aggredita e stuprata da due uomini – un maggiorenne e l’altro minorenne – nel Febbraio del 2020. La donna si stava ritirando nella sua abitazione quando è stata aggredita da questi due signori. La donna – così leggiamo qua e là – ha vissuto momenti di terrore: ha cercato di difendersi ma nulla ha potuto contro due uomini. I due sono stati individuati e assicurati alla Giustizia. Tutto poteva immaginare la donna stuprata, tranne che i giudici, del suo caso, ne avrebbero fatto un problema di tempo trascorso mentre si trovava prigioniera dei suoi violentatori. Nel giudizio di primo grado lo stupratore maggiorenne è stato condannato a 4 anni e 3 mesi. I legali di questo violentatore hanno presentato ricorso in appello. A questo punto la sorpresa: i giudici federali, come già accennato, hanno optato per uno sconto della pena. E l’hanno motivata precisando che lo stupro era durato 11 minuti. Certo, per la trentatreenne violentata questi 11 minuti non dovrebbero essere stati particolarmente belli: ma siccome sono “appena 11 minuti”, beh, uno sconto di pena ci sta, almeno secondo la Giustizia elvetica. Per la cronaca, si attende ancora il processo per il minorenne stupratore. In ogni caso, la sensazione che si avverte oggi è quella di vivere in un mondo capovolto.

Esageriamo se affermiamo che Friedrich Dürrenmatt non poteva che nascere in Svizzera?

A noi questa storia ricorda tanto uno scrittore nato proprio in Svizzera: Friedrich Dürrenmatt. E sapete perché? Perché questo grande romanziere era ossessionato proprio dalla Giustizia. Dürrenmatt era convinto che forze dell’ordine e la Giustizia nel suo insieme erano incapaci di cogliere il senso pieno della verità. Ci sono fatti condannabili che sfuggono alla Giustizia e ci sono invece fatti che nulla hanno a che vedere con il male ma che vengono sanzionati dalla Giustizia. La storia della sentenza che in questo momento fa molto discutere potrebbe benissimo rientrare tra i fatti condannabili che stanno parzialmente sfuggendo alla Giustizia. Intanto in Svizzera molti cittadini non l’hanno presa bene. Le femministe sono infuriate e annunciano manifestazioni di protesta. Anche tra la popolazione la sentenza ha destato indignazione. Interessante un articolo di skytg24 che, nel riportare la notizia, dà uno spaccato della violenza sulle donne in Svizzera: “Stando a un recente rapporto di Amnesty International, in Svizzera il 22% delle donne di età superiore ai 16 anni ha subito atti sessuali. Il 12%, invece, è stata costretta ad avere rapporti sessuali contro la propria volontà”.

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