La CGIL scopre che in Sicilia mancano medici e infermieri ma dimentica gli scippi del Governo Prodi alla sanità isolana

Nel 2006 il Governo nazionale di centrosinistra ha deciso di scippare al Fondo sanitario regionale siciliano oltre 600 milioni di euro all’anno a partire dal 2009. Un fiume di soldi che avrebbe dovuto essere restituito e che invece non è mai stato restituito

Leggiamo in un comunicato di un’iniziativa della CGIL a Palermo prevista il 18 Settembre alla presenza del segretario nazionale di questa organizzazione sindacale, Maurizio Landini. Tanti i temi che verranno affrontati. Siamo rimasti colpiti da un passaggio del comunicato in cui si stigmatizzano i disastri economici e sociali di Palermo e della Sicilia: “I problemi – leggiamo nel comunicato – sono quelli di una città del Sud, dove i servizi arrancano, gli stipendi sono tra i più bassi d’Italia, mancano i medici e gli infermieri e gli ospedali sono in affanno, il lavoro è precario, in un’Isola che ha visto fuggire 200 mila giovani in 10 anni, di cui un quarto a Palermo. Ma ci sarà anche l’ascolto delle esperienze positive, dei ‘cantieri’ aperti nel sociale, dei nuovi luoghi di aggregazione, dei fermenti che partono dal basso”.

L’ulteriore scippo alla sanità pubblica siciliana di 280 milioni di euro all’anno deciso nel 2016 dal Governo regionale di Rosario Crocetta. I ‘compagni’ della CGIL lo ricordano? Eppure ‘ è anche per questo che mancano medici e infermieri

Ci chiediamo e chiediamo: i dirigenti della CGIL che organizzano questo appuntamento – che in verità a noi sembra più politico che sindacale – lo ricordano che dalla Primavera del 2012 fino alla Primavera del 2022 il Comune di Palermo è stato amministrato da una Giunta di centrosinistra? I dirigenti della CGIL che organizzano questo appuntamento lo ricordano che, nel 2006, il Governo nazionale di centrosinistra – presidente del Consiglio Romano Prodi – decise, unilateralmente, di scippare al Fondo sanitario regionale siciliano poco più di 600 milioni di euro all’anno, soldi – poco più di 9 miliardi di euro al 31 Dicembre 2022 – che non sono mai stati restituiti? I dirigenti della CGIL che organizzano questo appuntamento lo sanno che la sanità siciliana è in crisi finanziaria soprattutto a causa di questo scippo? I dirigenti della CGIL che organizzano questo appuntamento lo sanno che nel 2016, nonostante la sanità pubblica siciliana si trovava già in grande affanno, il Governo regionale siciliano di centrosinistra decise di scippare al Fondo sanitario regionale siciliano altri 280 milioni di euro all’anno per fronteggiare i ‘buchi’ del Bilancio regionale che erano stati provocati dal Governo nazionale di Matteo Renzi, allora segretario del PD? Lo sanno che lo scippo di questi 280 milioni all’anno è stato bloccato solo nel 2022 da Corte Costituzionale e Corte dei Conti, quando ormai la sanità pubblica siciliana aveva subito uno scippo di oltre un miliardo e mezzo di euro? Come mai la CGIL non ha mai contestato gli scippi dei Governi nazionali e regionali – che guarda caso erano sempre di centrosinistra – alla Sicilia e alla sanità pubblica siciliana?

Questo modo di fare sindacato (CGIL) e questo modo di fare politica (PD e Movimento 5 Stelle) è basato sull’assenza di verità. E la mancanza di verità – è solo questione di tempo – farà sparire CGIL, PD e Movimento 5 Stelle. Quanto meno li farà sparire dalla Sicilia

Cari ‘compagni’ della CGIL e cari ‘compagni’ della presunta sinistra che si materializza nel PD e nel Movimento 5 Stelle oggi alleati all’insegna del nulla politico, sappiate che questo modo di fare sindacato (ammesso che si possa parlare di attività sindacale…) e che questo modo di fare politica basati entrambi sull’ipocrisia e sulla ‘smemoratezza’ a corrente alternata non portano da nessuna parte. Dire oggi che nella sanità pubblica siciliana mancano i medici e gli infermieri, ‘dimenticando’ di sottolineare chi ha provocato questi disastri economici e sociali significa fare sindacato e fare politica sulla mancanza di verità. Dire che Palermo e la Sicilia si svuotano nascondendo il fatto che ciò è voluto da un’Unione europea ultra-liberista e globalista che deve trasformare la nostra Isola in una grande macchina per la produzione di energia solare ed eolica per sostenere le economia del Centro Europa – con il relativo smantellamento dell’agricoltura siciliana che è in corso da anni – è solo esercizio di ipocrisia allo stato puro. Anzi, è di più: è il tentativo di massacrare la Sicilia con il consenso dei siciliani che vanno ingenuamente ancora dietro alla CGIL, al PD e al Movimento 5 Stelle. Il resto è una sommatoria informe di alienazione e sottosviluppo culturale prima che economico, sociale e politico.

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