La Cina sosterrà la Russia nella guerra in Ucraina. Questo significa che l’Unione europea dovrà erogare nuovi aiuti al regime di Zelensky. Crisi inevitabile per l’euro?

Il nuovo Ministro della Difesa della Cina, Dong Jun, è stato chiarissimo. Morale: il tracollo economico e finanziario della Ue si avvicina a grandi passi

“La Cina sostiene la Russia sulla questione ucraina”. Lo ha detto il nuovo Ministro della Difesa cinese, Dong Jun (foto sopra tratta da Faro di Roma). “Negli ultimi anni, gli Stati Uniti e l’Occidente hanno isolato la Russia – aggiunto Jun -. Noi capiamo tutto, e sosteniamo fortemente la giustizia fornendo supporto sulla questione ucraina. Gli Stati Uniti e l’Europa continuano a fare pressioni sulla Cina. La cooperazione in materia di difesa tra Cina e Unione europea ha subito un colpo. Ma non cambieremo e non abbandoneremo le politiche consolidate per questo motivo. Non potranno ostacolare la normale cooperazione Cina-Russia”. Per l’Unione europea non è una bella notizia. Il Governo cinese dice a chiare lettere che sosterrà la Russia nella guerra contro l’Occidente. E lo farà sotto il profilo militare ed economico. Considerato gli Stati Uniti d’America vogliono che la guerra in Ucraina continui, almeno fino all’elezione del nuovo presidente di questo Paese, prevista per il Gennaio del prossimo anno; rilevato che gli stessi Stati Uniti non vogliono più pagare i costi della guerra in Ucraina; appurato che i costi del sostegno economico all’Ucraina saranno a carico dell’Unione europea (in questi giorni la Ue ha erogato 50 miliardi di euro all’Ucraina) se ne deduce che la stessa Ue dovrà trovare, in tempi brevi, un nuovo congruo finanziamento in favore dell’Ucraina. A pagare saranno i cittadini europei direttamente e indirettamente. Direttamente perché i miliardi di euro da dare all’Ucraina li pagheranno loro; indirettamente perché il protrarsi della guerra in Ucraina a spese della Ue provocherà una pesante crisi economica in Europa, con proteste popolari in tante città europee. Per ora a protestare sono gli agricoltori, tra qualche mese toccherà ad altre categorie sociali. Insomma, si va a gonfie vele verso la crisi dell’Unione europea dell’euro.

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