La conferma di GRANO ITALIANO (giornale dei cerealicoltori): l’Italia nel 2023 ha importato dall’estero 1,2 milioni di tonnellate di grano duro in più rispetto al 2022

Questo dato ufficiale spiega perché il prezzo del grano duro italiano è crollato, provocando danni economici enormi agli agricoltori di Sud e Sicilia che producono grano duro

Abbiamo cominciato a scriverlo nel Gennaio dello scorso anno: l’Italia è piena di grano estero, duro e tenero. Ed è piena, soprattutto, di grano arrivato dall’Ucraina, che non è esattamente di grande qualità, anzi… (come potete leggere qui). La conferma di quanto scriviamo la possiamo leggere su GRANO ITALIANO, il giornale dei cerealicoltori: “Il grano duro guida la crescita dell’import di cereali in Italia nei primi 10 mesi del 2023”. Questo significa che il prezzo del grano duro italiano si è dimezzato proprio perché è aumentata l’offerta di prodotto con il massiccio arrivo di grano duro estero. La crescita delle importazioni di grano, si legge su GRANO ITALIANO, è dovuta, soprattutto, all’importazione di grano duro italiano in aumento di ben 1,2 milioni di tonnellate rispetto al 2022. Per la cronaca, con il grano duro si produce la pasta: ciò significa che sarebbe più che mai opportuno conoscere con quale grano è stata prodotta la pasta italiana dal Gennaio del 2023 ad oggi. O dobbiamo credere che l’enorme quantitativo di grano duro arrivato non è stato utilizzato per produrre pasta, che invece sarebbe “prodotta con grano duro italiano” come racconta la televisione con le meravigliose pubblicità a base di campi di grano, mugnai e mulini? Insomma: che pasta stanno mangiando gli italiani?

I Governi di Polonia, Slovacchia, Ungheria, Romania e Bulgaria, per tutelare i propri agricoltori, hanno bloccato le importazioni di grano ucraino ignorando le leggi europee. In Italia è avvenuto l’opposto

Questa notizia dovrebbe fare riflettere gli agricoltori siciliani che in questi giorni hanno cominciato ad organizzarsi per protestare. Pensate un po’: dall’Estate dello scorso anno cinque Paesi dell’Est Europa – Polonia, Slovacchia, Ungheria, Romania e Bulgaria – hanno bloccato le importazioni di grano ucraino. I Governi di questi cinque Paesi hanno bloccato le importazioni di grano ucraino per tutelare i propri agricoltori. In pratica, i Governi di Polonia, Slovacchia, Ungheria, Romania e Bulgaria hanno evitato con con l’arrivo del grano ucraino crollasse il prezzo del loro grano locale, tutelando i redditi dei propri agricoltori. E lo hanno fatto ignorando le prescrizioni dell’Unione europea che, com’è noto, vieta ai Paesi dell’Unione di bloccare le importazioni di prodotti agricoli dai paesi della stessa Ue. Ribadiamo: ignorando le leggi europee gli esecutivi di questi cinque Paesi hanno tutelato i propri agricoltori. Il Governo di Giorgia Meloni, con il Ministro (cognato della stessa Meloni) delle Politiche agricole, Francesco Lollobrigida, ha fatto l’esatto contrario, nel senso che si è guardato bene dal bloccare le importazioni di grano ucraino, duro e tenero. Una manna dal cielo per gli industriali, che hanno fatto incetta di grano estero a prezzi bassi. Un disastro per gli agricoltori di Sud Italia e Sicilia che producono grano duro, che hanno subito il crollo del prezzo del grano duro proprio mentre sono aumentati i costi di produzione: costo delle sementi raddoppiato, costo dei fertilizzanti raddoppiato, costo della mietitrebbiatura raddoppiato e via continuando con l’aumento del costo del de gasolio agricolo e dell’energia.

Il Governo Meloni non ha tutelato gli agricoltori di Sud e Sicilia che producono grano duro, anzi li ha affossati

E’ bene che gli agricoltori siciliani sappiano che prima di bloccare le importazioni di grano Ucraino i Governi di Polonia, Slovacchia, Ungheria, Romania e Bulgaria hanno scatenato un gran ‘casino’ e hanno quasi costretto l’Unione europea a stanziare 100 milioni di euro per i “danni subiti a causa dell’importazione di grano ucraino”. Avete letto bene: questi cinque Paesi, poco prima di bloccare le importazioni di grano ucraino, si sono divisi 100 milioni di euro a titolo di risarcimento. Tutto questo – lo ribadiamo – mentre il Governo italiano non ha fatto nulla per bloccare le importazioni di grano duro ucraino: cosa, questa, come già ricordato, che ha determinato il crollo del prezzo del grano duro italiano con danni enormi per i produttori di grano duro di Sud Italia e Sicilia. Di fatto, il Governo Meloni ha dimostrato che del grano duro italiano non gliene può fregare di meno. Mentre è molto interessato a tutelare le industrie del Nord Italia a scapito degli agricoltori meridionali e siciliani. E’ bene che gli agricoltori siciliani si ricordino di questa vicenda.

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